Incubatori

Polihub, 10 idee che potrebbero diventare imprese

Sono stati selezionati i progetti che partecipano all’Innovation Camp dell’incubatore milanese. Dopo la fase di mentoring e preparazione del business plan, cinque andranno avanti per affrontare i venti del mercato. Ci sono molte app ma anche un piatto doccia ecologico e un social con il suono

Pubblicato il 11 Giu 2014

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«Il tasso di sopravvivenza delle startup che passano da PoliHub è alto, all’83%», ricorda Stefano Mainetti, consigliere delegato di Polihub. E il presidente della Fondazione Politecnico, Giampio Bracchi, rafforza: «In Italia non c’è un altro posto in cui avrete più opportunità del Politecnico. E Switch2Product è la nostra nave ammiraglia: la facciamo da anni e con molta soddisfazione: e i vincitori hanno quasi sempre sviluppato imprese di successo”.

È quindi di buon auspicio per i team che hanno superato la selezione e sono entrati nella fase dell’Innovation Camp, dove le idee d’impresa cominciano a prendere forma prima di accedere al percorso di mentoring e di definizione del business plan per poi affrontare i venti del mercato.

Sembra facile, ma sono tante le lezioni da imparare da chi ha già provato a fare startup. «Defocalizzare la propria idea, avere una visione dall’alto, capire davvero il problema che si vuole affrontare», sintetizza Matteo Bogana, Startup and Spin-off Coordinator & International Relations del Polihub e aggiunge: «Qui dobbiamo arrivare a qualcosa che si avvicini a un’azienda. Che non è fatta solo di tecnologia, ma anche di persone. C’è davvero un gruppo di persone che è in grado di fare quel che dice di voler fare?”.

Tra 20 team/progetti passati in rassegna, ecco i 10 scelti per l’Innovation Camp:

GlareSmile di Aldo Daniele Dominici. Un sistema per l’igiene orale destinato inizialmente ad allettati e disabili.

Lemon di Davide Penso e Alberto Cartasegna. App di incontri alla Tinder, ma più rapida: promette match e incontro in quindici minuti.

Sofi, the discrete assistant di Giulia Fiorinelli. App più dispositivi destinati a un sistema di supporto per malati asmatici.

VisualBook di Anna Colonelli. Progetto di tesi che rivoluziona un oggetto antico: il libro.-

Plusimple di Claudio Piccarreta e Francesco Pinto. Una piattaforma che semplifica il nostro rapporto con salute e benessere.

ProWhammy di Antonio Maria Gallo, Camilla Garelli, Marco Patti, Mauro Colzani. Dispositivo elettromeccanico che vuole sostituire il ponte mobile nella chitarra elettrica.

Shreddy di Giacomo Fumagalli. Un sistema di noleggio e cam sharing, al tempo della GoPro.

SoundLike di Andrea Fusaro, Riccardo Marchi, Alberto Barone. Una piattaforma social con il suono (in ogni senso) al centro dell’interazione.

Robin Goods di Gianluca Giustizero, Primo Modica, Nicola Stievano, Alessandro Vaccari. Un’app di couponing geolocalizzato.

H20 – Design for Nature di Benedetta Talone, Giulia Monacci, Filippo Gianola, Ferdinando Borda. Un piatto doccia che filtra l’acqua e la riutilizza per lo scarico del wc.

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