Il momento dell’incontro tra il fondatore di una startup e la persona che può investire su quella realtà imprenditoriale è decisivo: è necessario che i due abbiamo modo di parlarsi e soprattutto di capirsi. Non sempre è facile. Uno dei ruoli chiave del programma di UniCredit per le startup, UniCredit Start Lab, è proprio questo: riuscire a creare un collegamento tra i giovani imprenditori e i loro potenziali finanziatori. Così è avvenuto, per esempio, nel caso di Addyx, startup che ha partecipato all’edizione 2024 e che, in questo contesto, ha avuto modo di fare la conoscenza di Nicola Redi, Managing Partner di Obloo Ventures e consigliere di Galaxia, Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico nell’Aerospazio. Poco dopo, a dicembre 2024, Galaxia e Obloo Ventures hanno deciso di investire in questa società innovativa.
“Ci sono progetti scritti benissimo sulla carta, ma che poi, andando a scavare, si rilevano poco consistenti” spiega Redi a EconomyUp. “Altri invece, soprattutto i più tecnici, non sempre sono di immediata comprensione, ma, avendo la possibilità di approfondire, se ne scoprono le potenzialità”. Così è avvenuto per Addyx, sulla quale Galaxia ha già investito in un round pre-seed. Ora la startup può continuare nel suo cammino. Che interessa vari settori industriali, tra cui quello dell’automotive e, in futuro, l’aerospazio.
(Nella foto Nicola Redi, Managing Partner di Obloo Ventures e consigliere di Galaxia)

Cosa fa Addyx
Fondata nel 2021 a Montesilvano degli Abruzzi dal pescarese Matteo Di Fulvio, Addyx ha brevettato un mandrino espandibile idrosolubile, realizzato con un innovativo polimero stampabile in 3D, e impiegato nella produzione di componenti cavi complessi in materiale composito.
Il mandrino è un dispositivo meccanico, installato su una macchina utensile, che permette di serrare e tenere fermo qualsiasi pezzo in lavorazione e di trascinare in rotazione un utensile.
Quello brevettato dalla startup è sufficientemente rigido a temperatura ambiente, perciò, consente la laminazione del componente cavo direttamente su di esso, ed espandendosi conferisce la pressione desiderata al laminato. Essendo solubile in acqua, il mandrino può essere poi eliminato in modo facile e veloce.
Il passaggio in Start Lab
Come detto, Addyx è entrata in UniCredit Start Lab in occasione dell’edizione 2024, e a ottobre ha partecipato alla Startup Academy, la 5 giorni di alta formazione imprenditoriale che UniCredit Start Lab offre alle migliori realtà selezionate tra le candidate di ciascuna edizione. Tra le varie attività, la piattaforma di business di UniCredit prevede giornate dedicate agli incontri con potenziali investitori, durante le quali le startup presentano le loro strategie imprenditoriali. E, in quell’occasione, Addyx ha fatto centro.
L’importanza di comunicare in modo efficace
Come ci è riuscita? “L’incontro è stato proficuo, poiché siamo riusciti a comprendere il valore reciproco, sia a livello personale sia professionale” dice Matteo Di Fulvio Co-Founder di Addyx, laurea in Ingegneria aerospaziale a Pisa, specialistica a Sheffield sui materiali aerospaziali e un master in digitalizzazione industriale sui temi dell’industria 4.0.
“Nel corso dei diversi one to one fatti in occasione della Startup Academy di UniCredit, è arrivato il momento di sedermi con Addyx. Da aeronautico strutturista, ha giocato un ruolo chiave la mia conoscenza e curiosità sul mondo dei materiali compositi, creando da subito una “armonia di intenti” tra me e Matteo. Un momento di incontro importante che ci ha consentito di condividere e approfondire il potenziale di Addyx. Nel corso della mia esperienza personale e di VC, ho avuto più volte la riprova che non è sempre facile trasferire concetti tecnici attraverso slide o documenti, per questo iniziative come UniCredit Start Lab possono fare la differenza…”.
Addyx: un materiale innovativo che si comporta come “il palloncino nella cartapesta”
La scelta di Galaxia/Obloo Ventures è caduta su Addyx per l’unicità del materiale che sviluppa. “Rappresenta un progresso significativo per l’industria del settore” sostiene Nicola Redi. E, per chiarire meglio, fa un paragone con la…cartapesta. “Di solito non la si pensa come materiale composito, eppure è esattamente così. Le strisce di carta sono le fibre (carbonio, kevlar ecc. ecc.), la colla liquida che bagna la carta è la matrice polimerica. Realizzare un componente in composito è proprio come fare una maschera di cartapesta. Ci serve uno stampo (il palloncino) e su questo si mettono le strisce di carta bagnate nella colla. Quando tutto si secca – prosegue il Managing Partner nella sua analogia – il palloncino viene sgonfiato e rimosso da un foro nella cartapesta, oppure lasciato dentro. Qui sta la grande differenza con i compositi. Questi non si seccano all’aria: lo stampo deve permettere alle fibre di raggiungere una precisa tensione e tutto viene messo in autoclave, con cicli ad alte temperature e pressioni. Difficile trovare degli stampi che siano in grado di espandersi, resistere a questi cicli e poi essere facilmente rimossi. Anzi, impossibile. Almeno fino ad Addyx”.
La tecnologia di Addyx è infatti l’unica al mondo con la quale è possibile fare stampi espandibili per cicli di autoclave che possono essere rimossi semplicemente sciogliendoli in acqua attraverso piccoli fori (ed essendo non inquinanti, scaricarli nelle acque grigie). In pratica Addyx è “il palloncino per cartapesta che si scioglie in acqua!”.
Quali applicazioni pratiche? “La nostra tecnologia – spiega lo startupper Matteo Di Fulvio – consente la realizzazione di componenti industriali complessi, un tempo impossibili da costruire, con applicazioni nell’industria automobilistica e motociclistica. Questo si traduce in una produzione più efficiente e a costi ridotti, vantaggi significativi per chi produce macchinari. Uno dei nostri focus principali è il settore del motorsport, dove abbiamo già una presenza perché forniamo componenti ai team di Formula Uno. Questo settore ci permette di testare rapidamente nuove soluzioni innovative. Tuttavia, vediamo opportunità anche in altri mercati complessi, come quello spaziale, dove la nostra tecnologia potrebbe apportare un valore significativo”.
Un futuro nello spazio
È proprio l’aerospazio il settore che la giovane società innovativa vorrebbe cominciare ad esplorare.
“Il finanziamento ricevuto – afferma il founder – sarà in parte destinato a quello, con l’obiettivo di espandere la nostra presenza e applicare la nostra tecnologia in nuovi contesti. Partecipare a iniziative come UniCredit Start Lab – conclude Di Fulvio – è stato fondamentale per noi, poiché da un lato ci ha permesso di rafforzare le nostre competenze e poi di incontrare investitori esperti e ottenere feedback preziosi per migliorare la nostra strategia”.
La call per candidare il tuo progetto all’edizione 2025 di UniCredit Start Lab è aperta fino al 7 aprile. Per iscriverti clicca qui
(Contributo editoriale realizzato in collaborazione con UniCredit)