INNOVAZIONE & POLITICA / 2

Elezioni politiche 2022: ecco chi parla di più di innovazione e startup

Un’analisi dei programmi relativi a innovazione, transizione digitale e startup di tutti in partiti politici in gara per le elezioni del 25 settembre. La parola innovazione è più citata (15 volte) da Azione-Italia Viva (Terzo Polo), mentre appare solo 1 volta nel programma elettorale di Centro-Destra e Movimento 5 Stelle

Pubblicato il 31 Ago 2022

Partiti politici e innovazione

Partiti politici e innovazione: quali sono i loro programmi in vista delle elezioni del 25 settembre in tema di innovazione tecnologica, transizione digitale e startup? Ecco che cosa si trova nei documenti già resi pubblici al momento della stesura di questo articolo, che sarà aggiornato non appena ci saranno i programmi definitivi.

Ecco qualche curiosità. La parola “innovazione” appare una sola volta nel programma della coalizione di Centro-Destra (12 in quello della Lega), una sola volta anche in quello del Movimento 5 Stelle, 12 volte nel programma del PD e 15 volte in quello del Terzo Polo, cioè Azione e Italia Viva.  Il Centro-Destra unito propone la “promozione di una filiera italiana per l’innovazione in agricoltura“, la Lega punta su stimoli agli investimenti in nuove tecnologie e startup. Azione-Italia Viva propone un programma molto dettagliato composto di vari capitoli: incentivi alla crescita di pmi e micro-imprese, ripristino del piano Industria 4.0 e investimenti per la transizione ecologica, interventi per il rafforzamento delle competenze, dell’imprenditoria femminile, giovanile, della transizione digitale e della space economy. Inoltre si concentra sulle startup proponendo l’eliminazione della tassazione del capital gain sugli investimenti in startup e venture capital. Il Movimento 5 Stelle vuole una Banca Dati Digitale Nazionale, la pubblica amministrazione in cloud e un piano nazionale basato sulle tecnologie strategiche per il futuro. Il PD punta su sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale, e si propone di investire nella ricerca e nell’innovazione, oltre a suggerire l’estensione della detrazione IRPEF del 50% a tutte le tipologie di startup per le persone fisiche under 35.

Ecco un’analisi dettagliata dei programmi dei partiti sull’innovazione, riportando fedelmente quanto scritto nei programmi. (QUI un articolo incentrato sul digitale, QUI uno sulle startup)

PARTITI E INNOVAZIONE: COSA C’È NEI PROGRAMMI ELETTORALI

I programmi elettorali presi in esame appartengono ai principali partiti politici che vedono contrapporsi: la coalizione del centro destra composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, il cosiddetto “Terzo Polo” (Azione – Italia Viva), il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. La seguente vuole essere, quindi, una guida sintetica relativa ai principali concetti presenti nei programmi, con particolare riferimento ai temi dell’innovazione, affrontati in maniera differente dai partiti politici e le coalizioni elettorali prese in esame. In linea generale, si evidenzia come la brevità della campagna elettorale, imponga ai partiti una comunicazione rapida ed efficace legata ai temi identitari degli stessi e trasmessa attraverso slogan e messaggi chiave. Per questo motivo i programmi sono ancora più sintetici del solito e molti temi sono solo accennati rimandandone la declinazione alla fase “post elettorale”.

Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati: “Per l’Italia – Accordo quadro di programma per un governo di centrodestra”

Il programma del centrodestra comprende 15 punti esposti in 17 pagine. Partendo dal posizionamento dell’Italia all’interno dell’Alleanza Atlantica e procedendo con la proposta di estensione della Flat Tax, il documento si chiude su giovani, sport e sociale. Il testo è particolarmente snello e assertivo. Tra i 15 punti solo il n. 8 sembra attenzionare il mondo delle imprese, sebbene non entri mai nel dettaglio. La parola “innovazione” appare solo una volta nel punto n. 13 riferendosi ad una necessaria promozione della filiera italiana in campo agricolo.

