Fattura elettronica forfettari, ci siamo: dal primo luglio 2022 l’obbligo di fatturazione elettronica viene esteso anche alle 880mila partite Iva in regime forfettario.
La misura è stata approvata in Consiglio dei Ministri il 13 aprile 2022 ed è contenuta nel Decreto Legge n.36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile.
Si tratta di un vero e proprio giro di boa che, come tutti i cambiamenti, porta con sé anche incertezze e timori, in particolare da parte delle persone che hanno meno dimestichezza con la tecnologia. Vediamo di fare chiarezza sul tema.
Fattura elettronica per forfettari, chi deve farla
Concretamente, l’obbligo di fattura elettronica per i forfettari significa che dovranno obbligatoriamente emettere la fattura elettronica invece che cartacea per chiedere un pagamento delle loro prestazioni. L’obbligo tuttavia sarà valido solo per i contribuenti che in regime forfettario nell’anno precedente hanno percepito ricavi o compensi superiori a 25 mila euro.
La norma prevede anche un regime transitorio, per cui da luglio a settembre 2022 le fatture potranno essere emesse entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, senza andare incontro a sanzioni. Chi emetterà la fattura elettronica più di un mese dopo, sarà tenuto a pagare una sanzione amministrativa di importo compreso tra il 5 e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, con un minimo di 500 euro, ovvero di importo tra 250 e 2 mila euro, se l’irregolarità non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito.
Fattura elettronica obbligatoria per tutti dal 2024
Il primo gennaio 2024 l’obbligo di fattura elettronica sarà esteso a tutti gli altri forfettari, ossia anche a contribuenti in regime di vantaggio e ad associazioni hanno esercitato l’opzione di cui alla legge n. 398/91 che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito, dall’esercizio di attività commerciali, proventi per un importo non superiore a 65 mila euro.
Restano esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica: i contribuenti in regime forfettario che guadagnano meno di 25 mila euro l’anno; gli operatori del settore sanitario; i piccoli produttori agricoli (questi ultimi sono esclusi dall’obbligo di fatturazione in generale).
Quattro soluzioni digitali per semplificare la fattura elettronica
Spesso le partite Iva sono professionisti o piccoli imprenditori che svolgono un lavoro innovativo, chiamati a scontrarsi con servizi e adempimenti burocratici che rallentano la loro attività. I digitale può aiutarli a ottimizzare tempi e costi, arginando l’incertezza e i timori tipici di chi approccia la libera professione. Alcune soluzioni per semplificare l’implementazione della fatturazione elettronica sono fornite da Xolo, Namirial, Aruba e Fatture in Cloud.
La piattaforma Xolo
Xolo è una piattaforma digitale dedicata a liberi professionisti e partite Iva, nata nel 2015. Per erogare i suoi servizi, Xolo unisce intelligenza artificiale, open banking e machine learning. Il tutto in un portale semplice, intuitivo e affidabile. Uno dei servizi che offre Xolo è per l’appunto la gestione della fatturazione elettronica.
La piattaforma permette di emettere una fattura elettronica ovunque, 24/7. Inoltre, consente di tracciarla in un’unica dashboard, di facile utilizzo, monitorata dalla creazione al pagamento. In caso di necessità è possibile chiedere il supporto online tramite e-mail, chat o videochiamata. La piattaforma è digitale, ma dietro di essa ci sono esperti contabili e fiscali in carne e ossa, sempre disponibili. Per usufruire dei servizi di Xolo, è sufficiente iscriversi alla piattaforma a una tariffa di 24 euro al mese, pagabile mensilmente e annullabile senza impegno.
FatturePlus di Namirial
Dal canto suo, lo scorso giugno Namirial, azienda multinazionale che fornisce soluzioni software e servizi fiduciari digitali per supportare le imprese nel processo di trasformazione digitale, ha lanciato FatturePlus, una soluzione web dedicata alla fatturazione elettronica tra privati (B2B) e verso la Pubblica Amministrazione. Il servizio consente di emettere i documenti contabili e di trasmetterli al sistema di interscambio (SDI) in modo facile e veloce, semplificando così la contabilità e il business. La soluzione di Namirial, flessibile e fruibile da qualsiasi dispositivo, si adatta alle diverse esigenze di una piccola impresa, di un professionista o di un commercialista che assiste contemporaneamente più aziende e clienti. FatturePlus memorizza i dati principali delle anagrafiche di clienti e fornitori e crea dei database automatici. Inoltre le fatture elettroniche possono essere personalizzate con il logo e l’intestazione di chi le emette. Il tutto con una user experience immediata e completa, grazie anche a pannelli che permettono di visualizzare incassi e pagamenti.
Lo spazio per le fatture elettroniche di Aruba
Anche il servizio di hosting Aruba offre la sua soluzione per la fatturazione elettronica: 1 GB di spazio per contenere fino a 100 mila fatture, oltre a moduli aggiuntivi per gestire ordini, incassi e pagamenti, l’opzione multiutente e la dashboard con report e grafici. Tutto è contenuto nella app gratuita di Aruba: si pagano solo le funzionalità aggiuntive dedicate alla fatturazione elettronica, ossia 1 euro + Iva per i primi tre mesi, che diventano poi 25 euro l’anno al rinnovo.
Il servizio di Fatture in Cloud
Fatture in Cloud (che è stata una startup) è un software offerto da Teamsystem che permette di generare fatture elettroniche e di tenerle sotto controllo. Il programma offre una piattaforma cui è possibile accedere da qualsiasi luogo e dispositivo, comprese le app per iOS, Android e Huawei. Il software offre l’archiviazione sicura dei dati, protegge da virus e assicura il backup delle informazioni. Fatture in Cloud permette altresì di apporre la firma digitale in automatico e di condividere le fatture con il proprio commercialista.
Fattura elettronica, quali vantaggi per le startup?
Le fatture elettroniche, a differenza di quelle cartacee, non possono essere perdute, in quanto sono custodite nella piattaforma web che le gestisce. Più in generale, emettere una fattura elettronica porta le startup a semplificare la produzione, gestione, archiviazione e ricerca delle fatture, lasciando loro più tempo per dedicarsi ad attività a maggiore valore aggiunto, in primis lo sviluppo del business.
Parallelamente, le startup riducono le operazioni da compiere per fatturare e quindi anche il margine di errore, oltre che i costi operativi associati a ogni fase della fatturazione, a partire da quelli di stampa e archiviazione. Più in generale, la fatturazione elettronica consente di realizzare scambi più efficienti tra clienti e fornitori. Un ultimo vantaggio interessante consiste in una sorta di “bonus” di un anno per gli accertamenti fiscali, che non potranno essere effettuati oltre i 4 anni (rispetto ai 5 anni previsti per legge).