IL REPORT

Costruzioni, la crescita è lenta: servono innovazione e tecnologie per la sfida della sostenibilità



Indirizzo copiato

Dall’edilizia alle infrastrutture, il settore delle costruzioni cresce ma lentamente. Lo studio di Deloitte Global Power of Construction descrive un’industria alle prese con le sfide della decarbonizzazione, in cui le tecnologie devono essere accompagnate da un cambio di mentalità

Pubblicato il 10 ott 2024



Costruzioni

Il settore delle costruzioni a livello globale è in crescita ma molto lenta e ha davanti a sé la difficile sfida della decarbonizzazione che può vincere solo innovando e adottando con maggiore convinzione le tecnologie digitali.

È il quadro che emerge dallo studio di Deloitte Global Power of Construction, che analizza le strategie e le performances dei gruppi quotati più rappresentativi del settore edilizio nel 2023, includendo le attuali prospettive macroeconomiche e le aspettative per i prossimi anni nel settore. Lo studio tiene conto dei principali indicatori finanziari delle aziende, esaminandone i risultati in termini di fatturato, capitalizzazione, presenza internazionale, diversificazione, redditività, debito e altro.

Costruzioni, una fase di trasformazione significativa

Il settore delle costruzioni sta affrontando una fase di trasformazione significativa, caratterizzata da sfide complesse ma anche da opportunità senza precedenti.

Dopo i disagi causati dall’emergenza Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, l’intero comparto edilizio, comprendente il settore delle costruzioni per le infrastrutture, le strutture industriali, gli edifici residenziali e non residenziali e la costruzione green e sostenibile, ha dovuto far fronte a numerose criticità.

Tra queste, spiccano l’aumento dei prezzi delle materie prime, le interruzioni nella catena di approvvigionamento e il ritorno di un’inflazione elevata, che ha portato ad un rialzo dei tassi di interesse e a fluttuazioni nei tassi di cambio.

Questi fattori sono alla base del moderato aumento dei ricavi del settore nel 2023, a livello globale. Tuttavia, nonostante le sfide attuali, l’industria rimane resiliente nel medio-lungo termine e si prevede che manterrà un andamento costante nella sua crescita.

I dati del mercato delle costruzioni

Nel 2023, le vendite complessive in dollari delle prime 100 aziende globali sono aumentate del 3,4%, mentre la loro capitalizzazione di mercato è cresciuta del 18,3%. Questo notevole incremento, trainato principalmente dalle eccellenti performance nei mercati azionari da parte dei gruppi statunitensi ed europei, riflette la ripresa del mercato dopo la crisi post-pandemica.

L’Europa ha la presenza nel settore più alta per numero di aziende: se consideriamo le prime 100 livello globale per livello di performance, 40 di queste sono gruppi europei, tra cui non mancano le aziende italiane.

Per quanto riguarda le vendite aggregate, in Europa queste sono aumentate dell’11,3% rispetto all’anno precedente, pari a 411.933 milioni di dollari. La capitalizzazione di mercato invece ha registrato una crescita notevole del 25,2%, dopo aver registrato un forte calo nel 2022.

La crescita lenta ma costante dell’edilizia

Nel 2024, secondo il report di Deloitte, si prevede che la produzione globale crescerà a un ritmo più contenuto rispetto al 2023 a causa delle difficili condizioni macroeconomiche.

Tuttavia, le prospettive a lungo termine rimangono decisamente positive: il mercato globale è previsto crescere da 10,4 trilioni di dollari nel 2023 a 16,1 trilioni di dollari entro il 2030, a un tasso composto annuo di circa il 6% nel periodo.

In Europa, le analisi riportate da Deloitte indicano che il valore attuale del settore edilizio supera i 2,8 trilioni di dollari, con i Paesi dell’Europa Occidentale che ne rappresentano la parte preponderante (circa il 70% del totale).

Ad oggi, il settore europeo sta affrontando un periodo di adattamento, con una crescita modesta prevista a breve termine. Gli investimenti in infrastrutture e costruzioni non-residenziali dovrebbero mantenersi stabili e resilienti, sostenuti dalla spesa pubblica e dal Recovery and Resilience Facility (RRF) all’interno del “Next Generation EU”.

L’innovazione per la sostenibilità delle costruzioni

La sfida della decarbonizzazione avrà un impatto determinante nel prossimo futuro, ma l’industria ha davanti a sé un percorso ancora lungo.

Il settore delle costruzioni è responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2, di cui il 16% deriva dall’approvvigionamento dei materiali, dalle attività legate alla produzione, alla logistica e alla costruzione. Solo la produzione di cemento contribuisce per circa l’8% alle emissioni mondiali di CO2, rendendo questo settore uno dei maggiori responsabili del riscaldamento globale.

In questo contesto, i leader del comparto italiano stanno adottando strategie innovative per affrontare la sfida della decarbonizzazione. La sostenibilità è ormai un principio guida fondamentale nella valutazione delle supply chain, con un’enfasi crescente sul raggiungimento degli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance).

Questo approccio non solo orienta la selezione dei fornitori, ma influenza profondamente l’intera strategia aziendale, allineandosi ai megatrend globali come la transizione climatica, energetica e la gestione della scarsità di risorse idriche.

Affrontare le sfide della decarbonizzazione

Per affrontare le sfide della decarbonizzazione, è essenziale un impegno collettivo.

n Italia, si sta assistendo a una crescente spinta verso l’adozione di standard ESG lungo tutta la catena di fornitura, con l’obiettivo di costruire un modello di business sostenibile e competitivo.

Allineare tutti gli attori del settore su principi chiave come innovazione, sicurezza e conformità agli standard ESG è fondamentale per garantire un futuro sostenibile. La transizione energetica, guidata dalle direttive e dai piani di decarbonizzazione dell’Unione Europea, insieme ai piani nazionali sviluppati dagli Stati membri,sta alimentando investimenti significativi nel campo dell’energia e dei consumi.

In Italia, nonostante il ridimensionamento degli incentivi pubblici all’edilizia residenziale, il recente aggiornamento di luglio del PNIEC 2030 ha ribaditol’importanza di continuare a investire negli interventi chiave che migliorino l’efficienza energetica delle costruzioni. Questo, insieme agli obiettivi fissati dalla Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici, stimolerà una crescente domanda di soluzioni edilizie sostenibili e innovative.

Le tecnologie non bastano senza un cambio di mentalità

Decarbonizzare il settore delle costruzioni è un processo complesso con molteplici sfaccettature, in gran parte a causa della significativa dipendenza del comparto dalle alte emissioni di carbonio, sia per i processi sia per i materiali.

Il report Deloitte individua cinque sfide per il settore:
* adattamento tecnologico
* finanziamento
* competenze della forza lavoro
* frammentazione del settore
* raccolta dati e benchmarking.

Il settore sta abbracciando una serie di nuove tecnologie verdi, come i cementi prodotti con materie prime alternative e le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCUS), per ridurre la propria impronta di carbonio e promuovere la sostenibilità. Insomma, si sta sviluppando l’attenzione per il ConTech.

Tuttavia, investire in tecnologie innovative non basta. È essenziale cambiare la mentalità di coloro che interagiranno con il futuro mondo digitalizzato, garantendo che le nuove tecnologie siano integrate in modo strategico per sfruttarne appieno il potenziale.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4