8. Difesa del lavoro, dell’impresa e dell’economia

• Taglio del cuneo fiscale in favore di imprese e lavoratori

• Tutela del potere d’acquisto di famiglie, lavoratori e pensionati di fronte alla crisi economica e agli elevati tassi di inflazione

• Interventi sull’IVA per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità e ampliamento della platea dei beni con IVA ridotta

• Riduzione IVA sui prodotti energetici

• Defiscalizzazione e incentivazione del welfare aziendale, anche attraverso detassazione e decontribuzione premi di produzione e buoni energia

Maggiori tutele per lavoro autonomo e libere professioni, tutela delle micro e delle piccole medie imprese, lotta alla concorrenza sleale

• Estensione della possibilità di utilizzo dei voucher lavoro, in particolar modo per i settori del turismo e dell’agricoltura

• Contrasto al lavoro irregolare, rafforzamento della prevenzione degli infortuni e defiscalizzazione dei costi della sicurezza sul lavoro

• Rafforzamento dei meccanismi di decontribuzione per il lavoro femminile, gli under-35, i disabili, e per le assunzioni nelle zone svantaggiate

Incentivi all’imprenditoria femminile e giovanile, in particolare nelle aree depresse

• Facilitazione per l’accesso al credito per famiglie e imprese

• Politiche di sostegno alle aziende ad alta intensità occupazionale • Rafforzamento delle politiche attive per il lavoro

• Innalzamento del limite all’uso del denaro contante, allineandolo alla media dell’Unione Europea

• Bonus edilizi: salvaguardia delle situazioni in essere e riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati

13. L’Agricoltura: la nostra storia, il nostro futuro […]

• Promozione di una filiera italiana per l’innovazione in agricoltura

1.1. Lega: “Programma elettorale”

La Lega ha presentato un proprio programma elettorale dettagliato, a differenza di Forza Italia che ha presentato come suo programma quello diffuso l’11 agosto da tutte e quattro le forze di coalizione. Il documento della Lega, di 202 pagine, è composto da 41 capitoli che vertono su tematiche specifiche: dall’agricoltura fino all’università, passando per l’immigrazione, la giustizia e le pensioni. Il programma entra minuziosamente nei dettagli marcando la propria azione politica.

Per quanto concerne il mondo delle imprese, si preme sugli investimenti in nuove tecnologie, riconoscendo il ruolo centrale che le Pmi hanno sull’intero territorio italiano definendole “la vera e propria struttura portante del sistema produttivo italiano da incentivare, supportare e stimolare”. Si evidenzia, inoltre, una particolare attenzione al rilancio dell’industria italiana e un certo supporto e stimolo verso gli investimenti in startup. La parola “innovazione” spunta 12 volte.

Stimoli agli investimenti

• Investimenti diretti da parte di privati: deduzione (almeno 75%) per privati ed imprese che investono e/o acquisiscono startup

• Investimenti da parte di soggetti istituzionali: obbligare fondi pensione, assicurativi, ecc. ecc, a dedicare lo 0,50% dei fondi che raccolgono ad investimenti in startup. Migliorare la capacità dei fondi di investimento locali e dei fondi comuni di investimento in innovazione semplificando le regole di investimento e aumentando la loro dimensione in cambio di un impegno a prolungare la durata dell’investimento nell’azienda scelta.

• Ente per la gestione dei fondi istituzionali: creazione di un ente pubblico per la gestione dei fondi raccolti (vedi sopra) in progetti di imprenditoria: startup, spin-off universitari, innovazione e ricerca. Sostegno pubblico alla formazione di gruppi di business angels, facilitando la creazione di società di investimento ad hoc per i business angels.

