Ecommerce

Come lanciarsi nell’innovazione “bio” a 63 anni

Antonio Antonacci, ex Ibm, e Nicola Casassa, agronomo, entrambi over 50, aprono a Milano MySmartFood.it, startup per vendere online cibi biologici, con tanto di docenti universitari come consulenti. E piani nutrizionali su misura

Pubblicato il 19 Ago 2014

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Non è mai troppo tardi per diventare innovatori: lo testimoniano Antonio Antonacci, 63 anni, e Nicola Casassa, 58, founder di MySmartFood.it, startup innovativa che ha appena lanciato un portale di ecommerce per la vendita e consegna a domicilio di cibo biologico su misura per ogni esigenza alimentare. I due vanno ad aggiungersi alla non breve lista di professionisti di lungo corso che in Italia si lanciano nel mondo delle startup.

Ecco alcuni esempi di ex manager sulla quarantina e oltre che, abbandonate carriera e vecchia vita, hanno accettato nuove sfide professionali.

Antonacci ha lavorato per 20 anni in Ibm, dove si è occupato di marketing e vendite, per poi svolgere attività di consulenza presso varie aziende e trascorrere l’ultimo anno come consulente di una web agency a Milano. Casassa è un agronomo che, nel corso del tempo, ha prestato la sua opera professionale in diverse imprese. Dall’esperienza di entrambi è nata l’idea di scommettere sull’ecommerce coniugato con il cibo biologico.

Dopo aver fondato la startup a dicembre scorso, l’hanno registrata a gennaio presso il registro delle imprese innovative delle Camere di commercio e da metà luglio hanno cominciato a vendere. “Sono ancora piccoli numeri – ammette Antonacci parlando con EconomyUp – ma ci permettono di mettere a punto la macchina organizzativa in vista di settembre, quando è prevista la piena operatività”.

Il principio distributivo su cui si basa MySmartFood.it è molto semplice. È possibile scegliere la propria cassetta tra 3 opzioni, Frutta, Ortaggi, Mista, in 3 diverse dimensioni (Piccola, adatta a single, Media per le coppie, Grande per famiglie o gruppi di persone), oppure scegliere la cassetta Monoprodotto in un’unica dimensione. Inoltre, è possibile inserire nel carrello anche una serie di prodotti biologici che si trovano sotto la voce Add-On che vengono consegnati insieme alla cassetta. È possibile scegliere se fare un ordine singolo o un abbonamento mensile, semestrale o annuale. Nel caso degli abbonamenti la cassetta viene recapitata una volta alla settimana e tutte le operazioni sono notificate con un sms. Al momento il servizio consente spedizioni solo su Milano e hinterland.

“I nostri prezzi sono concorrenziali sul mercato del biologico – sostiene il co-founder – perché, per una precisa scelta, sono appena inferiori a quelli di Esselunga, Coop e Naturasì, ovvero i luoghi deputati di vendita del biologico in Italia”.

Il fornitore di MySmartFood.it è Naturalia Soc.Coop.Agricola di Villanova di Castenaso (Bologna), che produce e distribuisce prodotti ortofrutticoli freschi realizzati dalle aziende agricole associate nelle principali aree agricole italiane. Quindi, se trasportate da Bologna a Milano, non sono merci a chilometro zero. “Non seguiamo il facile slogan del km zero – replica Antonacci – perché riteniamo che valga per la provincia italiana, molto più vicina all’auto-consumo. Il nostro è un modello di business adatto solo per le grandi città. A fine anno intendiamo aprire a Torino, Bologna e in altri grandi centri. Inoltre Bologna è centrale come logistica per servire l’Italia e consente il collegamento con i mercati esteri confinanti. Ricordo che i mercati biologici all’estero – Germania, Austria, Svizzera – fatturano molto di più dell’italiano. A Lugano si consuma 5 volte il biologico di Milano. Noi iniziamo a lavorare con l’Italia, poi punteremo oltreconfine”.

Inoltre l’imprenditore sottolinea che è stata scelta una grande azienda come Naturalia perché dà garanzie “in fatto di certificazione, qualità e ampiezza di referenze, ovvero è in grado di coprire la domanda per tutto l’anno, a differenza di aziende agricole più piccole”.

Ma il cuore dell’innovazione di MySmartFood non sta nell’utilizzo dell’ecommerce e nella scelta del settore “bio”. La sua scommessa è quella di proporre “pacchetti” di cibi biologici ad hoc per specifiche esigenze. “Intendiamo creare un’offerta basata su un piano nutrizionale” spiega ancora l’intervistato. “Fare la spesa al supermercato è uno stress, su Internet ci si stanca facilmente. Noi costruiamo un piano nutrizionale con l’aiuto di docenti universitari ed esperti del settore in modo da organizzare l’offerta non più per scansione assortimentale ma per grappoli di bisogni. Parlo dei bisogni fondamentali: colazione, pranzo, cena, snack. Quindi, per esempio, possiamo proporre una colazione differenziata per chi usa il lattè o il tè o i cereali. Aiuteremo la gente a fare la spesa. E sarà più facile anche in vista dell’utilizzo della piattaforma da smartphone”.

Il portale MySmartFood.it si avvale della collaborazione scientifica dei professori universitari Paolo Magni e Massimiliano Ruscica, in qualità di consulenti in tema di modelli nutrizionali. Paolo Magni, docente presso l’Università degli Studi di Milano, è coordinatore del Corso di perfezionamento in Nutrizione e Benessere e svolge attività formativa presso corsi universitari di laurea e post-laurea. Massimiliano Ruscica, ricercatore e docente presso l’Università degli Studi di Milano, svolge attività didattica in corsi di laurea. La sua competenza scientifica comprende: nutrizione nelle varie età della vita umana, biomarcatori di salute e di corretta nutrizione.

Grazie alla loro collaborazione, sul portale sarà sempre disponibile un Piano Nutrizionale che corrisponde allo stile medio alimentare di ogni persona, variabile in base al sesso, all’età e attività fisica, in modo da assicurare al proprio organismo una giusta quantità di energia e di nutrienti, un’alimentazione varia secondo le stagioni, equilibrata ed ecosostenibile.

“Vogliamo contribuire alla diffusione del sapere alimentare – afferma Nicola Casassa – perché MySmartFood.it non è solo un negozio online, ma guarda alla relazione uomo-cibo. Il consumatore vuole essere informato e, attraverso i canali digitali di condivisione delle informazioni e della conoscenza, vogliamo riavvicinarlo all’acquisto di prodotti sani ed ecosostenibili”.

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