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GEC2015, una festa dell’imprenditorialità contro i luoghi comuni

Fra due settimane saremo in pieno Global Entrepreneurship Congress, a Milano, dove si ritroveranno rappresentanti di 150 Paesi. Finora c’è stata scarsa attenzione. Ma l’appuntamento sarà un’occasione per smentire l’immagine degli italiani che «hanno resistenza a pensare globale»

Pubblicato il 03 Mar 2015

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Uno come Steve Jobs difficilmente poteva nascere a Roma, dice spesso Joseph Ortmans quando gli capita di parlare dell’Italia. Ortmans è consigliere della Kauffman Foundation, la più autorevole realtà internazionale in fatto di nuova imprenditoria, e chairman del GEC, il Global Entrepreneurship Congress che quest’anno per la prima volta si tiene in Italia, a Milano, dal 16 al 19 marzo.

Ci saranno i rappresentanti di oltre 150 Paesi, si parlerà dei modi più efficaci per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, si confronteranno esperienze e punti di vista in quella che nelle intenzioni vuole essere una grande festa dell’imprenditorialità. Eppure, nonostante il concreto patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, sembra che in Italia l’occasione interessi poco e a pochi.

Anche fra le grandi aziende, le università e i cosiddetti player dell’ecosistema c’è tiepido interessa. Forse perché, come dice ancora Ortmans, “gli italiani, almeno alcuni di loro, hanno resistenza a pensare globale. Ma forse è perché la vostra l’Italia è troppo bella: chi ha voglia di lasciarla?”. Chi sta lavorando per il GEC2015 e chi parteciperà lo farà anche per smentire qualche luogo comune

N.B. La partecipazione al GEC è gratuita. Basta registrarsi qui

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