In questo periodo dell’anno sono consuete le previsioni degli analisti sugli sviluppi di mercato, sull’industria, sulle tendenze tecnologiche, e l’ampia disponibilità di dati ci ha abituato ad ‘outlook’ sempre più precisi, sebbene il coronavirus ha reso evidente che un fatto inaspettato, il cigno nero, è sempre dietro l’angolo per rivoluzionare tutto e creare scenari inediti.
Per esempio, le previsioni per ogni tipo di industry che leggevamo di questi tempi lo scorso anno non tenevano ovviamente conto della pandemia e non potevano prevedere l’accelerazione della digitalizzazione che ci sarebbe stata, anche in un ambito come quello assicurativo, tipicamente tra i più lenti ad adattarsi.
Secondo Bain & Company, la necessità aguzza l’ingegno e oggi ‘le aziende si affrettano a sviluppare nuove capacità digitali nel tentativo di costruire la resilienza e gli strumenti per il mondo post-pandemico‘. La società di consulenza ha individuato 10 trend tecnologici molto particolari per il prossimo anno, diversi dei quali hanno influenza sul settore assicurativo e uno in particolare è un tema insurtech, la ‘tailored insurance’.
La classifica di Bain & Company
Come si legge nell’infografica, le tendenze tecnologiche individuate da Bain & Company (frutto di un lavoro di analisi realizzato con 100 aziende tecnologiche e start-up) sono molto precise e anche particolari, persino insolite, in parte condizionate dalla pandemia e molto interconnesse.
L’intelligenza artificiale non è certo una novità nelle tendenze tech degli ultimi anni, ma in questa classifica si parla di ‘edge AI‘: si tratta di intelligenza artificiale, algoritmi, sviluppati per ‘girare’ sui dispositivi in mano all’utente, sui terminali che raccolgono i dati. Tra i vantaggi dell’edge computing c’è un minore impegno della larghezza di banda e l’aumento dell’efficienza attraverso l’elaborazione di informazioni più vicine agli utenti e ai dispositivi che le richiedono, piuttosto che l’invio di quei dati per l’elaborazione in posizioni centrali nel cloud. Il massiccio cambiamento nel traffico di rete che ha accompagnato il lockdown, conseguenza dello smart working, delle comunicazioni digitali, della didattica a distanza, ecc., stanno accelereranno il passaggio già in atto verso il computing edge.
Non sorprende l’inclusione del 5G al secondo posto: l’avvento di questo nuovo standard di telecomunicazione era solo una questione di tempi, dettati non tanto da quastione tech quanto ‘politiche’, ma è evidente che l’era di questa tecnologia debba iniziare adesso. Essa diventa un fattore abilitante di molte applicazioni per le quali la pandemia ha reso chiara l’utilità, ad esempio quelle in ambito di telemedicina, un settore che interessa parecchio anche le assicurazioni.
Le tecnologie della salute saranno uno dei trend più importanti per il prossimo futuro, Bain inserisce al settimo posto in classifica ‘Health Data’: si prevede che il mercato dei dati sanitari raggiungerà i 70 miliardi di dollari nel 2025, quasi sei volte il valore del 2016. La rapida accelerazione nella raccolta di dati sanitari (che esploderà ancora di più grazie al 5G e all’edge AI) offre al settore un’opportunità senza precedenti di uso intelligente dei dati sanitari per migliorare drasticamente la cura dei pazienti.
Inediti, come tendenze tecnologiche, sono in questa classifica la ‘circular economy’ e il ‘zero waste‘, entrambi temi che hanno trovato slancio in una nuova sensibilità verso i temi della sostenibilità generati dalla pandemia. In questi ambiti la tecnologia può fare molto e anche le assicurazioni possono trovare nuovi modelli di business: secondo Bain, entro qualche anno le economie circolari sostituiranno le economie lineari, si passerà da relazioni transazionali basate sulla vendita di prodotti a un modello di produzione e consumo che prevede la condivisione, il leasing, il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali e dei prodotti esistenti. Questo modello di circolazione dei beni offre nuovo spazio allo sviluppo di prodotti assicurativi, alcune startup si stanno già muovendo in questa direzione.
La Tailored Insurance, il futuro della polizza auto
Il trend su cui le assicurazioni dovrebbero focalizzare la loro attenzione, soprattutto in Italia che è sempre tra i più ampi mercati di black box, è senza dubbio quello della ‘tailored insurance‘, un modo nuovo per dire UBI, Usage Based Insurance.
Che cosa si intende esattamente per tailored insurance è facile intuirlo: si tratta della personalizzazione estrema della polizza, una polizza ‘cucita adosso’ al cliente, cosa oggi resa possibile dall’uso intelligente dei dati che analizzano il comportamento di guida del conducente e permettono quindi di calcolare un profilo di rischio molto preciso. Dati raccolti attraverso la telematica in modo sempre più efficiente, ma non solo, lo smartphone sta diventando il nuovo protagonista al servizio della UBI e della sicurezza dell’automobilista.
Si prevede che grazie alla telematica il mercato delle assicurazioni UBI raggiungerà i 126 miliardi di dollari entro il 2027, ma forse anche più se si considera che entro il 2021 ci saranno 3,8 miliardi di utenti di smartphone, e ciò consentirà agli assicuratori di utilizzare sensori e tecnologie di tracciamento integrati negli smartphone per raccogliere dati in tempo reale e comprendere meglio le abitudini di guida dei loro clienti. In definitiva, ciò darà agli assicuratori l’opportunità di offrire programmi assicurativi più competitivi e innovativi basati sul comportamento, promuovendo al contempo la sicurezza del conducente.
Per esempio, la startup statunitense TrueMotion, identifica i conducenti buoni e quelli rischiosi e regola i premi utilizzando i punteggi di comportamento dei conducenti. Un altra applicazione dell’azienda utilizza i segnali dei sensori dello smartphone per rilevare gli incidenti automobilistici e fornire dati contestuali sugli incidenti. I clienti possono presentare una richiesta di risarcimento dai loro telefoni, semplificando i processi di risarcimento dell’assicuratore. Nell’applicazione di TrueMotion, gli utenti possono vedere il punteggio del loro comportamento di guida e quante volte hanno guidato mentre erano distratti, hanno premuto troppo forte i freni o si sono trovati in situazioni pericolose.
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