L’INTERVISTA

Stefano Rebattoni (Assolombarda): “Servono azioni di sistema per aiutare le imprese italiane a trovare la via della digitalizzazione”



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Il vicepresidente di Assolombarda fa un bilancio del primo anno della piattaforma di orientamento Bussola4.0 e anticipa: “Nel 2024 sarà arricchita di contenuti con una particolare attenzione al green”

Pubblicato il 22 gen 2024



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La tecnologia non è una risorsa scarsa. Dobbiamo lavorare sulle condizioni economiche e culturali per accelerare la transizione digitale ed ecologica del sistema manifatturiero italiano”. Stefano Rebattoni, da giugno 2023 vicepresidente di Assolombarda con delega a Transizione digitale e Innovazione tecnologica, sintetizza così la sfida e l’opportunità del 2024. E, se lo dice lui che è Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia, c’è da fermarsi a considerare il valore di conoscenza e informazione per abilitare l’innovazione digitale.

La domanda (il bisogno di sapere e di capire) c’è e lo confermano i numeri del primo anno di Bussola4.0, la piattaforma lanciata dalla più grande associazione territoriale di Confindustria proprio per accompagnare le imprese manifatturiere nel percorso verso la doppia transizione, che sono sempre più integrate. Ne parliamo con Stefano Rebattoni, che fa un primo bilancio del progetto e anticipa qualche sviluppo per il nuovo anno.

Nel percorso da Industria 4.0 a Transizione Industria 5.0 alla trasformazione digitale si affianca quella ecologica. Quali sono i punti di incontro? Quali gli effetti sulla manifattura italiana?

I punti di incontro sono molteplici. Abbiamo iniziato considerando due transizioni parallele, quella digitale e quella green, per poi scoprire che la loro sinergia è in realtà una relazione di causa-effetto bilaterale.

Non si può oggi parlare di sostenibilità senza l’uso del digitale, che è il driver principale del Sustainable Development Growth.

Gli interventi previsti dal PNRR mirano a creare condizioni che premiano progetti che, attraverso il digitale, contribuiscono alla sostenibilità della nostra economia.

Può farci qualche esempio di punti di incontro fra transizione digitale e sostenibilità?

Ce ne sono diversi, almeno su tre fronti: ambiente, finanza, società. Nel campo della sostenibilità ambientale, ad esempio, il digitale abilita progetti per una gestione più efficiente delle risorse critiche, come nel ciclo idrico, energetico e dei rifiuti, incrementando l’efficienza e riducendo gli sprechi. La manutenzione preventiva, poi, permette di gestire in anticipo guasti e incidenti. Inoltre, la riconfigurazione digitale delle supply chain è cruciale: la pandemia ha mostrato la fragilità delle catene di valore tradizionali, spingendo verso modelli di digital supply chain. Questo vale anche per la sostenibilità finanziaria, dove il digitale permette un’impresa responsabile e promuove progetti che valorizzano la trasparenza e la tracciabilità. E non dimentichiamo la terza gamba della sostenibilità, che è quella sociale: qui il digitale gioca un ruolo chiave nell’educazione, nella sensibilizzazione e nell’inclusione, contribuendo a ridurre le disparità di genere e promuovendo il lavoro remoto e lo smart working.

Andiamo al settore manifatturiero: come si arriva a un modello di digital enabled circular manufacturing, di un’economia circolare abilitata dal digitale? Quali sono i fattori di successo e quali gli ostacoli?

Se con Industria 4.0 i due mondi dell’Operation Technology e dell’Information Technology si sono avvicinati fino a integrarsi, con Industria 5.0 andiamo al livello successivo: avere una fabbrica e una manifattura, intesa come catena del valore, completamente digitale, dove OT e IT fanno fatica a distinguersi.

La tecnologia non è una risorsa scarsa, ma dobbiamo lavorare su condizioni economiche, come incentivi fiscali, finanziari, e culturali, promuovendo la collaborazione e la condivisione di best practice.

Per questo Assolombarda ha accolto con favore i 6.3 miliardi di euro aggiuntivi nel PNRR per sostenere efficienza energetica e autoconsumo. E per questo lavorano per dare una spinta generale verso una produzione circolare, sapendo che potremo averne i benefici quanto meno sarà a macchia di leopardo.

C’è, però, ancora un problema di “doppia velocità” tra grandi aziende e piccole e medie imprese. È un tema segnalato a livello europeo, che in Italia diventa ancora più rilevante vista la struttura produttiva nazionale. Quali azioni sono necessarie per ridurre questa doppia velocità e non lasciare indietro le PMI?

Questa è una sfida significativa che abbiamo come Paese e come sistema associativo. È fondamentale accompagnare le PMI verso le giuste competenze e offrire condizioni tecnologiche e finanziarie abilitanti. Dobbiamo fornire gli strumenti per capire come gli investimenti finanziari sulle tecnologie digitali possano portare a un ritorno di produttività in tempi brevi. C’è un tema di accompagnamento, di informazione e formazione ma anche di incentivi economici. Assolombarda si impegna a non lasciare indietro nessuno, promuovendo la transizione digitale ed ecologica come un’azione di sistema.

Un impegno e un’opportunità per Assolombarda. Bussola 4.0 (link a sito Bussola 4.0) è una delle risposte. Qual è stato il percorso che vi ha portato a questo progetto e quali sono i risultati del primo anno?

Bussola 4.0 è nata a novembre 2022 per guidare le imprese verso l’innovazione digitale, fornendo gli elementi per comprendere le opportunità legate all’applicazione delle tecnologie disponibili per portare innovazione in azienda.

Bussola 4.0 è una piattaforma ricca di documenti, webinar e video che ha visto quasi 30mila visualizzazioni con circa 9mila utenti unici.

Ciò dimostra un reale interesse e bisogno di approfondimento sulle tematiche digitali. Gli associati hanno apprezzato soprattutto la concretezza dei contenuti e la possibilità di accedere a strumenti pratici e di accompagnamento in relazione al livello di maturità digitale dell’impresa. E per misurarlo abbiamo messo a punto un servizio di analisi prima di passare alla definizione di strategia di innovazione digitale. È uno strumento concreto, che viene molto apprezzato.

A proposito di concretezza, nella piattaforma ci sono anche i casi d’uso, le esperienze di altre aziende. È stato difficile trovarle?

No, per nulla. Abbiamo cominciato con quelle che conosciamo e che l’associazione segue da tempo. Poi c’è stato un effetto “palla di neve”: la piattaforma è aperta ai suggerimenti e segnalazioni degli associati, con un aumento costante della richiesta e dell’offerta di contenuti, che ha stimolato una collaborazione e condivisione sempre più spinta tra le aziende.

Quali sviluppi prevedete per Bussola 4.0 nel 2024?

Sarà uno dei canali di un nostro più ampio impegno racchiuso nello slogan “Digitale per il Reale”: le tecnologie servono per creare valore. In particolare, Bussola 4.0 è costantemente aggiornata e lo sarà anche nel 2024 con la presenza di una sezione dedicata alla sostenibilità abilitata dalle tecnologie digitali. Nel corso del 2023, inoltre, Bussola 4.0 è stata notata e apprezzata anche fuori dal perimetro di Assolombarda e quindi stiamo lavorando per rendere accessibile la piattaforma anche ad altre associazioni, promuovendo così un’azione di sistema a livello nazionale.

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