Finanza agevolata

Verso processi produttivi sostenibili: il bando per investimenti delle PMI nel Lazio



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La Regione Lazio ha pubblicato il bando “Verso processi produttivi sostenibili” per supportare le PMI nella transizione verso l’economia circolare, finanziando progetti eco-innovativi. Con 30 milioni di euro disponibili, le imprese possono ottenere contributi a fondo perduto fino a 2 milioni

Pubblicato il 4 ott 2024

Fabio Pasquazi

Amministratore ICTLAB PA



Economia Circolare

La Regione Lazio ha appena pubblicato un avviso pubblico denominato “Verso processi produttivi sostenibili”. L’avviso è stato emesso nell’ambito del POR/FESR 2021-2027 e riguarda l’Obiettivo Strategico 2 “Europa più verde”.

Si tratta di una misura rivolta alla realizzazione degli investimenti delle PMI del Lazio per la transizione verso un’economia circolare attraverso l’introduzione di eco-innovazioni nei cicli produttivi.

La misura finanzia sia investimenti volti all’uso efficiente delle risorse che all’introduzione di innovazioni ecologiche.

Una sempre maggiore attenzione viene ormai posta sui temi della circolarità, ICTLAB PA è il partner ideale cui rivolgersi per cogliere queste opportunità di innovazione e ricevere i necessari contributi.

Cosa si intende per economia circolare

Economia Circolare è ormai diventato un termine di moda di cui si parla, a volte, un po’ a sproposito.

Si tratta di un modello economico e industriale estremamente innovativo. Il principale obiettivo è la riduzione al minimo degli sprechi ed il miglior uso possibile delle risorse. A differenza del tradizionale modello economico lineare, che segue il percorso “prendi-produci-smaltisci”, l’economia circolare è progettata per essere rigenerativa fin dall’inizio, mantenendo i prodotti, i materiali e le risorse in uso il più a lungo possibile. Quindi economia circolare non è sinonimo di riciclo come spesso si sente dire.

Essa rappresenta un cambiamento di paradigma che richiede la collaborazione di tutti gli stakeholder conivolti per essere implementata con successo. Si tratta di ripensare radicalmente come progettiamo, produciamo e consumiamo beni e servizi, con l’obiettivo di creare un sistema economico che sia sostenibile a lungo termine.

Principali caratteristiche della misura

La dotazione finanziaria della misura messa a disposizione dalla Regione Lazio è di 30 milioni di euro, con una riserva di 10 milioni destinata ai progetti delle imprese aderenti ad un’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata).

I progetti devono essere completati in 18 mesi se prevedono un investimento fino a un milione di euro, 24 mesi per investimenti fino a tre milioni di euro e 36 mesi per importi superiori. Il valore minimo dell’investimento deve essere di 150.000 €.

Le domande vengono valutate “a sportello”, ovvero in ordine di presentazione, per cui è importante presentare progetti nella fase di apertura che avverrà alle ore 12:00 del 31 ottobre 2024.

Possono partecipare PMI che hanno o intendono aprire una sede operativa nel Lazio. Ogni PMI può realizzare un solo progetto in forma singola o aggregata (max 6 PMI).

Cosa viene finanziato

Vengono finanziati due tipologie di investimenti (A e B).

A – Investimenti per l’uso efficiente delle risorse

  • ridurre nettamente le risorse consumate, ad eccezione dell’energia, per ottenere una determinata quantità di produzione;
  • sostituire l’uso di materie prime primarie con materie prime secondarie (riutilizzate, recuperate o riciclate);
  • prevenire e ridurre la produzione di rifiuti da parte dell’azienda beneficiaria del finanziamento;
  • preparare il riutilizzo, la decontaminazione e il riciclaggio dei rifiuti prodotti dall’azienda beneficiaria o, limitatamente ai rifiuti speciali, da terzi, che sarebbero altrimenti inutilizzati;
  • effettuare la raccolta, la cernita, la decontaminazione, il pretrattamento e il trattamento di altri prodotti, materiali o sostanze generati dall’azienda beneficiaria o da terzi e che sarebbero altrimenti inutilizzati o utilizzati secondo una modalità meno efficiente sotto il profilo delle risorse;
  • effettuare una raccolta differenziata e la cernita dei rifiuti speciali in vista della preparazione per il riutilizzo o il riciclaggio.

B – Investimenti per l’introduzione di Ecoinnovazioni

  • allungare la durata dei prodotti, anche consentendo la riparabilità e la manutenzione delle parti tecnologicamente obsolete o danneggiate;
  • evitare di generare rifiuti non riciclabili o residui non riutilizzabili al termine del ciclo di vita, permettendone la smontabilità delle diverse componenti in relazione alle tipologie di materiali impiegati e al loro riutilizzo;
  • ridurre le risorse consumate inclusa l’energia, durante l’utilizzo da parte dei consumatori, rispetto a prodotti analoghi presenti sul mercato

Gli investimenti, sia tipo A che di tipo B, sono agevolabili esclusivamente se dimostrano un impatto ambientale rilevante che deve essere attestato da un apposito Studio di Fattibilità redatto da un professionista esterno indipendente e certificato.

Spese ammissibili e finanziamento concesso

Gli investimenti sia di tipo A che B riguardano le seguenti tipologie di spesa:

  • acquisto di immobilizzazioni;
  • acquisti e sistemazione di terreni e fabbricati (opere murarie, lavori edili e impianti civili) per un massimo del 40% del totale delle spese per Investimenti (10% per gli acquisti). Sono escluse da tali limitazioni le spese necessarie per l’adozione di tecnologie digitali;
  • spese per progettazione e altre spese tecniche per un massimo dell’8% del totale;
  • spese per attività di supporto al progetto quali lo Studio di Fattibilità (per un massimo del 4% del totale e comunque non oltre 80.000 euro) ed il costo della fidejussione per l’anticipo obbligatorio.

Ogni singolo progetto potrà ricevere un finanziamento massimo a fondo perduto di due milioni euro.

Per investimenti di tipologia A (Uso efficiente delle Risorse) l’intensità dell’investimento a fondo perduto per i costi supplementari potrà variare tra il 50% e il 65% sulla base della tipologia di azienda proponente e della zona in cui è localizzata.

Per le altre spese, sulla base degli stessi criteri di cui al punto precedente, si potrà ricevere un contributo a fondo perduto variabile tra il 10% e il 45%.

Attività di consulenza a supporto al progetto (Studi di fattibilità, redazione della situazione contabile, costo fidejussione) riceveranno infine un contributo a fondo perduto del 90%.

Il contributo verrà erogato con un anticipo obbligatorio del 40% previa presentazione di fidejussione bancaria o assicurativa. Successivamente potranno essere presentati uno o più SAL fino ad un massimo del 80%. Infine il saldo verrà erogato sulla parte restante.

Aspetti da presidiare per far finanziare i propri progetti

Gli aspetti essenziali di cui tener conto nella presentazione di un progetto per riuscire a farlo finanziare riguardano in primis la capacità di sottomettere la domanda all’immediata apertura del portale.

Infatti, in considerazione della disponibilità finanziaria, riceveranno il contributo alcune decine di progetti. La tempestività nella presentazione della domanda diventa pertanto il primo elemento da tener presente. Il rischio è infatti che la proposta non venga nemmeno valutata per esaurimento dei fondi disponibili.

Un altro elemento che può certamente favorire la possibilità che il progetto vengo finanziato è la riserva di 10 milioni di euro assegnata ai progetti delle imprese aderenti ad un’APEA.

Preliminarmente si consiglia inoltre di verificare la “Capacità Finanziaria” dell’azienda che intende partecipare. Tale parametro viene calcolato in modo oggettivo attraverso specifici valori di bilancio.

Per inviare la domanda nei tempi previsti è importante accedere preventivamente sulla piattaforma GeCoWEB Plus e compilare lo specifico formulario previsto provvedendo anche al caricamento della documentazione tecnico/amministrativa richiesta.

Il procedimento di selezione delle richieste viene effettuato, come visto, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Nel caso la domanda entri nella fase di esame gli step successivi riguardano l’istruttoria formale di ammissibilità e la valutazione tecnica.

Un attento esame della proposta tecnica diventa fondamentale per capire se essa possa soddisfare i criteri valutativi che riguardano:

  • valenza ambientale del progetto
  • qualità della proposta progettuale in termini di chiarezza degli obiettivi e delle modalità per raggiungerli
  • sostenibilità economico/finanziaria della proposta progettuale
  • innovatività della proposta in termini di nuove tecnologie, sistemi, attrezzature e impianti

L’eventuale possesso della Certificazione di Parità di Genere può fornire un contributo al raggiungimento dei 60 punti minimi necessari (su un totale di 100) per l’assegnazione del finanziamento.

ICTLAB PA (Gruppo Digital360) è come sempre a disposizione per supportare le aziende interessate a presentare una proposta progettuale con buone probabilità di successo.

Scheda sintetica del bando “Verso processi produttivi sostenibili”

Per ulteriori dettagli, consulta la scheda relativa al bando sul sito ICTLAB PA:

Bando “Verso processi produttivi sostenibili”

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