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In Sardegna nasce Clhub, incubatore con fondi Usa

Fondato da Riccardo e Giovanni Sanna, quest’ultimo proveniente dalla University of California, offrirà servizi a 360 gradi alle startup incubate e accelerate: assistenza, promozione e internazionalizzazione. Il debutto grazie all’investimento di una famiglia di costruttori di Los Angeles

Pubblicato il 05 Gen 2016

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Giovanni e Riccardo Sanna, co-founder di Clhub

L’ecosistema dell’innovazione in Sardegna ha da pochi mesi un attore in più: si chiama Clhub, ha sede a Capoterra, in provincia di Cagliari, ed è un incubatore e acceleratore d’impresa che vuole consentire lo sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali fornendo un’assistenza a 360 gradi: dai servizi aziendali all’assistenza legale, dalle pratiche relative all’avvio della startup al business planning alle pubbliche relazioni fino alla promozione e all’internazionalizzazione.

Nato dall’idea di due fratelli, Riccardo e Giovanni Sanna, rispettivamente Ceo e Managing Partner, Clhub è stato inaugurato a novembre e presentato ufficialmente il 18 dicembre durante il convegno Innovazione & Startup in Sardegna a Cagliari. Il team è tutto under 30 – Giovanni Sanna ha 29 anni, Riccardo 27 – ed ha già ricevuto un primo seed round di investimento da un investitore privato americano. Si tratta della famiglia Apodaca, proprietaria della Westport Construction di Los Angeles, azienda impegnata nel settore delle costruzioni industriali, che si è interessata all’iniziativa grazie a relazioni interpersonali intessute in precedenza con Giovanni Sanna. Per il momento i founder di Clhub preferiscono non svelare l’importo della somma ricevuta, che comunque, specificano, è inferiore ai 100mila euro. Giovanni Sanna spiega che i fondi verranno utilizzati per finanziare alcune delle startup che nei prossimi mesi entreranno all’interno del Clhub e per portare avanti alcuni progetti. “Al momento – dice – abbiamo una startup incubata, una realtà che si occupa di food. Entro marzo 2016 contiamo di arrivare a sette. In qualità di incubatore tratteniamo percentuali tra il 5 e il 10% dell’equity delle società. Dal momento che siamo noi a procurare loro il funding, parte dei finanziamenti verranno utilizzati dalle startup per l’acquisto di nostri servizi che possono spaziare dalle attività di incubazione alla pubblicità sui social o alla brand identity, solo per fare qualche esempio”.

Clhub, che punta a ottenere nei prossimi mesi la qualifica di incubatore certificato, non è l’unica realtà di questo tipo presente nella provincia di Cagliari, ma è la più giovane ed è in grado di fecondare ulteriormente con idee innovative un terreno ancora in buona parte da coltivare. “Ci auguriamo che il 2016 sia una vera esplosione: abbiamo in programma di aumentare l’attenzione internazionale – dice Giovanni Sanna – non solo esportando imprese verso l’estero, ma anche con l’ingresso di investitori stranieri che credano nei nostri progetti. Allo stesso modo crediamo negli investitori sardi che investono in Sardegna”.

Oltre ai progetti sono state rese note anche alcune importanti partnership come quella con Walter Ambu, Ceo e founder di Entando, software house che si occupa, tra l’altro, di Internet of Things. Il Clhub ha inoltre intenzione di organizzare diversi eventi durante il 2016. Tra questi, l’8 aprile è prevista la Battaglia delle Startup (Startup Battle) a Cagliari, manifestazione mutuata da un format statunitense. Parteciperanno speaker di livello nazionale e internazionale, si discuteranno temi importanti per l’ecosistema, le startup si sfideranno in una sorta di duello pubblico e per la vincitrice ci sarà in palio un funding per lo sviluppare l’idea.

L’idea di Clhub è venuta a Giovanni Sanna, che per alcuni anni ha vissuto negli Usa, dove ha studiato alla Ucla, University of California. “In quel periodo – spiega – sono entrato in contatto con realtà tecnologiche, incubatori, acceleratori e venture capitalist. Così ho immaginato di poter portare questa esperienza in Italia. Con mio fratello abbiamo girato tra Milano, Roma e Firenze per capire meglio l’ambiente. Poi ci è venuto naturale fondare l’incubatore e acceleratore qui in Sardegna, che è la nostra terra”.

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