• Proposta di effettuare una riduzione dell’imponibile per i giovani lavoratori che vengono assunti, sulla falsa riga del provvedimento attuato per il rientro dei cervelli in fuga. In questo modo i giovani lavoratori costerebbero di meno ai datori di lavoro che sarebbero maggiormente incentivati alla loro assunzione

2. Azione, Italia Viva: “Programma elettorale”.

Un documento di 68 pagine il cui programma è declinato in 20 punti. Il testo è ben strutturato e dettagliato come è segnalato nella premessa “[…] proponiamo un ampio spettro di riforme radicali in ogni dimensione del nostro stare insieme: dal funzionamento delle istituzioni repubblicane al settore formativo, dal funzionamento dei mercati alla Pubblica Amministrazione, dal fisco alla giustizia”. Il tema del PNRR è certamente un punto di riferimento, e la ripetizione delle parole “imprese” e “investimenti” fanno trasparire un certo impegno e attenzione al tema. La parola “innovazione” spunta 15 volte.

Produttività e crescita. […] 2. Facilitare la crescita dimensionale delle imprese

• Le imprese di piccolissime dimensioni sono meno produttive di quelle di dimensione maggiore. In Italia, rappresentano circa il 95% del totale (ma solo il 30% del PIL). È quindi necessario porre in essere misure che facilitino ed incentivino la crescita dimensionale delle piccole e microimprese.

Per questo Azione-IV propone di:

o innalzare la soglia dimensionale d’impresa per l’applicazione di alcuni dei più pesanti vincoli burocratici in materia di lavoro;

o modulare la defiscalizzazione già prevista nelle Zone Economiche Speciali al fine di favorire la crescita delle piccole imprese e incentivare quelle di medie e grandi dimensioni;

o potenziare il credito d’imposta per i costi di quotazione delle PMI, già introdotto dal MISE nel 2017.

3. Stimolare l’innovazione tecnologica e gli investimenti

• Ripristinare e rafforzare industria 4.0 – depotenziata dai precedenti Governi – aggiornando la lista dei beni agevolati (includendo le nuove tecnologie) e aumentando il tetto massimo per gli investimenti • Estendere il meccanismo industria 4.0 agli investimenti per la transizione ecologica (es impianti di produzione e accumulo di energia per l’autoconsumo).

4. Aiutare le imprese a trovare forza lavoro qualificata

Il 39% delle posizioni aperte per il mese di giugno 2022 sono di difficile reperimento per mancanza di candidati o inadeguatezza degli stessi. È fondamentale quindi implementare una politica di formazione che consenta di colmare la differenza tra le competenze richieste dal mercato (anche per l’attuazione del PNRR) e le competenze a disposizione della forza lavoro.

In particolar modo è necessario:

• coprire i costi che le imprese sostengono per organizzare, in collaborazione con gli ITS e gli altri istituti di formazione, corsi specialistici per la creazione delle competenze realmente richieste.

[….] Pari opportunità. […] 2.

Sostenere l’imprenditoria femminile, soprattutto in ambito innovativo Il PNRR ha destinato oltre 400 milioni di euro alle imprese femminili, rimodulando gli attuali sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile per aumentare la loro efficacia, agevolando la realizzazione di progetti imprenditoriali, supportando le startup femminili attraverso attività di mentoring e assistenza tecnico-manageriale. Azione-IV intende proseguire rendendo strutturale e potenziando il Fondo per l’Imprenditoria Femminile;

potenziando il credito agevolato;

con incentivi fiscali per PMI che creano reti di servizi condivisi;

dando supporto alle imprenditrici mamme (introduzione di tutele, durante e per i primi mesi dopo la gravidanza o adozione, per le lavoratrici con unica fonte di reddito da lavoro indipendente).

