Quante volte, come pendolari o semplici utenti, ci siamo lamentati del servizio trasporti della nostra città o regione? Tra coincidenze saltate, autobus troppo carichi o file nel traffico cittadino, probabilmente tantissime. E magari ci siamo anche chiesti: ma perché nessuno fa qualcosa per risolvere questa situazione? La risposta è che, molto probabilmente, qualcuno aveva disegnato il servizio di mobilità basandosi su impostazioni sbagliate o erronee, integrando poco e male le limitate informazioni a disposizione.
Eppure, oggi le pubbliche amministrazioni hanno la concreta possibilità di rendere più efficiente la mobilità utilizzando i dati digitali per conoscere nel dettaglio gli spostamenti dei propri utenti e pianificando così nuovi servizi. In questo senso si muove CKDelta, società parte della multinazionale CK Hutchison, che propone di sfruttare i dati provenienti dalla propria rete mobile (WindTre in Italia) per pianificare una mobilità più sostenibile e a misura di cittadino.
Mobilità sostenibile, l’importanza di una corretta pianificazione
Come racconta Nicola Carracciuolo, responsabile di CKDelta per il mercato italiano,” Si tratta di un tema importante: oggi le amministrazioni possono contare su una visione molto parziale dello sfruttamento dei servizi di mobilità, senza sapere ad esempio in che orari si spostano gli utenti, né tantomeno le loro tipologie. Attualmente, insomma, non esiste una visione olistica della mobilità, tanto che tutte le attività di pianificazione e verifica vengono svolte su un orizzonte molto limitato. Questa situazione, spesso e volentieri, va a discapito delle persone che vivono in località più disagiate o che hanno meno possibilità di spesa”.
L’impiego del dato digitale, così come nelle imprese permette di ottimizzare processi di business o scelte aziendali, può essere estremamente utile per migliorare la situazione in questo ambito molto peculiare, tenendo conto anche delle caratteristiche sociodemografiche degli utenti.
Come usare i dati per migliorare la mobilità
Per esempio, in una grande città, l’impiego dei dati può aiutare gli amministratori a capire quali siano i punti migliori per installare le colonnine di ricarica dei mezzi, così da apportare modifiche alla circolazione in modo da garantire servizi efficienti; oppure per ottimizzare le infrastrutture in chiave green in base alle necessità di spostamento dei cittadini.
“Abbiamo più di 20 milioni di clienti nel mobile in Italia, che costituiscono un campione rappresentativo e possono essere utilizzati anche per fare analisi sociodemografiche. Grazie a questa fonte di dati completa e affidabile siamo in grado di capire come si muovono le persone, chi sono e – di conseguenza – pianificare gli sviluppi delle reti trasporto, rispondendo alla domanda di mobilità in maniera più efficiente e con un occhio all’inclusività, permettendo a tutti i cittadini di avere a disposizione un’opzione efficiente. Le nostre applicazioni adottano delle tecnologie di machine learning, che imparano dallo storico e da progetti similari realizzati da altre città, cercando anche di prevedere quello che potrebbe succedere nel caso ci fosse un cambiamento in tema di politica di trasporto o mezzi di trasporto a disposizione”, evidenzia il responsabile di CKDelta.
I progetti possono naturalmente essere più o meno complessi: ad esempio, nel caso si voglia andare verso una mappatura in tempo reale della mobilità urbana, che necessita perlomeno di un’integrazione con le mappe di trasporto già in possesso della PA locali, le tempistiche di realizzazione possono essere più lunghe. In ogni caso, tutti i progetti sono caratterizzati da una particolare attenzione agli aspetti della protezione dei dati.
L’attenzione alla privacy dei cittadini
La privacy non viene compromessa, come si evince dalle parole di Carracciuolo: “L’utilizzo dei dati di telefonia mobile permette di tracciare in maniera accurata gli spostamenti di tutta la popolazione: partiamo ovviamente dai dati del nostro operatore, ma grazie a tecniche statistiche di Intelligenza Artificiale, riusciamo a rappresentare in maniera accurata tutta la popolazione. In questo modo si può costruire una mappa completa della mobilità delle persone: dove vivono, dove vanno a lavorare, dove si spostano per il tempo libero. Tutto questo, però, avviene in piena compliance con le normative sulla privacy oggi in vigore: prima di qualsiasi analisi mettiamo in atto dei passaggi di aggregazione e di anonimizzazione dei dati. Non c’è insomma nessun rischio di tracciamento dei dati personali. Abbiamo anche sviluppato degli strumenti estremamente potenti che permettono ai decisori pubblici di visualizzare in una maniera efficace le informazioni necessarie. Si tratta di vere e proprie dashboard grafiche dalle quali è possibile, in maniera molto semplice, estrapolare il dato che serve per una certa tratta e una determinata fascia oraria e così via. Una volta che la pubblica amministrazione acquista questa visibilità ha la possibilità di cominciare a pianificare gli interventi sulle politiche di mobilità, di trasporto e quant’altro”.
Le opportunità della mobility as a service
L’obiettivo per le pubbliche amministrazioni è duplice: da una parte migliorare un servizio cruciale per i cittadini, il cui funzionamento o meno può incidere in maniera decisiva anche sul consenso pubblico . Esiste poi la concreta possibilità di accedere a tutta a una serie di fondi, a partire da quelli stanziati dal PNRR per la mobility as a service, che possono consentire di mettere in atto un investimento di questo tipo.
“Ci rivolgiamo prevalentemente alle pubbliche amministrazioni che hanno l’obiettivo di portare avanti progetti di mobilità sostenibile, nell’ottica di pianificare la mobilità urbana o anche extraurbana, allo scopo di ottimizzare i tempi di trasporto e ridurre i livelli di inquinamento. Ormai da diversi anni le PA fanno riferimento a nostri dati, anche per comprendere come gli interventi già effettuati abbiano consentito di rispondere effettivamente alla domanda di mobilità.