Italia Startup, è cominciata la campagna elettorale. Ma per fare cosa?

Entro la prima decade di giugno chiunque dei 564 soci potrà candidarsi per il nuovo Consiglio Direttivo che sarà eletto il 29 giugno dall’Assemblea. All’interno ci sarà il nuovo presidente che succederà a Riccardo Donadon. Circolano già i primi nomi. Ma sarebbe utile conoscere anche la loro visione, la strategia e i programmi.

Pubblicato il 22 Mag 2015

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Italia Startup

È cominciata la campagna elettorale per il rinnovo della presidenza di Italia Startup. E il CorriereInnovazione ha esposto la sua lista di papabili alla successione di Riccardo Donadon: Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau; Marco Bicocchi Pichi, business angel e neo amministratore delegato della piattaforma di equity crowdfunding Symbid Italia; Layla Pavone, consigliere d’amministrazione di DIgitalMagics, e Antonio Perdichizzi, business angel e presidente dei Giovani di Confidustria di Catania.Un bel poker di nomi che rivela quanto diverse possano essere le vie di sviluppo dell’associazione nata tre anni fa per sostenere la policy governativa sulle startup e ora alla ricerca di un futuro possibile.

È cominciata una campagna elettorale ma non ci saranno comizi, dibatti o faccia a faccia. Perché non è previsto se e come i candidati presenteranno i loro programmi. Nel Consiglio DIrrettivo del 19 maggio è stata definita la road map per arrivare al primo rinnovo della giovane associazione: così come prevede lo Statuto nei prossimi giorni tutti i soci riceveranno la comunicazione di convocazione per il 29 giugno dell’assemblea generale che dovrà eleggere il nuovo Consiglio Direttivo all’interno del quale sarà scelto il nuovo Presidente. Chiunque dei 564 soci (329 persone fisiche, 153 startup seed, 6 startup consolidate, 56 “partner” delle startup tra incubatori, investitori e abilitatori, 20 aziende mature) potrà entro la prima decade di giugno farsi avanti per entrare nel Consiglio Direttivo. Ma per i nuovi consiglieri ci saranno pochi posti, diciamo tra 5 e 7. Perché? Perché dei 30 consiglieri (numero massimo) previsti dallo Statuto, una buona parte saranno quelli già in carica che confermeranno la loro intenzione di restarci. E a lasciare spazio saranno solo quei pochi che per varie ragioni sono già distanti dalla vita associativa. Sarà quindi l’attuale Consiglio Direttivo a vagliare le nuove candidature per il nuovo e a presentare una lista da sottoporre al voto dell’Assemblea. Succede in molte associazioni ma i giochi nelle prossime settimane a porte chiuse, contemperando legittime aspirazioni personali, disponibilità di tempo, equilibri fra gruppi, simpatie e antipatie individuali. Perché in gioco non c’è solo la Presidenza ma altre 7 posizioni: le 6 del Consiglio Esecutivo e la vicepresidenza, che è stata mai attivata nel governo Donadon.

Non è mai facile gestire un’Associazione, ancora di più quando è giovane e in cerca di identità. È vero che cresce la base associativa, come sottolinea con comprensibile orgoglio il Segretario Generale Federico Barilli ( «Il flusso continuo di nuove adesioni conferma il ruolo centrale che Italia Startup rappresenta per tutto l’ecosistema»). Ma è altrettanto vero che non sono ancora chiari il profilo e la strategia di un’aggregazione nata per fiancheggiare la task force create all’interno del Ministero dello Sviluppo Economico da Corrado Passera e poi cresciuta mettendo insieme pezzi diversi con esigenze e obiettivi diversi. Il rinnovo della presidenza è l’occasione per dare a ItaliaStartup una visione in grado di accompagnare l’evoluzione del mercato. Per questo nelle prossime settimane sarebbe utile, e interessante, conoscere le visioni dei candidati e non solo i loro nomi. Perché personalità e carisma individuale contano ma diventano importanti se sono il veicolo di una visione, appunto, di una strategia e, perché no, di una missione di ampio respiro e lunga gittata.

Chiudamo con le ultime adesioni a ItaliaStartup. Centuria, incubatore privato che ha 2 luoghi di incubazione a Faenza e a Lugo, e JCube, incubatore certificato con sede a Jesi (AN) di proprietà del Gruppo Maccaferri di Bologna, operante prevalentemente nel settore ambiente e manifatturiero. Sono invece otto i cosiddetti abilitatori che entrano a far parte del network associativo, tra di loro Copernico, business & innovation center locato a Milano presso cui Italia Startup sposterà la sede a partire da giugno; NXT Innovation, società di consulenza in ambito innovazione; Symbid Italia, portale di equity crowdfunding, di cui il Consigliere Marco Bicocchi Pichi è co-fondatore e amministratore delegato; Milano Notai, primo studio notarile che aderisce all’Associazione; Dell’Apa Garofalo Zonca, dottori commercialisti. Hanno aderito anche tre tre studi legali (Jenny, Previti e Trevisan & Cuonzo) e CLN Group, azienda di proprietà italiana (famiglia Magnetto) leader nel settore dell’acciaio.

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