MOBILITà SOSTENIBILE

Come sarà il car sharing del futuro con l’auto senza conducente: il primo esperimento europeo a Brescia (video)



Indirizzo copiato

Il 22 gennaio a Brescia c’è stata la prima sperimentazione in Europa di un’auto a guida autonoma destinata al car sharing, un progetto di A2A, Polimi, MOST. In futuro le self-driving car verranno a prelevarci sotto casa. Qui i dettagli su obiettivi, tecnologia, tempistiche e il video del test

Pubblicato il 23 gen 2025

Luciana Maci

Giornalista



A2A Car sharing Brescia 4
Car sharing a guida autonoma


Tra pochi anni potremo chiamare un car sharing comodamente da casa, la macchina a guida totalmente autonoma (dunque senza conducente) ci raggiungerà sotto il portone, saliremo, guideremo verso la destinazione e lasceremo l’autovettura sul posto, tanto penserà lei a parcheggiare, o a posizionarsi presso uno stallo di ricarica o a rimettersi in marcia verso un altro cliente. A San Francisco, Los Angeles, Phoenix e in alcune zone della Cina questo accade già, ma non in Europa: l’Italia è la prima a sperimentare questo utilizzo per il car sharing con un progetto di A2A e Politecnico di Milano, parte del programma di ricerca del MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile).

Il 22 gennaio è stato il grande giorno: a Brescia una Fiat 500 elettrica ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida autonoma. Un esperimento pienamente riuscito che porta il nostro Paese un passo avanti verso la mobilità del futuro. (QUI il video della sperimentazione)

Car sharing a guida autonoma: la sperimentazione a Brescia

Car sharing a guida autonoma: la presentazione del progetto

La presentazione del progetto si è tenuta presso l’auditorium del Termoutilizzatore A2A di Brescia. All’evento hanno partecipato l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, i professori Sergio Matteo Savaresi e Dario Zaninelli del Politecnico di Milano, il Presidente del MOST prof. Ferruccio Resta e la sindaca di Brescia Laura Castelletti, coordinati da Davide Alberti, responsabile del team Ricerca e Sviluppo di A2A.

Gli obiettivi

La mobilità urbana attuale deve affrontare numerose sfide: il traffico, l’accessibilità, la decarbonizzazione, la difesa delle filiere produttive. Con il car sharing a guida totalmente autonoma si contribuisce alla decongestione del traffico e alla decarbonizzazione, perché l’utente non dovrà più raggiungere il veicolo e gli operatori non avranno più bisogno di un elevato numero di auto per rendere capillare il servizio. E, ovviamente, questo tipo di vetture contribuisce sensibilmente a migliorare l’accessibilità.

“Crediamo che il progetto presentato a Brescia – ha spiegato l’AD di A2A Renato Mazzoncini – rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro. Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città. Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2A è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato MOST, uno dei 5 Centri Nazionali per la ricerca nato con fondi PNRR e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa”.

Car sharing a guida autonoma: come si è svolta la sperimentazione a Brescia

La Fiat 500 elettrica ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida autonoma. C’era un safety driver a bordo per ragioni normative e di sicurezza, ma su un piano puramente teorico poteva non esserci. L’autovettura ha coperto il tratto di strada in alcuni minuti a una velocità di circa 30 km all’ora. La strada era sostanzialmente vuota, fatta eccezione per un pedone che ha attraversato sulle strisce. La vettura ha compiuto azioni standard come effettuare una curva, attraversare una rotonda e superare una sbarra di accesso. Infine ha parcheggiato presso la sede del Termoutilizzatore.

La sperimentazione, condotta su strada pubblica, è stata autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale “Smart Road”.

Come proseguirà il test

È prevista la conclusione entro la fine di novembre 2025, con uno/due test ogni mese.

L’area interessata copre una vasta porzione di Brescia, includendo il centro storico e i quartieri limitrofi.

Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo – come previsto dal DM70/2018 (Smart Road) – in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2A di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale.

In Italia si tratta di una novità nel campo della guida autonoma che consentirà agli operatori remoti o ai supervisori dietro al volante di intervenire solamente in caso di situazioni complesse, aumentando ulteriormente la sicurezza e l’affidabilità del servizio. Una safety car accompagnerà i veicoli durante la circolazione per segnalare agli utenti della strada la sperimentazione di guida autonoma su strada pubblica in corso.

Car sharing a guida autonoma: la tecnologia

Il progetto è un esempio di eccellenza tecnologica italiana, grazie al sistema di guida autonoma sviluppato dal Politecnico di Milano. Questa soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida.

L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato MOST, grazie alla collaborazione tra il team di Ricerca e Sviluppo di A2A e il gruppo di lavoro AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous è un’iniziativa del Politecnico di Milano che mira a sviluppare soluzioni innovative per la mobilità urbana, favorendo l’accesso a sistemi di trasporto sostenibili.

Parallelamente, insieme a Dipartimento di Energia – sezione Elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (WPT) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria.

Quando sarà possibile avere il car sharing a guida autonoma in città?

“La guida totalmente autonoma è già possibile in Italia grazie al DM70 2018 – spiega Sergio Matteo Savaresi – il cosiddetto Decreto Smart Road varato dall’allora ministro dei Trasporti Del Rio: uno strumento molto poco utilizzato, per la verità, perché è difficile possedere tutti i requisiti, ma noi ci siamo riusciti e siamo stati i primi. L’anello mancante per portare la guida autonoma nelle strade è consentire la rimozione del safety driver. Al momento è obbligatorio averlo, ma è intuitivo che se il car sharing a guida autonoma fosse fatto con un safety driver per auto non avrebbe ragione d’essere. La normativa europea concettualmente consente la rimozione del safety driver, ma al momento nessun Paese europeo ha effettuato questo tipo di sperimentazioni senza questa figura a bordo. Confidiamo che la politica italiana abbia una lungimiranza tale da superare anche questo ostacolo normativo in tempi brevi”.

Cosa dicono i player

Brescia, città innovativa

“Brescia – ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti – si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre 50 anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana. Un’innovazione che ha l’obiettivo di dar vita ad un servizio per i cittadini ampliando la gamma delle proposte per la mobilità sostenibile. Questo progetto è anche una leva straordinaria per la nostra candidatura a Green Capital europea: Brescia è una città che non smette di innovare e di investire in sostenibilità, è la nostra città europea.”

L’esperienza del Polimi sulla guida autonoma

“Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell’ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici” ha affermato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano.

L’importanza della piattaforma per l’integrazione delle competenze

“Questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari – ha spiegato il presidente del MOST Ferruccio Resta -. MOST rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come MOST che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4