Insurtech, Revolut lancia l’assicurazione geolocalizzata

Sfrutta tutto il potere del mobile il nuovo servizio assicurativo di una startup fintech inglese indirizzata in particolare ai viaggiatori e che si attiva da sola fornendo copertura istantanea in ambito sanitario e dentistico nei Paesi esteri

Pubblicato il 19 Gen 2018

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Una polizza assicurativa geolocalizzata, che si attiva in automatico in base agli spostamenti di chi la utilizza e propone tariffe a partire da un euro al giorno. È questa l’ultima innovazione lanciata da Revolut startup britannica attiva nel settore dei servizi finanziari, che da qualche mese ha superato il milione di utenti in tutta Europa. Il servizio assicurativo, pensato soprattutto per chi viaggia, fa leva sulle informazioni di geolocalizzazione del cellulare dell’utente ed è in grado di fornire copertura istantanea in ambito sanitario e dentistico.

Pagando soltanto un euro al giorno, dunque, chi viaggia potrà usufruire di una copertura di base, mentre per i più premurosi c’è la possibilità di personalizzare l’offerta, estendendo la copertura, per esempio, ad alcuni componenti della famiglia o attivarla in caso di infortuni legati ad attività sportive. E se i costi dovessero lievitare, c’è sempre la possibilità di fissare un tetto massimo di spese annuali, oppure scegliere una polizza standard che consente di pagare una quota fissa annuale.

È con questa iniziativa che Revolut allarga la propria presenza nel mondo dei servizi assicurativi. Fondata nel 2015 da due giovani inglesi di origine russa – Nikolay Storonsky e Vlad Yatsenko – Revolut ha sviluppato un’applicazione a cui associare una carta prepagata, del circuito Mastercard, che permette all’utente di caricare denaro ed effettuare pagamenti in 130 valute. Anche se la vera innovazione è la capacità di converire automaticamente denaro nella valuta locale al miglior tasso di cambio. E in più grazie agli ultimi aggiornamenti, l’utente può ricevere denaro sul proprio IBAN, scambiare criptovalute e perfino richiedere una linea di credito. Insomma stiamo parlando di un vero e proprio servizio alternativo alla banca.

Il business messo in piedi in questi anni da Storonsky e Yatsenko non ha lasciato indifferenti gli investitori. Secondo quanto riportano i dati di Crunchbase, ad oggi Revolut ha realizzato otto round di finanziamento, portando a casa più di 86 milioni di dollari. Tra i primi a scommettere sul progetto è il fondo Balderton Capital, che a luglio 2016 guida un round da dieci milioni di dollari. Mentre Index Ventures (il fondo che in passato ha supportato startup come Deliveroo e Funding Circle), un anno più tardi è a capo di un round monstre: 66 milioni di dollari. E due settimane più tardi Storonsky e soci raccolgono altri 5,3 milioni di dollari in una campagna di equity crowdfunding lanciata su Seedrs.

«La nostra visione è molto semplice – ha spiegato Nikolay Storosky, in una recente intervista rilasciata al sito Business Insider. Al momento le banche sono concepite per agire localmente, mentre i loro clienti svolgono per lo più attività internazionali. Il che li porta a dover continuamente aprire nuovi conti, emettere nuove carte, create nuovi profili di credito. Quello che Revolut propone è un servizio bancario globale alternativo, in cui ogni utente può scaricare l’app e creare un conto bancario locale per accedere ai servizi di cui ha bisogno in tempo reale».

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