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Il crowdfunding immobiliare arriva in tv: le tre ragioni di un successo

Recrowd fa uno spot ed è la conferma di un mercato in forte crescita. Per almeno tre motivi: l’industry è giovane e usa bene gli strumenti digitali; offre la possibilità di diversificare gli investimenti; democratizza l’accesso a un asset prima riservato ai professionisti. E ora si attende la svolta del Regolamento europeo

Aggiornato il 04 Set 2023

Crowdfunding

A certificarlo adesso c’è anche la pubblicità sulla tv generalista: . il real estate si muove in controtendenza positiva nel mercato della finanza alternativa. Il rend era emerso nel recente report sul Crowdinvesting dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, che analizza gli ultimi 12 mesi fino al 30 giugno 2023. Mentre per la prima volta il mercato dell’equity crowdfuding e del digital lending rallenta, il crowdfunding per il settore immobiliare cresce del 40%.

Il crowdfunding immobiliare arriva in tv

A fare il suo primo spot in tv è Recrowd, società di raccolta con sede a Milano che dichiara di aver già raccolto oltre 96 milioni con 157 progetti finanziati e 96 conclusi. Lo spot presenta bene l’attività con le sue opportunità ma anche i rischi della società che è diventata, fino alla stagione 2024, official partner dell’Inter.

Proptech 360 ha cercato di capire la ragioni di questa crescita interrogando alcuni operatori del settore e consultando gli ultimi report. La premessa è la specificità del settore, che si concentra tipicamente su progetti a breve e medio termine puntando alla ristrutturazione o alla costruzione di nuove proprietà immobiliari, seguite da una vendita successiva.

Le ragioni del successo del crowdfunding immobiliare

Leggendo il report dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, si evidenzia come in dodici mesi i progetti finanziati nel settore immobiliare hanno raccolto 178,67 milioni di euro, con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Il rendimento medio annuale offerto è aumentato nel primo semestre 2023 al 13,72% per le offerte di equity, mentre ha registrato un leggero calo (9,69%) per le offerte di lending.

Dal nostro panel di esperti sono arrivate diverse motivazioni per questa crescita, che Proptech360 ha raggruppato in tre capitoli.

1. L’industry è ancora giovane

La prima ragione di crescita è quella che il crowdfunding è ancora una industry giovane, non ancora matura, che sa sfruttare bene gli strumenti digitali. A fronte di un mercato finanziario, compreso quello del private equity, fermo o in difficoltà per il post pandemia e le tensioni internazionali, un modello di investimento privato che dà accesso diretto ai privati si rivela vincente. Un modello che sa superare bene e con agilità anche i movimenti up e down con buoni rendimenti in base alla durata e al rischio del progetto. Una caratteristica di questo tipo di investimento è poi quello di non avere spese di entrata e commissioni, costi che sono invece sempre a carico delle imprese.

2. La possibilità di diversificare gli investimenti

La seconda ragione della crescita del crowdfunding immobiliare è la possibilità concreta di diversificare i propri investimenti anche con volumi molto bassi. A fronte di una raccolta che i tecnici definiscono dry, “arida”, il crowdfunding immobiliare si conferma un’opportunità di investimento, che supera le posizioni attendiste di molti operatori e riesce a raccogliere quella liquidità che non è comunque mai venuta meno nel nostro sistema. Una liquidità difficile da intercettare, anche se lontana dai livelli del 2019-2020.

3. La democratizzazione degli investimenti immobiliari

Il terzo elemento da considerare è quello che alcuni operatori definiscono la “mission di democratizzare” il mercato del real estate, dando accesso diretto ad investimenti immobiliari di livello istituzionale di solito riservati ai grandi fondi. Il crowdfunding permette invece di investire cifre piccole, a partire da 50 euro.

La prossima svolta: il Regolamento europeo ECSP

Secondo i protagonisti e gli osservatori del mercato, il settore si trova alla vigilia di una vera e propria rivoluzione nel panorama dell’industria nazionale dell’equity e del lending. È infatti ormai vicina la piena entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo ECSP e molte piattaforme stanno lavorando per ottenere le necessarie autorizzazioni entro la data del 10 novembre 2023, quando scadrà l’ultima proroga. All’orizzonte – spiega il report degli Osservatori – c’è la possibilità di operare in un mercato unico, con importanti novità che riguardano sia la raccolta di capitale di rischio (non più limitata alle PMI), sia i prestiti (con nuovi adempimenti su trasparenza, marketing delle offerte e informativa per gli investitori).

Articolo originariamente pubblicato il 04 Set 2023

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Davide Banfo
Davide Banfo

Giornalista e viaggiatore curioso. Dopo aver iniziato alla Gazzetta del Popolo, ho lavorato con incarichi diversi in alcune redazioni e in diversi settori di Repubblica: Torino, Bari, Roma, Milano e poi di nuovo a Roma.

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