Lo scorso 2 ottobre l’Osservatorio Startup Thinking ha dato il via all’undicesima edizione del progetto che accompagna le imprese nella diffusione di Open Innovation e cultura imprenditoriale, attraverso la contaminazione con il mondo delle startup e con la community di innovatori. Anche quest’anno le attività sono basate su cinque pilastri: Ricerca, Scouting, Sensibilizzazione e Cultura, Community e Visibilità.
L’appuntamento è stato avviato ricordando i contenuti del Report Draghi per la competitività europea nel quale si enfatizza l’importanza nel sostenere le startup a raggiungere il livello di scaleup. Le imprese possono fare la loro parte e lo Startup Thinking da dieci anni sostiene proprio questo proposito.
L’evento di avvio ha visto la partecipazione di oltre 80 manager provenienti da 30 diverse aziende partner dell’Osservatorio. È stata una prima occasione per presentare e far conoscere la community che condividerà l’anno di lavoro, raccogliendo aspettative ed esigenze.
L’appuntamento è stato occasione anche per presentare il programma di attività che coinvolgerà le aziende partner fino a giugno 2025. Il calendario prevede 12 appuntamenti, tra attività di ricerca e scouting e workshop di approfondimento metodologico. Si parlerà tanto di Artificial Intelligence, dall’automazione di processi, di digital twin e della supply chain, all’interpretazione e la presentazione dei dati, il supporto alla gestione dell’innovazione, fino all’utilizzo etico e responsabile dell’AI. Inoltre, si studieranno i principali trend di innovazione tecnologica in alcuni ambiti funzionali, quali le Risorse Umane e l’Amministrazione, Finanza e Controllo.
Il calendario vuole permettere agli Innovation Manager di esplorare e cimentarsi con tematiche di frontiera, cercando di anticipare e interpretare i trend del futuro e inserendosi all’interno di un ecosistema di innovazione vario e florido: è proprio questo l’approccio da startup thinker che il progetto vuole stimolare per supportare lo sviluppo e la crescita sostenibile delle organizzazioni.
L’avvio dell’edizione è stata anche l’occasione per consentire alle imprese partner di capire il proprio punto di partenza per l’innovazione. Insieme ad Andrea Gaschi e Andrea Cavallaro, Senior Advisor dell’Osservatorio, gli Innovation Manager hanno infatti lavorato mappandosi sull’Innovation Maturity Model.
Si tratta di un modello sviluppato in questi dieci anni di lavoro e ricerca e che ha l’obiettivo di raccogliere e modellizzare le molteplici dimensioni che gli Innovation Manager devono essere in grado di gestire e governare per sviluppare in modo efficace l’innovazione. Si passa dal livello strategico e di leadership, a dimensioni di governance e modelli organizzativi, fino all’analisi delle risorse a disposizione per l’innovazione e la definizione del modello operativo con le sue fasi di sviluppo.
Tramite il modello, le imprese hanno potuto effettuare un primo assessment del proprio livello di maturità nella gestione dell’innovazione, facendo emergere eventuali elementi critici e definendo anche obiettivi concreti che i Manager si prefiggono di raggiungere da qui al termine dell’edizione, a Giugno 2025.
L’obiettivo è stato infatti quello di fornire alle imprese gli strumenti necessari per valutare la propria maturità organizzativa e operativa rispetto alla gestione dell’innovazione, ed evidenziare le principali linee di intervento. Così facendo è possibile strutturare un percorso di sviluppo coerente con le caratteristiche delle imprese stesse, migliorando la loro capacità di generare e diffondere l’innovazione in azienda.