Acquisire startup: lo fanno sempre più aziende. Si parla tanto, anzi tantissimo, di Open Innovation. Ormai in Italia non è solo un fenomeno consolidato ma è anche decollato. A dirlo è il Rapporto “Open Innovation Outlook 2023” prodotto da Mind the Bridge. Si, perché quasi tutte le aziende leader italiane hanno attivato una divisione dedicata all’open innovation, hanno acquisito consapevolezza sull’innovazione e l’attività di scouting portata avanti nel mercato italiano è più viva che mai. Sono stati registrati alcuni importanti investimenti diretti in startup innovative, le acquisizioni rimangono ancora sporadiche ma pur sempre in una progressione significativa.
Ma in cosa consiste concretamente la procedura di investimento/acquisizione societaria?
La grande impresa acquisisce la piccola impresa. Come? Quali sono i passaggi di questo processo? A cosa prestare maggiore attenzione?
Acquisire una startup, prima del Sale and Purchase Agreement (SPA)
La procedura comprende diverse fasi che costituiscano ciascuna un momento tipico per giungere poi al finale Sale and Purchase Agreement (SPA) cioè il vero e proprio contratto di acquisizione/investimento avente ad oggetto azioni o quote di società di capitali, tramite il quale il buyer mira al controllo della partecipazione societaria ed al patrimonio della società cd. target. Prevede altresì tutta una serie di condizioni e di termini, di dichiarazioni e di garanzie rese dalle parti, nonché di obblighi di indennizzo e di variegate pattuizioni per perfezionare la cessione del patrimonio.
È un contratto molto tecnico, ideato sulla base del diritto di Common law per poi averlo mutuato ed inserito all’interno dei paesi di Civil law, come l’Italia, con l’obiettivo di armonizzarlo ed evitare contrasti con l’impianto di un ordinamento giuridico “alieno”. Per questo è stato definito come “contratto alieno”.
Ma prima di arrivare al closing dello SPA le parti effettuano una serie di azioni e di atti conseguenti l’uno all’altro, ciascuna con una valenza giuridica differente: dapprima la letter of intent, poi il term sheet, poi la due diligence per arrivare all’agreement ed al closing dello SPA.
Acquisire una startup, le fasi principali
Vediamo brevemente a cosa prestare maggiore attenzione.
La Letter of Intent
Può essere descritta come un documento in cui il buyer manifesta il proprio interesse e le proprie intenzioni alla società targhet. Non è vincolante per entrambe le parti.
Il Term Sheet
Questo atto entra più dettagliatamente nel merito dell’operazione, indicandone già gli aspetti principali economici della trattativa e le richieste legate alla governance avanzate dal buyer. E’ vincolante giuridicamente ed alla sottoscrizione di quel documento parte il cd. no shop, cioè alla società targhet è preclusa la possibilità avviare trattative con altri possibili acquirenti. Questo perché il potenziale acquirente inizia la fase di due diligence che comporta un dispendio di energie e risorse non indifferente. E’ importante sapere che è questo il momento per contrattare con il buyer. E’ questo il momento per dire no ad alcune condizioni e per avanzarne delle altre. Non ci sarà un momento successivo. Alla fine della trattativa le condizioni essenziali dell’operazione che si avvierà dovranno essere tutte sintetizzate nel term sheet che si sottoscrive.
La Due Diligence
È una vera e propria indagine istruttoria compiuta dal buyer al fine di conoscere esattamente la società targhet e confermare o meno la decisione di acquisire. È una fase delicata, stressante per la startup o la PMI, ma il consiglio per renderla meno dispendiosa è arrivare con quanto più possibile in ordine. Durante la vita della startup è necessario essere ordinati, metodici. Le licenze, i domini, vanni intestati tutti ai soci della società, tutto ciò che si produce e si acquista va tenuto ben rendicontato, i contratti con i fornitori, le garanzie rese, ogni cosa va tracciata nella maniera più lineare possibile e tenuta all’interno della società. Sarà così più facile inserire tutto quanto richiesto dalla checklist nella cd data room.
Nel caso in cui la due diligence si concluda con il semaforo verde, allora ci si potrà avviare verso il closing dello SPA, passando prima però per il cd interim management, ovvero il periodo temporale che intercorre tra il signing e la closing date e che può avere un diverso grado di complessità in base alle singole operazioni.
L’Interim Management
Rappresenta un momento molto delicato dell’operazione, un lasso temporale tutt’altro che privo di possibili conseguenze sugli interessi in gioco: la società target, in questa fase, continua ad essere gestita da parte del proprio management e bisogna scongiurare il rischio che l’amministrazione in questo periodo di transizione venga portata avanti in maniera non oculata e che si determini un rilevante deterioramento delle condizioni economiche della target.
Infatti, risultati economici peggiori in questo lasso di tempo porterebbero alla riduzione del valore delle azioni con la immediata conseguente richiesta da parte del buyer di azionare la price adjustment clause.
Due strumenti giuridici a cui prestare attenzione
Nel Sale and Purchase Agreement è utile prestare attenzione ad altri due strumenti giuridici: le cosiddette conditions precedents e le representations & warranties.
Conditions Precedents
Con questo termine si allude alle condizioni ex art. 1353 Codice civile. Ovvero tutte quelle condizioni poste dalle parti e che possono essere sospensive o risolutive. Sono importanti perché sino al momento del realizzarsi della condizione posta, il contratto non produrrà i suoi effetti.
Representations & warranties
Le “R&Ws” (legal warranties e le business warranties) sono invece delle particolari dichiarazioni e garanzie che le parti decidono di porgersi vicendevolmente al fine di accertarsi, assicurarsi, garantirsi su determinati profili, magari non emersi o non verificabili in sede di due diligence.
Questo concetto, a prima vista banale, sottende una rilevanza economica fondamentale perché qualora dovesse nascere un eventuale contenzioso su qualcosa che invece è stato garantito allora scatta l’obbligo di pagare un indennizzo. La ratio sta nel fatto che diversamente non avrebbe senso far dichiarare o garantire questo o quell’altro aspetto senza prevedere sanzioni in caso di relativa mendace dichiarazione.
Il closing e il post closing
Si arriva così all’ultima fase, ossia quella del closing e del post closing.
Il termine Closing indica il perfezionamento del contratto di acquisizione/investimento. Con il pagamento del prezzo e con il trasferimento della proprietà il buyer diventa il nuovo socio di controllo della società target acquisendone il patrimonio.
Nel Post-Closing, infine, le parti adempiono a talune obbligazioni a cui si sono vincolati nel SPA, al fine di agevolare i passaggi successivi legati all’acquisizione societaria come, ad esempio, l’assistenza nel passaggio degli organi di governance, il subentro in eventuali garanzie, rispetto degli obblighi assunti inerenti al divieto di concorrenza, rimozione dei loghi o il de-branding.
È quindi di tutta evidenza la complessità che si nasconde dietro alle operazioni societarie di open innovation, di acquisizione, di investimento. È importante, pertanto, sapere come arrivare preparati a questo momento, come muoversi prima e durante l’operazione, a chi affidarsi per navigare bene in questa procedura fatta di fasi, di atti specifici, di azioni da fare e non fare, di norme e clausole complesse, gravide ciascuna di conseguenze importantissime sul piano economico.
E allora niente paura, ma massima attenzione!