A volte serve qualcuno in famiglia che accompagni i bambini in automobile nelle loro attività (scuola, sport ecc. ecc.) ma può capitare che nessuno sia disponibile, e un tassista o un autista di Uber potrebbero giustamente rifiutarsi di portare in giro per la città un minore non accompagnato. Per aiutare i genitori troppo impegnati, in California c’è una startup, HopSkipDrive, che sta riscuotendo notevoli apprezzamenti, al punto che ha appena ricevuto un finanziamento seed di 3,9 milioni di dollari.
Il meccanismo di HopSkipDrive, già ribattezzata UberKids – la Uber per bambini – è piuttosto semplice: ai genitori che prenotano una corsa viene inviato foto e una breve bio del “caredriver”, l’autista che si prenderà temporaneamente cura del piccolo (o della piccola). Dopo aver inserito un codice per ottenere il passaggio, i genitori passano le informazioni ricevute sul “caredriver” al figlio e alla scuola o all’organizzazione dove verrà prelevato. Così il bambino o la bambina sono in grado di identificare l’autista attraverso la foto e il codice. Sempre attraverso l’applicazione i genitori possono controllare l’andamento della corsa in tempo reale e contattare l’autista in vari modi.
Come spiega la co-founder della startup, Joanna McFarland, tutti i guidatori devono superare un esame interno avere almeno 5 anni di esperienza nell’accudimento di minori e ovviamente non avere procedimenti in corso né aver subito condanne. Le tre founder, tutte professioniste ma anche madri con figli che si sono trovate nella vita ad affrontare questo tipo di problema, sostengono di avere particolarmente a cuore la questione sicurezza.
Per quanto riguarda le tariffe, HopSkipDrive punta a differenziarsi da altre startup attive nel settore della mobilità quali Uber o Lyft: si può acquistare una corsa (max 30 minuti) per 20 dollari oppure un pacchetto, cosa che può far scendere la tariffa unitaria a 12 dollari. Esclusi ovviamente i chilometri e/o minuti extra, che si pagano a parte.
Il round di finanziamento seed a HopSkipDrive è stato guidato da Upfront Ventures con la partecipazione di FirstMark Capital, Maveron, BBG Ventures e Joanne Wilson.