Caro Pier Luigi, ne è passato del tempo dal 2001, quando ci siamo conosciuti…
“Tu eri un deputato alla sua prima legislatura, uno dei pochi parlamentari interessati al digitale e al dialogo sul futuro tecnologico (e non solo) del nostro Paese…”
…e tu eri il responsabile delle relazioni istituzionali di Microsoft, dove oggi sei Direttore Centrale per le Relazioni Istituzionali e Industriali in Europa. Adesso, a “pochi mesi” dal nostro incontro e nella settimana della festa dell’Immacolata che vedrà la riapertura al pubblico della Cattedrale di Notre Dame, siamo qui per parlare di un’altra apertura. Quella del gemello digitale della Basilica di San Pietro, il progetto innovativo realizzato in collaborazione tra la Fabbrica di San Pietro e Microsoft che avete inaugurato poco meno di un mese fa.
“È uno dei progetti di cui vado più orgoglioso nella mia lunga carriera di 24 anni in Microsoft. Mi ha arricchito enormemente e fatto comprendere il valore di costruire qualcosa che rimanga per le generazioni future, con uno sguardo a ciò che l’intelligenza artificiale può offrirci già oggi. Ho guidato un team multidisciplinare, fatto di contaminazioni continue di idee e di saperi, perché questa è l’opportunità che ci offre oggi il digitale. Tu lo chiameresti un progetto di tecnologia solidale“
Dove sta la singolarità di questo progetto?
“Il progetto mira a integrare la tecnologia con la fede e con la cultura. A poche settimane dall’inizio del Giubileo, oggi è possibile riscoprire la storia e il ruolo della Basilica che è il cuore della cristianità, oltre a essere un luogo enormemente ricco di preziosi capolavori d’arte, patrimonio dell’intera umanità”
Ho letto che il nome completo del progetto è “La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience”. Che cosa vuol significare?
“Il nome del progetto indica che abbiamo usato tecnologie all’avanguardia, a partire naturalmente dall’intelligenza artificiale, per consentire ai credenti, pellegrini e ai visitatori di tutto il mondo di ammirare e interagire con la Basilica di San Pietro, compresi i punti di solito inaccessibili al pubblico”
Come?
“La tecnologia AI di ultima generazione, in particolar modo quella generativa, ha permesso di elaborare oltre 400.000 immagini in fotogrammetria ad alta definizione per creare un modello virtuale 3D, catalogare ogni singolo elemento della Basilica e restituire al pubblico un’opera digitale fino ad oggi sconosciuta a molti. Come dico sempre, ma questo progetto ne è la riprova, i software e l’algoritmo che hanno processato quelle immagini sono stati guidati interamente dall’essere umano e l’intelligenza artificiale è sempre stata solo al suo servizio”
Hai parlato di vedere luoghi inaccessibili. Lo sono perché chiusi ai visitatori e ai pellegrini?
“Siamo riusciti a riprodurre, scoprire ciò che è in gran parte inaccessibile ai nostri occhi, perché troppo in alto o troppo lontano così come ambienti inesplorati e che sono stati strutturalmente modificati nei secoli seppur presenti nei progetti di Michelangelo. La tecnologia è servita a mostrarci particolari che l’occhio umano non riesciva ad intravvedere. E poi…”
E poi?
“Uno dei temi più importanti che abbiamo voluto affrontare è quello dell’accessibilit: dar modo a tutti coloro che non avranno la possibilità di visitare la Basilica in futuro, di poter vivere un’esperienza immersiva attraverso ciò che la tecnologia ed il web possono mettere a disposizione”
Come si potrà fruire del gemello digitale della Basilica di San Pietro?
“Principalmente attraverso il sito web interattivo che è già online: Digital Experience of St. Peter’s Basilica, che consente a chiunque, nel mondo, di vivere questa esperienza straordinaria, offrendo accesso diretto alla Basilica di San Pietro attraverso modelli 3D dettagliati e contenuti educational”
Microsoft, IBM e da quest’anno anche Cisco sono le big tech che hanno operato con il Vaticano anche per la “Rome Call for AI Ethics”. Anche a questo progetto tu hai lavorato, sin dalla prima edizione del 2020…
“…dopo la firma delle tre religioni Abramitiche nel 2022 alla presenza del Santo Padre, abbiamo aggiunto lo scorso 9 e 10 luglio a Hiroshima, la firma dei rappresentanti di altre fedi religiose asiatiche. Ora sono in tutto undici le religioni del mondo che condividono la richiesta di applicazione, nel campo dell’AI, di un’etica by design (dal momento della progettazione) che metta l’essere umano, la pace e il progresso della società come obiettivo di ogni avanzamento tecnologico senza lasciar indietro nessuno”