Giovani 1.Incentivare l’imprenditorialità giovanile

L’imprenditoria giovanile, misurata in termini di imprese fondate da under 35, in Italia è calata del 10% tra il 2017 ed il 2021. Un dato drammatico dovuto spesso alla difficoltà di accesso al capitale e alla complessità della burocrazia. È necessario presentare uno specifico progetto per l’imprenditorialità giovanile: forme di accompagnamento all’imprenditorialità, mediante servizi di incubazione, consulenza, mentoring e coaching per i giovani, e acceleratori per integrare l’offerta finanziaria con nuovi strumenti a sostegno dell’innovazione organizzativa e dello sviluppo del capitale umano. Per finanziare questo progetto si propone di usare parte dei 200 milioni di euro di fondi del PNRR dedicati al rilancio dei Centri per l’Impiego (CPI) non ancora allocati, così da introdurre nei CPI un servizio di “assistenza all’autoimpiego e all’imprenditoria giovanile” per giovani under 35 che desiderano avviare un’impresa. Infatti, in molte zone, specie quelle rurali, i CPI costituiscono forse l’unica struttura che possa fungere da supporto all’imprenditorialità giovanile. I CPI dovranno così assistere le start-up fornendo consulenza legale e normativa, sostegno per le richieste di fondi pubblici e la partecipazione a gare, ricerca di personale.

Innovazione, digitale, space economy […] 3.

Sostenere la nascita di aziende innovative e la transizione digitale delle imprese esistenti.

Per supportare le aziende innovative nascenti – digitali e non – si propone il modello della facilitazione d’impresa, abbinato alla razionalizzazione dei bandi di finanziamento, evitando la discrezionalità delle Regioni sulla definizione di “startup” e superando la modalità “click day” dei bandi pubblici. Prevediamo una sandbox normativa che permetta l’incontro agile tra startup e mercato e l’eliminazione di tutte le gabelle relative alla costituzione o al mantenimento della società, come ad esempio la tassa di concessione governativa, la vidimazione dei libri sociali ed i costi relativi all’iscrizione in Camera di Commercio.

Si intende supportare la transizione digitale e 4.0 delle imprese, rafforzando il framework normativo originale di Industria 4.0, potenziando e razionalizzando i soggetti a cui questo supporto alle imprese compete (Centri di Competenza e Digital Innovation Hub), sostenendo in particolare la crescita delle PMI, ma anche la neocreata Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che deve essere anche essere partner delle aziende, non solo controllarle.

4. Start up

L’Italia è uno dei Paesi con il maggior potenziale di crescita nella creazione di nuove imprese (cd. startup) e nell’attrazione di investimenti privati in fondi di venture capital ed investimenti diretti in startup. Proponiamo di eliminare del tutto la tassazione del capital gain sugli investimenti in startup e venture capital e di aumentare l’incentivo fiscale per coloro che investono, per attrarre una quota maggiore di investimento di fondi pensione ed enti assicurativi nell’economia reale. Riteniamo inoltre necessario innalzare l’aliquota del credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti in innovazione al 50%, ripristinando la versione del Governo Renzi, prevedendo una maggiorazione se sono coinvolti centri di ricerca universitari, altre startup o PMI innovative.

3. Movimento 5 Stelle: “Dalla parte giusta – Cuore e coraggio per l’Italia di domani”

Il documento di 13 pagine, il cui titolo recita “Dalla parte giusta”, si declina in 22 punti. Seguendo lo stile del centrodestra, il testo si presenta risoluto e decisamente sintetico. Interessante l’uso del termine “ecosistema” che presuppone un certo riconoscimento del mondo innovazione italiano come un insieme di attori che interagiscono in un unico ambiente in modo equilibrato. La parola “innovazione” compare una sola volta, come si evince dall’estratto che segue.

Dalla parte delle nuove tecnologie: per un Paese digitale e moderno

• […] BANCA DATI DIGITALE NAZIONALE per riconoscere il diritto all’autodeterminazione informativa, permettendo a tutti di verificare in che modo sono utilizzati i propri dati personali.

• PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN CLOUD, radicale digitalizzazione, dematerializzazione e interoperabilità. Ampliamento “Smarter Italy”.

