EXIT ANNUNCIATA

Come è nata e cosa fa Credimi, la fintech italiana nel mirino delle banche

Fondata nel 2015 a Milano da Ignazio Rocco di Torrepadula, Credimi è una fintech che eroga finanziamenti digitali alle aziende in Europa continentale ed è specializzata in microimprese. Alcune grandi banche sarebbero interessate ad acquistarla. Qui la storia, i numeri, i dettagli

Pubblicato il 11 Gen 2023

Il team di Credimi (fonte: Credimi blog)

Alcune grandi banche italiane sarebbero particolarmente attratte dall’innovazione portata nel mondo dei finanziamenti digitali alle micro-imprese da Credimi al punto da volerla acquistare. La società attiva nel fintech (tecnologia applicata alla finanza) è balzata agli onori delle cronache in queste ultime settimane per via di una sua possibile exit. Secondo le indiscrezioni, a contendersela sarebbero alcune banche, in particolare Unicredit (che avrebbe offerto 20 milioni di euro), Banca CF+ (challenger bank nata nel 2021 dallo spin-off di Credito Fondiario), Credem, Banca Popolare Pugliese, Banca Popolare della Puglia e Basilicata, Cassa Centrale Banca e illimity. La cessione dovrebbe essere gestita dall’advisor KPMG.

L’operazione non coglierebbe di sorpresa gli addetti ai lavori: era stata la stessa Credimi, per bocca del fondatore e CEO Ignazio Rocco di Torrepadula, ad annunciare il 9 novembre 2022 a Fintech Future, l’evento annuale di AssoFintech, di essere alla ricerca di un partner bancario con cui lavorare. Approfondiamo meglio chi è Credimi e cosa fa.

(QUI una video-intervista a Ignazio Rocco di Torrepadula risalente al 2016)

Ignazio Rocco di Torrepadula, CEO di Credimi

Quando e come è nata Credimi

Credimi è stata fondata nel 2015 a Milano da Ignazio Rocco di Torrepadula con una squadra di giovani talenti. Ignazio Rocco vanta più di 25 anni di esperienza nel settore dei servizi finanziari ed è stato leader della practice Istituzioni Finanziarie di The Boston Consulting Group in Europa Centrale. Precedentemente si è occupato di corporate banking e venture capital nel Gruppo Akros, nel Gruppo Imi e in 21 Investimenti. Attualmente Credimi conta 97 dipendenti.

I finanziatori 

Fin dalla fondazione, Credimi è stata supportata con un aumento di capitale da oltre 8 milioni di euro da un gruppo di imprenditori italiani, che comprendeva Nerio Alessandri, Alessandro e Mauro Benetton, Lorenzo Pellicioli, Massimo Tosato, Dante Roscini. Nel 2018 sono entrati nel capitale di Credimi anche i fondi di venture capital italiani United Ventures e Vertis sgr, con un investimento superiore a 18 milioni di euro. A fine 2021 Credimi aveva incassato un altro round da 5,7 milioni, sottoscritto da Vertis sgr, Merloni Holding, United Ventures e da Ignazio Rocco. Tra gli altri investitori istituzionali di Credimi, rientrano Deutsche Bank e Tikehau Capital.

Attualmente la maggioranza del capitale di Credimi è in mano a fondatori, management e dipendenti.

Cosa fa Credimi

Credimi è un intermediario finanziario autorizzato e vigilato da Banca d’Italia che eroga in Europa Continentale finanziamenti digitali alle aziende ed è specializzata in microimprese. Queste ultime sono state spesso trascurate dalle grandi banche, in quanto ritenute poco profittevoli e molto rischiose. Attraverso la sua piattaforma digitale, Credimi consente alle imprese di ottenere un finanziamento, monitorare i flussi di cassa e pianificare entrate e uscite future attraverso tre prodotti:

  1. Credimi Subito: un finanziamento a 5 anni riservato alle ditte individuali (con fatturato di almeno 60 mila euro, 2 anni di attività e 2 dichiarazioni fiscali). Ha un dell’importo minimo di 15 mila euro e massimo di 1,5 milioni di euro, ripagabile in 5 anni.
  2. Credimi Futuro: un prestito a medio lungo-termine fino a 2 milioni di euro per società di persone e di capitali, ripagabile in 8 o 5 anni, con il primo anno di preammortamento.
  3. Credimi Assist: il software per tenere sotto controllo i flussi di cassa, che permette alle imprese di avere una visione d’insieme delle loro finanze aziendali. Il servizio è disponibile gratuitamente, previa registrazione alla piattaforma di Credimi e collegamento dei conti correnti.

La liquidità erogata dalla fintech alle imprese proviene dalla stessa Credimi e da investitori istituzionali, come banche e società di gestione del risparmio. I finanziamenti a medio lungo termine concessi alle imprese sono coperti dalla garanzia dello Stato attraverso il Fondo di Garanzia e non richiedono alle imprese alcuna garanzia per l’erogazione. I rimborsi delle rate avvengono in automatico sul conto delle aziende.

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A chi si rivolge Credimi

La fintech si rivolge prevalentemente a microimprese, da cui proviene l’82% delle richieste di finanziamento, situate in Lombardia (24%), Campania (15%) e Lazio (12%). I settori principali che richiedono finanziamenti sono commercio (25%), servizi (20%), manifattura (14%).

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I traguardi 

Credimi è stata la prima società fintech autorizzata da Banca d’Italia all’esercizio dell’attività di concessione dei finanziamenti al pubblico, sulla base delle disposizioni contenute nel nuovo art. 106 del Testo Unico Bancario, che richiede meccanismi di controllo e di governo estremamente rigorosi.

Dal 2017 la fintech ha ricevuto 100 mila richieste di finanziamento e risposto a 120 mila chiamate di imprenditori e clienti. Dal lancio nel 2016, Credimi ha erogato oltre 2,1 miliardi di prestiti alle pmi italiane, diventando il maggior digital lender italiano e uno dei principali a livello europeo secondo P2P Market Data.

La società ha chiuso il 2021 con prestiti erogati alle pmi per 434 milioni di euro, in crescita del 38,2% rispetto al 2020, a fronte di richieste di finanziamento per un valore superiore a 6 miliardi di euro.

Inoltre la startup è stata inserita nella Linkedin Top Startups, classifica stilata ogni anno dal social network per segnalare le migliori startup dove lavorare, sia nel 2020, che nel 2021.

Infine, Credimi nel 2022 si è collocata al 23esimo posto della lista Leader della crescita 2023 stilata da Statista e “Il Sole 24 Ore”.

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Redazione EconomyUp
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