È stata una maratona da far impallidire le maratone che Mentana dedica alle elezioni politiche. “Intelligenza artificiale. E noi? Sfide, opportunità, responsabilità” (clicca qui per poterla rivedere) ci ha tenuto venerdì 19 maggio per cinque ore di fila a riflettere sulla risposta da dare alla domanda posta nel titolo: e noi?
L’intelligenza artificiale generativa è una costruzione dell’uomo
Nel corso del pomeriggio, rappresentanti delle big tech e delle principali università, esperti di vari ambiti e uomini di imprese italiane già in campo con l’AI, tutti hanno convenuto su un fatto:
l’intelligenza artificiale generativa e conversazionale non esiste in natura, è una costruzione dell’uomo e in quanto tale abbiamo pro quota tutti la responsabilità di saper gestire le sfide e le opportunità che essa ci presenta, come ha esplicitamente invitato a fare Guido Scorza, componente del Garante per la privacy.
La sfida? Aumentare la nostra umanità
Alla fine, come commentavamo con il direttore di EconomyUp Giovanni Iozzia, che ha guidato abilmente e acutamente la maratona, e con il filosofo del digitale Cosimo Accoto, la sfida principale che ci pone questa nuova forma di intelligenza artificiale è quella di aumentare la nostra umanità. L’Ulisse dantesco dice “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Questo è “l’AI dilemma”: seguire l’indicazione di Dante e vivere da protagonisti il cambiamento oppure esserne trascinati e portati dove non vogliamo, incapaci di incidere in esso.
Ne parliamo anche ad
Actually il podcast di Will Media che “parla del cambiamento che arriva piano piano e poi sembra sommergerci”, come dice Alessandro Tommasi introducendo la puntata. Ecco, noi il
cambiamento lo vogliamo costruire, non esserne sommersi.