Sviluppata da Marshmallow Games per bambini che soffrono di autismo, Smart Tales ha ottenuto la certificazione dell’IBCCES, che valuta la qualità dei contenuti educativi per i più piccoli. Ne parliamo con la CEO Cristina Angelillo: “Ci è stato riconosciuto un doppio merito: fruizione lenta e storie sociali”
È sempre bello quando una squadra italiana vince in trasferta, in modo autorevole e su un campo difficile. È motivo di orgoglio per tutti.
Può sembrare, ma non mi sto riferendo alla bella vittoria dell’Inter a Lisbona, ma alla certificazione dell’IBCCES ottenuta dall’app Smart Tales come risorsa per i bimbi che soffrono di autismo.
Prodotta da Marshmallow Games, azienda barese specializzata nella realizzazione di app educative per bambini e ragazzi, Smart Tales è ora certificata come uno dei prodotti digitali per bambini più inclusivi sul mercato globale. L’app fornisce una piattaforma di apprendimento sicura e inclusiva per bambini di ogni esigenza e provenienza, offrendo percorsi educativi personalizzabili e funzionalità specifiche. Smart Tales mira a coinvolgere i bambini in ambienti di apprendimento giocosi e interattivi, promuovendo lo sviluppo di abilità cognitive, sociali ed emotive.
“Siamo entusiasti – dice Cristina Angelillo, CEO di Marshmallow Games – di aver ricevuto questa certificazione da IBCCES. Crediamo che ogni bambino meriti accesso a contenuti educativi di alta qualità, in particolare chi soffre di autismo o di dislessia o daltonismo. Siamo orgogliosi di aver sviluppato uno dei prodotti digital più inclusivi al mondo”.
La sento legittimamente effervescente, Cristina…
“Con Smart Tales, abbiamo creato uno spazio sicuro e divertente dove i bambini possono imparare e crescere insieme, perché Marshmallow Games si impegna da sempre a sviluppare prodotti educativi innovativi che promuovono l’inclusività e diversità. Questo riconoscimento è uno stimolo a fare di più e meglio!”.
Più che comprensibile. Quali sono stati i motivi del riconoscimento?
“Ci è stato riconosciuto un doppio merito. Da una parte Smart Tales stimola una “fruizione lenta” della tecnologia: il bambino alterna fasi di ascolto della storia a fase di gioco in cui si esercita sulle materie STEM. Dall’altra la nostra app tratta “storie sociali”, cioè storie ambientate in situazioni comuni che però per bambini con disturbi nello spettro autistico possono creare tensione, come una festa di compleanno o il primo giorno di scuola.”.
Quindi no alla frenesia e alla conseguente disattenzione tipica, per esempio, della fruizione dei social e sì a un modo di stare online che migliori la socialità. Corretto?
“Corretto, Antonio.”
L’app è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco ed è stata scaricata più di un milione di volte. Nel dettaglio, genitori e figli cosa ci trovano dentro?
“Smart Tales aiuta i bambini ad innamorarsi della matematica, della lettura e a sviluppare abilità cognitive, sociali ed emotive in un ambiente sicuro e divertente, con oltre 80 racconti interattivi e oltre 700 giochi sulle materie STEM.”.
Marshmallow Games si impegna a sviluppare prodotti educativi innovativi che promuovono l’inclusività e la diversità. Il mercato risponde?
“Il mercato risponde, perché tanti genitori sono alla ricerca dei prodotti migliori per i loro figli e perché tanti sono i bisogni educativi e di accompagnamento allo studio ai quali la tecnologia può dare risposta. Credo lei la chiami tecnologia solidale.”
La chiamo così per due motivi. Primo, perché fatta da imprese profit e non profit che usano la tecnologia per migliorare la vita delle persone in difficoltà. Secondo, perché indica a chiunque lavori nell’ambito della tecnologia la responsabilità di usarla per rendere più solida e coesa la società e i rapporti tra le persone.
“Noi ci siamo. Su entrambi gli aspetti. Smart Tales ne è un esempio ed è davvero bello quando il proprio lavoro viene riconosciuto anche all’estero. Un po’ come è avvenuto questa settimana alla sua Inter.…”
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Antonio Palmieri
Antonio Palmieri, fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido. Sposato, due figli, milanese, interista. Dal 1988 si occupa di comunicazione, comunicazione politica, formazione, innovazione digitale e sociale. Già deputato di Forza Italia
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