• DEFINIRE UN PIANO INDUSTRIALE BASATO SULLE TECNOLOGIE STRATEGICHE PER IL FUTURO Come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech, aerospazio, web3, semiconduttori, scienze della vita, creazione di contenuti digitali, metaverso, fino ad arrivare a frontiere come nanotecnologie e quantum computing

INVESTIRE NELL’ECOSISTEMA DELL’INNOVAZIONE ITALIANO Startup e imprese innovative, scuola, università, centri di ricerca, talenti e professionisti, investitori

• POTENZIARE L’INSEGNAMENTO DELLE MATERIE STEM SIN DAI PRIMI GRADI SCOLASTICI E INVESTIRE NELLE COMPETENZE TECNICHE AVANZATE E IMPRENDITORIALI

4. Partito Democratico: “Programma elettorale 2022 – Insieme per un’Italia democratica e progressista”.

Dal titolo “Insieme per un’Italia democratica e progressista”, il programma del Partito Democratico si sviluppa in 37 pagine con 44 schede tematiche. Viene proposta una visione del Paese da qui al 2027 impostata su tre pilastri: sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale; lavoro, conoscenza e giustizia sociale; diritti e cittadinanza. Le parole più frequenti sono “sociale”, “sostenibile”, “imprese”, “investimento” che si articolano in un testo corposo e più approfondito degli altri.

La parola “innovazione”, invece, compare 5 volte, un esempio nell’estratto che segue.

1.Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale […] Il pacchetto europeo FitFor55, con il suo obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ha indicato chiaramente qual è il percorso da intraprendere. Dobbiamo fissare obiettivi climatici realistici ma ambiziosi, mettendo in campo strumenti capaci di garantire una transizione socialmente equa e di rafforzare l’innovazione e la competitività della nostra industria. Vogliamo rafforzare il grande potenziale delle nostre imprese, dei piccoli imprenditori e imprenditrici, delle start-up innovative, del mondo degli artigiani e dei professionisti, attraverso misure di sostegno e di semplificazione, favorendo la “transizione 4.0” in uno scenario che coniughi innovazione, concorrenza e sostenibilità.

Vogliamo investire nella ricerca e nell’innovazione per superare le inefficienze e i problemi strutturali di bassa produttività del “Sistema Italia”. Vogliamo intervenire sulla riduzione dei costi energetici di famiglie e imprese attraverso proposte concrete, capaci di dare una spinta decisiva alle fonti pulite e rinnovabili. La cura del territorio passa anche dalla valorizzazione delle aree protette e dalla tutela della biodiversità. Gli investimenti infrastrutturali e di mobilità sostenibile, avviati dal governo Draghi, dovranno essere integrati con nuovi progetti di copertura territoriale.

Puntiamo a introdurre piani contro la siccità e a disegnare l’agricoltura, l’allevamento e la pesca come motori della transizione ecologica, anche attraverso il potenziamento della digitalizzazione dei processi di tracciamento e monitoraggio. […] […] Vogliamo rafforzare la ricerca e ridisegnare le politiche collegano ricerca, innovazione e imprese, nonché l’accesso alla conoscenza come bene pubblico. La modulazione degli incentivi fiscali rappresenta un’importante leva da utilizzare per sospingere cittadini e imprese verso l’innovazione e la sostenibilità.

Dal lato fiscale, sosteniamo le attività di artigiani, piccole e medie imprese e professionisti, e proponiamo un pacchetto di ulteriori misure che mettiamo in campo per contrastare i maggiori costi derivanti dalla spinta inflattiva. Per esempio: un’opzione di autoliquidazione mensile delle imposte per partite IVA, autonomi e liberi professionisti e professioniste in alternativa al sistema saldo-acconto e l’estensione della detrazione IRPEF del 50% a tutte le tipologie di start-up per le persone fisiche under 35. Proponiamo anche la proroga del contratto di espansione, per aiutare la riorganizzazione delle imprese in crisi con oltre 50 dipendenti.

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Giorgio Ciron
Giorgio Ciron

Direttore di InnovUp, principale associazione dell’ecosistema italiano dell’innovazione. È inoltre funzionario di Assolombarda, dove coordina il Progetto Startup Town che conta oltre 420 startup associate e quasi 90 partner

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