Armadio Verde, 1,3 milioni all’ecommerce dei vestiti per bambini

La startup che ha sviluppato un marketplace per lo scambio e l’acquisto di capi per i più piccoli ha chiuso un round a cui hanno preso parte i fondi di venture capital Innogest, LigurCapital e A11-Venture, oltre a diversi investitori privati e al Gruppo l’Espresso, che ha partecipato offrendo spazi pubblicitari

Pubblicato il 08 Feb 2016

armadio-verde-160208114431

Armadio Verde, marketplace per lo scambio e l’acquisto di vestiti per bambini, ha chiuso la prima tranche di un round di finanziamento da 1,3 milioni di euro. A partecipare sono stati i fondi di venture capital Innogest SGR, LigurCapital e A11-Venture, oltre a diversi investitori privati. Il Gruppo Editoriale l’Espresso ha partecipato al round tramite il conferimento di servizi pubblicitari.

La startup nasce dall’esigenza concreta di rinnovare il guardaroba al cambio di stagione. Una domanda che ha riguardato anche i due fondatori, Eleonora Dellera e David Erba: “cosa fare dei vestiti che non vanno più bene ai nostri figli?”.

Il servizio funziona così: ci si iscrive al sito armadioverde.it e si spediscono i vestiti che i figli non utilizzano più. Una volta ricevuti i capi, il team di Armadio Verde ne analizza la qualità e assegna un punteggio in stelline. Basandosi su questo tipo di riscontro, gli utenti possono scegliere altri vestiti dallo store online per i quali pagheranno solo il servizio di scambio: 5 euro per ogni vestito scelto. Se invece si desidera solo comprare, è possibile scegliere all’interno della collezione tra vari capi.

Il business di Armadio Verde si inserisce nel settore sharing economy che secondo la società di consulenza PwC è destinato a esplodere nei prossimi anni, passando dai 15 miliardi di dollari attuali di ricavi a 335 miliardi nel 2025, e vanta casi di successo anche nel settore dell’abbigliamento come la statunitense Thredup che ha raccolto 131 milioni di dollari di finanziamenti dal 2009 a oggi.

In 12 mesi Armadio Verde ha totalizzato oltre mezzo milione di visitatori unici con 100 mila visite a gennaio 2016 (+143% rispetto a dicembre), conquistando oltre 20 mila utenti registrati e più di 2.700 transazioni grazie a una media di oltre 10 mila capi sempre disponibili sul sito e 2.000 vestiti scambiati mensilmente.

Secondo Stefano Molino, partner di Innogest, “Armadio Verde ha le potenzialità per diventare un attore di riferimento in un mercato rilevante, qual è l’ecommerce per il mondo del bambino, con un approccio fortemente innovativo e che si inserisce in pieno nei trend della sharing economy. Riteniamo che il modello utilizzato da Armadio Verde possa portare vantaggi significativi sia per chi non sa come valorizzare gli abiti dei propri figli, sia da parte di chi vuole comprare abiti di alta qualità a prezzi imbattibili”.

Le risorse raccolte dall’operazione serviranno ad accelerare la crescita di Armadio Verde, allo sviluppo della piattaforma, al rafforzamento degli investimenti in marketing e all’incremento dell’organico.

Il supporto di visibilità offerto dalle testate del Gruppo Espresso attraverso un investimento pubblicitario cross-media (online, carta e radio) servirà a far conoscere il brand e i servizi offerti, supportando ulteriormente la crescita della startup.

L’ingresso di nuovi soci e la fiducia di quelli attuali ci confermano di essere sulla strada giusta. Nel 2015 abbiamo testato e validato il nostro modello di business. Nel 2016, l’obiettivo è quello di aumentare esponenzialmente la nostra base di clienti, in vista dell’espansione in altri mercati” ha dichiarato David Erba, ceo e cofondatore di Armadio Verde.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

E
Redazione EconomyUp
email Seguimi su

Articoli correlati