Startup

Media Vox Pop, così aiutiamo i giornalisti a raccogliere video opinioni

Due giovani bresciani da un anno lavorano a una piattaforma di citizen journalism che permette di realizzare videointerviste attraverso il web. Il progetto è stato selezionato da Google e adesso è in fase di sperimentazione a New Yok, con Vice Media

Pubblicato il 03 Mar 2016

davide-mancini-cofounder-160229160001

Davide Mancini, cofounder di Media Vox Pop

Nell’era di internet e del digitale non è certo una novità che anche il giornalismo si lasci trasformare dall’innovazione che ci circonda. Davide Mancini e Fabio Capoferri, giovani imprenditori bresciani, hanno deciso di scommettere proprio su questo campo e hanno fondato nel 2015 Media Vox Pop, piattaforma di citizen journalism che permette ai giornalisti di raccogliere video-interviste da un determinato target di persone.

L’idea in sé non è affatto originale: esistono diverse piattaforme di citizen journalism e già da tempo i giornali ricorrono a “fonti diffuse” per alimentare il flusso di notizie. La novità di Vox Pop sta nel meccanismo funzionamento. E un motivo ci sarà se questa startup ha appena raccolto 60mila euro con una campagna di crowdfunding lanciata su WeAreStarting ed è tra i vincitori del Digital News Initiative, fondo creato e gestito da Google in collaborazione con i principali editori europei. “Vox Pop è tra i 128 progetti selezionati in tutta Europa. Ciò significa che Google investirà 50mila euro a fondo perduto in Vox Pop per lo sviluppo e realizzazione del prototipo, e verremo affiancati da un mentor scelto dal DNI”, ci racconta un emozionato Davide Mancini. Al quale chiediamo di spiegarci come funziona la piattaforma: “I giornalisti registrano una domanda che viene diffusa a un target selezionato dalla redazione per età, sesso, zona geografica e altre preferenze. Gli utenti registrati tramite email o social login, possono inviare la video-risposta, ed essere informati una volta che questa viene pubblicata. Rispetto alle altre piattaforma di giornalismo partecipativo, gli utenti rispondono a una domanda, viene chiesto un video-commento specifico piuttosto che contribuire in maniera aperta – spiega Mancini -. Sono state fatte molte piattaforme di citizen journalism, in cui si richiede ad ‘aspiranti giornalisti’ di collaborare e creare informazione. Il nostro obiettivo è raccogliere testimonianze e opinioni da un determinato target di persone, non solo da un aspirante giornalista. Vox Pop interpella la società civile per dar voce alle criticità in maniera costruttiva, alimentare il dibattito e sostenere indirettamente il giornalismo digitale la cui mission è creare un’informazione partecipativa e bottom-up”.

Non solo. “Ci sono diversi vantaggi per i giornalisti che usano la nostra piattaforma – continua il founder -. Il primo è la possibilità di raccogliere molto più materiale video di quanto non si possa fare mandando un reporter o un cameramen per strada. Nel momento in cui la domanda arriva sullo smartphone del cittadino, si ha una possibilità esponenzialmente maggiore di trovare persone che vogliano dare la propria opinione. In secondo luogo, la domanda veicolata dalla Rete, attraverso canali social e condivisioni varie, raggiunge persone geograficamente lontane che prima non venivano interrogate dal reporter tradizionale. Un altro vantaggio per il giornalista che utilizza Vox Pop, poi, è l’esclusività del materiale video raccolto, che può essere da lui utilizzato per sperimentare nuove forme di storytelling, da inserire in articoli scritti o come clip complementari per video reportage online o per trasmissioni televisive”.

Aspetti, questi che non sono passati inosservati. Tanto che Media Vox Pop è stata incubata dall’acceleratore Start Up Chile, ricevendo 40mila dollari equity free, e successivamente è stata premiata da Vice Media, Knight Foundation and the City University of New York Graduate School of Journalism per l’alto valore innovativo apportato nell’ambito giornalistico.

Proprio da New York, dove si trova per la partnership avviata con Vice Media, colosso dell’informazione con il quale sono previsti accordi per sviluppare il prodotto, Davide Mancini ci racconta: “Sto lavorando con un team di persone all’interno di Vice che si occupano di una sezione chiamata The People Speak, sezione sperimentale del sito online che ha obiettivi molto simili a quelli di Vox Pop. Al momento Vice utilizza i video messaggi di Skype per fare interagire gli utenti con la redazione. E questo è esattamente il problema che noi vogliamo risolvere: offrire un’alternativa all’attuale sistema di raccolta di video-opinioni. Ho quindi la possibilità di dialogare con le persone che già stanno facendo voxpopuli in maniera remota, e nei prossimi mesi si vedrà se esiste la possibilità di un’integrazione del nostro sistema con il loro. È un percorso che stiamo iniziando proprio ora e che sarà ricco di stimoli per entrembe le parti”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati