Sono quattro giovani del Sud che non hanno esitato a lasciare il posto fisso, a trasferirsi all’estero (per poi tornare in patria) e a sopportare gli inevitabili momenti di precarietà pur di realizzare il loro sogno: il sogno si chiama Edo, è una startup fornitrice di un’app per organizzare e condividere contenuti digitali in modo semplice e veloce e ha da poco ricevuto un investimento complessivo di 150mila euro da parte di TIM Ventures, la società del Gruppo Telecom Italia nata per effettuare seed investment nel mondo digitale, in syndication con Club Italia Investimenti 2. La dimostrazione che gli investitori credono in questa soluzione tecnologica ma anche nel team che l’ha ideata: amici che finora non si sono mai scoraggiati e sono rimasti uniti anche nei periodi più bui. Per esempio quando, non avendo soldi per affittare uno spazio di co-working, erano costretti a ritrovarsi da McDonald’s, dove un posto a sedere lo rimediavano e in più avevano il wi-fi gratuito per lavorare insieme qualche ora. Insomma, il contrario dei giovani “choosy”, amanti delle comodità e poco propensi al rischio di cui si parla spesso negli ultimi tempi.
Edo si chiama così dal suo ideatore, Eduardo Festa, originario di Isernia, 28 anni, laureato in Economia e Management all’Università di Pescara. Dopo l’università ha deciso di andare a vivere un anno in Gran Bretagna per imparare l’inglese: lavorava nei pub, ma si rendeva conto che, in quell’ambiente, stava usando una lingua “povera” e circoscritta a determinate azioni. Così ha scelto di cimentarsi in traduzioni per Masternewmedia, il sito di Robin Good, divulgatore digitale, e lì ha cominciato ad appassionarsi a temi che fino a quel momento gli erano praticamente sconosciuti come web marketing, online publishing, internet marketing, search engine.
Tornato in Italia, dopo aver inviato il curriculum a varie aziende, Eduardo viene selezionato per lavorare in Sisal a Milano, prima come stagista, poi in pianta stabile. È il 2011. Il suo ruolo nell’azienda che si occupa di giochi a pronostico è quello di traffic specialist, ovvero tutto quanto ha a che fare con il traffico Internet, quindi l’ottimizzazione di pagine Google, la creazione di landing page, il retargeting ecc. ecc. È in quel contesto che l’idea si fa strada nella sua mente.
“In Sisal gestivo centinaia di email – dice Festa a EconomyUp – con vari report allegati: per inviare i file ogni azienda faceva a modo suo: chi usava Dropbox, chi Skype, chi WeTransfer, chi mandava cose tramite WhatsApp e Facebook. Non era facile orientarsi in questo caos. Così ho cominciato a pensare che mi sarebbe stata utile una dashboard personale per vedere tutto quello che condividevo con ciascuno degli utenti. In pratica unire le potenzialità del cloud storage con l’Instant Messaging attraverso una sorta di WhatsApp pensato per il lavoro, nel quale hai a disposizione due spazi: uno per i messaggi, come appunto in WhatsApp, l’altro per condividere file. Questo, in pratica, è Edo”.
Festa ha cominciato a chiedere ai colleghi in Sisal cosa ne pensassero, il feedback era positivo, così, senza starci a rimuginare troppo, ha lasciato il posto fisso e ha deciso di fare a modo suo. Coraggioso, ma non incosciente. “Era solo qualche anno fa, eppure si parlava ancora pochissimo di startup e io mi sentivo molto inesperto – racconta – perciò ho deciso di farmi le ossa lavorando per una startup non mia”. La startup era Meeting Life, un social network per viaggiatori che, attraverso la Rete, desideravano entrare in contatto con persone che condividessero i loro interessi nelle città che visitavano. Il progetto riceve 60mila euro di finanziamento da un ente locale, Eduardo ci si butta dentro, accettando un compenso mensile dai 600 ai mille euro mensili. Ma è tutta esperienza. “Mi interessava capire come ci si muoveva, chi contattare, cos’era un pitch, come si faceva un business plan”. L’eredità più preziosa di questo periodo è la permanenza di alcuni mesi a San Francisco: “Mi ha molto motivato, sono tornato in Italia nel 2013 deciso a cercare persone alle quali interessasse il mio progetto”.
Il socio Marco Muratore, 26 anni, oggi Cto di Edo, lo incontra in un BarCamp. “Avevo lasciato il lavoro – dice Eduardo Festa a EconomyUp – non avevo più soldi, ero tornato a Isernia a casa dei miei genitori e facevo avanti e indietro con Roma, dove stava Marco, che è calabrese ma studiava nella capitale. Ci incontravamo in un McDonald’s, dove c’era una connessione wi-fi potente e gratis. Poi ho vissuto in un ostello per un mese, quindi ho preso una stanza in affitto”. Al gruppo si è unito Paolo Briganti, 27 anni, un amico di Marco che studiava ingegneria a Reggio Calabria: è sviluppatore mobile e ha iniziato a creare l’applicazione. Il quarto “moschettiere” è il cugino di Eduardo Festa, Angelo Bellone, 30 anni: viveva in Germania dove si occupava di makerting e design, non ha esitato a rientrare in Italia per partecipare alla nuova avventura imprenditoriale. Un cervello in fuga che è rientrato. E un altro calcio ai clichés che vogliono i giovani italiani innovativi persi per sempre in Paesi stranieri.
In Italia la startup viene accolta in Working Capital, l’incubatore di imprese di Telecom Italia che oggi si chiama TIM #WCap. “Il primo anno è stato molto entusiasmante: delle persone ci stavano dando soldi per realizzare il nostro sogno. Ma eravamo molto immaturi” ammette Eduardo.
In quel periodo il gruppo ha lavorato all’applicazione per desktop di Edo che poi non è stata mai usata. “A quel punto nessuno voleva investire nella nostra idea ma noi ci credevamo ancora tantissimo. Per un po’ abbiamo fatto lavoretti di consulenza per mantenerci a Roma, poi finalmente siamo riusciti a rilasciare la web app. E alla fine anche Telecom si è convinta. Credo che abbiano capito che ne valeva la pena quando hanno visto che il nostro team restava unito anche nella crisi più profonda”.
Edo è un’app per smartphone Adroid e un software per pc. È un tool utile per il teamworking, perché supera il vecchio concetto di email attraverso l’integrazione del cloud storage con l’instant messaging, e trasforma lo smartphone in un desktop accessibile ovunque e con facilità. È scaricabile gratuitamente, ma per gli utenti che hanno necessità di una performance superiore è possibile scaricare le applicazioni ad hoc a pagamento. Attualmente ci sono quasi 5mila utenti che utilizzano l’app web e mobile. Per Festa il finanziamento di Tim Ventures “è l’inizio di una nuova avventura che non vediamo l’ora di cominciare”.