E’ un mercato che cresce quello della Smart Car & Smart Mobility e in cui le startup hanno un ruolo centrale, introducendo evoluzioni tecnologiche e nuovi modelli di business, in grado di stimolare un crescente interesse da parte di potenziali investitori, dai produttori di auto, passando per le compagnie assicurative fino alle telco.
Gli Osservatori Startup Intelligence e Smart & Connected Car del Politecnico di Milano hanno censito ben 174 startup, operanti proprio in questo campo, che complessivamente hanno raccolto 21 miliardi di dollari da gennaio 2016 a giugno 2019.
Dalla ricerca emerge un sostanziale testa a testa tra le aree applicative Smart Car e Smart Mobility, con una leggera prevalenza di startup operanti in ambito Smart Car. Ecco quelle italiane.
Smart Car
Con i termini smart car ci si riferisce a una nuova generazione di veicoli più intelligenti, connessi, a minore impatto ambientale.
AIR – Connecting Things, Auting e TUC Technology, Air si definisce come un “digital ecosystem orchestrator” e offre un prodotto che permette agli utenti di controllare la posizione della propria autovettura, gestire le proprie trasferte lavorative, verificare il livello di carburante, controllare che non vi siano guasti e anomalie.
TUC Technology, permette agli utenti di controllare l’intera esperienza a bordo grazie a TUC, piattaforma di connessione e personalizzazione, che è stata definita uno “Smartphone per la mobilità”.
V2X Network, presentata dal CEO Ahsan Shamim, che incentiva i proprietari di automobili a condividere i dati raccolti tramite la propria auto connessa attraverso una piattaforma, offrendo l’accesso ad essa anche a sviluppatori e OEMs (original equipment manufacturers).
Smart Mobility
Con i termini smart mobility ci si riferisce alla nuova mobilità intelligente, abilitata dalla tecnologia, indirizzata alla soluzione di tutti quei problemi che hanno contraddistinto fino a oggi la mobilità, in particolare quella urbana: inquinamento, congestione del traffico, sicurezza, costi, efficienza. Dentro questo tema ci sono dunque tecnologie, infrastrutture per la mobilità (parcheggi, reti di ricarica, segnaletica, veicoli), soluzioni per la mobilità dei veicoli (tra cui i modelli di new mobility e di pagamento in mobilità) e delle persone. La smart mobility coinvolge diverse industry differenti dall’automotive classico, come le tech company, le startup, banche e assicurazioni e ha tra i suoi piastri i servizi di sharing. Vediamo alcune startup italiane.
Sharge-Me, mira a creare una nuova modalità di condivisione e ricarica delle batterie delle auto elettriche connettendo gli utenti tramite un’app e consentendo loro una gestione intelligente della carica residua in funzione delle proprie necessità.
E-GAP, è uno dei primi operatori mobili di ricarica per veicoli elettrici a proporre una ricarica in mobilità e on demand, quindi ovunque si trovi il veicolo senza la necessità che sia presente anche il proprietario.
BicinCittà, cerca di soddisfare le richieste di utenti e municipalità per la condivisione di bici e scooter elettrici, fondendo il modello di business “free floating” con il tradizionale dock.
Dott, permette agli utenti di una community di condividere l’utilizzo di monopattini elettrici all’interno della propria città, senza dover fare ritorno a una stazione di deposito.
GaiaGo, piattaforma di mobilità multi-elettrica (scooter, ebike e automobili) per comunità residenziali, che mira a fornire mobilità gratuita attraverso un marketplace dove le ore di mobilità degli utenti sono sovvenzionate da advertiser.
Auting – piattaforma di car sharing tra privati in Italia che collega da un lato i possessori di un’automobile che vogliono abbattere i costi di gestione e dall’altro chi cerca una soluzione di mobilità sicura, comoda e conveniente.
Park Smart, ha sviluppato un sistema basato su IoT e telecamere per riconoscere lo stato dei parcheggi (liberi o occupati) e trasmettere questa informazione agli utenti che si trovano nel traffico alla ricerca di un posto libero.
Sense Square, che sviluppa prodotti e servizi nell’ambito del monitoraggio della qualità dell’aria outdoor. In particolare, la startup ha avviato una sperimentazione a Milano in collaborazione con DHL che vede oltre cinquanta veicoli dell’operatore della logistica coinvolti in attività di monitoraggio sulla concentrazione di inquinanti grazie ai sensori di Sense Square a bordo.
Maggiori informazioni su AutomotiveUp
Articolo originariamente pubblicato il 04 Nov 2019