“Le startup possono fare la differenza e avere impatti più significativi nella realtà economica italiana. Per questo abbiamo deciso di investire in loro: è un’occasione per sfruttare la rete di un’azienda come la nostra che opera in tutta Europa, oltre ad offrire servizi a grandi imprese”. Parole di Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, che dimostrano come l’attenzione nei confronti delle startup, in Italia e all’estero, sta crescendo notevolmente. Anche da parte delle banche, come dichiara con forza Ghizzoni: “Non possiamo sottovalutare il business delle startup, trattandosi di un affare serio e di livello mondiale”. Un affare che vede le banche sempre di più investire nelle startup Fintech (Financial technology), come dimostra anche il report di Accenture “The future of fintech and banking”. Asse portante è la customer base: c’è un’offerta di innovazione e tecnologia che le startup Fintech possono indirizzare, e c’è una domanda che le banche possono guidare. Il connubio, dunque, può funzionare. Anche perché si tratta di scelte (spesso) orientate all’open innovation.
►Unicredit – Il gruppo di piazza Gae Aulenti ha avviato un programma di accelerazione (Unicredit start lab) per dare forza alle idee imprenditoriali tramite attività di mentoring, connections con corporate e investitori, formazione mirata, servizi bancari ad hoc, assegnazione di grant in denaro. Il progetto si rivolge alle startup innovative suddivise in quattro macro-categorie: Life science (biotecnologie, pharma, medical devices, servizi di health care), Clean tech (energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile), ICT/Web/Digital (digital design, mobile apps, hardware), Industrial and Innovative made in Italy (fashion, materiali innovativi, nanotecnologie, robotica). Al contempo, all’interno di UniCredit start lab è stato creato un iter per le startup con focus sul settore Financial technologies con il lancio di Fintech accelerator, che offre loro spazi di co-working e servizi dedicati. Non vanno poi dimenticati gli investimenti di Unicredit in giovani aziende, come nel caso di Qurami e Atooma (in compartecipazione con LVenture Group) e di TravelAppeal (in compartecipazione con H-FARM Ventures), oltre a vari Angel Investor e partner industriali.
►Banca Sella – Facendo un passo indietro, nel 2014 il Gruppo Banca Sella e Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative quotato sul mercato Aim (Alternative investment market) di Borsa Italiana, hanno siglato un accordo per il finanziamento a medio termine di 1 milione di euro, assistito dal fondo di garanzia per le Pmi. Il Gruppo Banca Sella è un membro attivo del Digital Magics Angel Network, e collabora con il venture incubator e gli oltre 100 partner del network – investitori privati, fondi istituzionali e operatori industriali – per selezionare, fornire attività di mentorship e co-investire in startup digitali, in particolare nel già citato settore del Fintech. Occorre ricordare che, in occasione della quotazione all’Aim di Digital Magics, il Gruppo Banca Sella era entrato nell’assetto azionario dell’incubatore.
►ING Bank Italia – “Fornire un supporto concreto e continuativo alla formazione dei giovani talenti italiani, sui temi dell’imprenditorialità e del digitale, mostrando le opportunità di business nei settori più innovativi e con maggiori prospettive per il futuro”. Così Sergio Rossi, Head of marketing & customer centricity e Chief innovation officer di ING Bank Italia, presenta il tour “ING Challenge – Join the startup”. L’ambizioso e sfidante obiettivo è quello di lanciare 50 nuovi giovani imprenditori entro il 2020 e offrire, grazie alla collaborazione quinquennale con la piattaforma digitale H-FARM, 25.000 ore di mentorship. Ciascuna tappa del tour, nella sede di una diversa università italiana, dà la possibilità di approfondire quali sono le principali sfide e potenzialità nel diventare imprenditori digitali in determinati settori industriali (agroalimentare, biomedico, turistico, moda, IoT, automobili, finanza). Speaker internazionali, docenti, imprenditori e startupper raccontano il proprio punto di vista ed esperienza per trasmettere ai ragazzi una diretta comprensione delle criticità e delle risorse necessarie per affrontare una scelta di vita imprenditoriale.
►Intesa Sanpaolo – Valorizzare e vendere all’estero il “prodotto Italia” in modo proattivo, organizzato e integrato, puntando su una startup di nuova creazione. Partendo da queste premesse Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con lastminute.com group, tra i primi player a livello mondiale nel settore del turismo online e del tempo libero, per dare vita al progetto “Destination Italia”. Soci fondatori della NewCo di diritto italiano sono appunto lastminute.com group, quinto operatore turistico online nel mondo per volume di transato, Intesa Sanpaolo e l’amministratore delegato Marco Ficarra. L’intento è incentivare e sviluppare la presenza e lo spending dei visitatori esteri nel nostro paese, puntando a generare, direttamente e indirettamente, fino a 10 milioni di nuovi arrivi internazionali. La nuova startup opererà online e offline anche tramite piattaforme B2B e B2C ad alto tasso tecnologico, e si concentrerà, in particolare, su due elementi: esclusività ed integrazione dell’offerta e innovazione del servizio. E ancora, Intesa Sanpaolo Casa, società di intermediazione immobiliare del gruppo bancario, ha stretto collaborazioni con CoContest, network per gare online di architetti (di cui Intesa Sanpaolo è anche entrata nel capitale) e Habitissimo, piattaforma online di servizi di professionisti (falegnami, idraulici, elettricisti, traslocatori, imbianchini, solo per citarne alcuni). “Non bisogna entrare nel digital in modo troppo autoreferenziale, puntando a crescere solo per linee interne, ma anche appoggiarsi a chi ha già sviluppato un profilo innovativo e allo stesso tempo una solida reputazione”, le parole Anna Carbonelli, general manager Intesa Sanpaolo.