Los Angeles è famosa per le sue spiagge assolate, il glamour hollywoodiano e l’industria dell’intrattenimento. Ma questa città ultimamente si sta facendo un nome anche come hub per le startup e l’open innovation.
Ho chiesto a Tiberio Santomarco di raccontarci gli sviluppi recenti di LA. Tiberio, dopo 20 anni come professionista del marketing e delle vendite per una delle società di media più grandi e dinamiche d’Europa (Mediaset), nel 2016 si è trasferito negli Stati Uniti per assumere il ruolo di Managing Director US in Mind the Bridge rivoluzionando la propria carriera e con essa la vita sua e della sua famiglia (moglie e quattro figli). Da San Francisco si è da un paio d’anni spostato a Los Angeles per avviare l’Outpost di Mind the Bridge nella “Città degli Angeli”. Ma perché un innovation outpost a LA?
Los Angeles 1996, nasce il modello degli incubatori
Fino ai primi anni ‘90 la Silicon Valley era l’unico posto al mondo in cui si poteva sperare di fare un sacco di soldi. Tutte le migliori idee e i capitali si concentravano in poche decine di miglia tra San Francisco e San Jose. La gente e gli affari di Los Angeles erano trainati principalmente dalla pubblicità (la cui preoccupazione principale ai tempi era più la risposta diretta che la user experience).
Nonostante questo, LA è stato il posto in cui Bill Gross nel 1996 ha messo IdeaLab e di fatto creato il modello degli incubatori tecnologici. Una volta consolidata la fase infrastrutturale di internet (in cui si costruivano strade, porti e aeroporti ovvero server, switch, router, database, browser), ecco che è emersa la necessità di persone con competenze relative allo sviluppo di app, e-commerce e content creation. E Los Angeles era il vivaio ideale.
Los Angeles e l’innovazione inclusiva
LA rappresentava la perfetta arena dell’innovazione grazie ai suoi tanti talenti provenienti da background diversi. La variegata popolazione della città e l’ampia comunità di immigrati l’hanno resa un punto di attrazione di talenti internazionali, che hanno portato con sé nuove idee e prospettive per trainare l’innovazione.
Questo è anche quello che Brendan Wallace, CEO e co-fondatore di Fifth Wall (azienda con sede a Venice Beach che partecipa principalmente a round di serie A e B per startup) chiama “innovazione inclusiva”.
Le startup attorno e oltre Hollywood
Los Angeles ospita un ecosistema tecnologico diversificato e in crescita. Essendo la dimora di Hollywood e dell’industria del cinema, non sorprende che ci siano molte startup focalizzate in ambito media e intrattenimento. Queste includono sia aziende coinvolte nella creazione, distribuzione e marketing di contenuti che quelle che sviluppano tecnologie per l’entertainment industry.
Los Angeles è anche sede di numerose startup di e-commerce e retail che vanno da fashion and beauty a food and beverage. Molte di queste aziende stanno sfruttando le nuove tecnologie per creare prodotti innovativi e nuove esperienze di acquisto. Altri ambiti in rapida espansione a Los Angeles sono Healthcare e Biotech con un focus particolare su digital health and wellness.
Un’alta concentrazione di laureati in ingegneria
La città ospita una serie di università importanti, tra le quali la University of California, Los Angeles (UCLA) e la University of Southern California (USC), che formano un flusso costante di professionisti altamente qualificati e desiderosi di lavorare in aziende del settore tecnologico.
Nell’area di Los Angeles si laureano più ingegneri che in qualsiasi altra parte degli Stati Uniti (top engineering schools sono UCSB, LMU-LA, USC Viterbi, UCLA Engineering, CalTech, UCIrvine – University of California, CalPoly Pomona, HarveyMudd College, UC Riverside, UC San Diego Jacobs School of Engineering).
Acceleratori e Venture Capital a Los Angeles
Los Angeles è diventata anche una piazza rilevante in termini di Venture Capital, con molti fondi e angel investor. Per molti anni l’ecosistema era limitato all’early stage (seed + Series A). Non a caso, in passato, le principali startup erano costrette a migrare in Silicon Valley per proseguire il proprio percorso di crescita. Tuttavia, il numero di seed fund con sede a Los Angeles – quelli che investono meno di 50 milioni di dollari per volta, per intenderci – è diminuito in rapporto al totale, mentre ci sono sempre più fondi late-stage (Series B e oltre) tale per cui tra non molto le startup locali potranno completare a LA l’intero percorso di raccolta fondi, dalla fase seed fino ai round pre-IPO late stage.
Tra le più note società di venture capital di Los Angeles ricordiamo Greycroft, Upfront Ventures, Amplify Partners e Mucker Capital. Oltre a questa tipologia, ci sono anche diversi gruppi di angel investor, come Pasadena Angels e Tech Coast Angels. Esistono infine numerosi acceleratori e incubatori di startup come Launchpad LA, Amplify LA, and the USC Viterbi Startup Garage.
Una grande città che costa meno della Silicon Valley
Alla secret sauce di Los Angeles contribuiscono uno costo della vita accessibile (LA è molto meno costosa di San Francisco e New York), una grande dimensione (LA è la terza per popolazione negli Stati Uniti con 19 milioni di abitanti), oltre a un clima sereno con temperature miti.
In conclusione, l’abbondanza di talenti, capitali, startup e scaleup stanno facendo di LA una degli hub principali degli Stati Uniti. E non a caso sempre più aziende stanno aprendo innovation outpost qui. Per citarne solo alcuni, Google, Amazon Studios, Netflix, SpaceX, Riot Games e Hulu.