POINT OF VIEW: OMNIA

L’innovazione disruptive di Omnia per la trasformazione digitale delle banche

Adottare soluzioni di automazione non basta ad avviare la trasformazione digitale nel banking: il cambiamento deve venire dalla cultura e dall’utilizzo degli strumenti corretti. Proprio dalla ricerca di soluzioni innovative per efficientare processi nasce la piattaforma Omnia BPM

Pubblicato il 02 Giu 2022

Immagine di Illus_man da Shutterstock

L’introduzione dell’Open banking – il sistema bancario dei dati aperti dove le informazioni vengono dei clienti vengono condivise (previa autorizzazione) tra gli attori finanziari – ha promosso una rivoluzione nel settore bancario.

Con nuovi attori sul mercato impegnati a competere con gli attori tradizionali su servizi sempre più innovativi, l’agilità è divenuta per le organizzazioni un fattore cruciale per affrontare e cavalcare i cambiamenti in atto.

Tuttavia, in un settore dove l’operatività è così ingombrante, spesso si sperimenta poco e non si capisce che per affrontare con successo le sfide della digitalizzazione occorre adottare modelli operativi agili e strumenti in grado di promuovere l’innovazione a livello trasversale.

Promuovere l’innovazione nelle banche, perché non basta adottare un software RPA

La trappola in cui spesso si cade è quella di adottare una strategia passiva all’innovazione, scegliendo le stesse soluzioni adottate dai competitors e investendo tempo e risorse per adattarle alle esigenze specifiche.

“Un approccio che porta via molto tempo e che non porta a una vera innovazione” spiega Susy Vitale, Ceo di Omnia BPM. Ed è proprio l’ingombranza del lato operativo che porta anche a perdere importanti occasioni, scegliendo soluzioni che si limitano ad automatizzare alcune task e che non sono invece in grado di promuovere una vera innovazione a livello trasversale.

“L’errore che spesso si fa in questo settore è adottare soluzioni di RPA (Robotic Process Automation) pensando che possano portare a un’automazione immediata dei processi. In realtà, l’RPA consente l’automazione di piccole task, può risolvere problemi che si riscontrano con i sistemi legacy dell’azienda, ma non può essere lo strumento per una trasformazione digitale”, aggiunge.

La trasformazione digitale, al contrario, richiede in primo luogo un cambiamento di cultura, – una volontà di ripensare e reinventare i processi, anche mettendo in discussione modelli ormai consolidati – ma anche strumenti in grado di implementare questo cambiamento in tutte le aree del business, con facilità e velocità.

A questi bisogni risponde Omnia BPM, piattaforma low-code sviluppata da un team di professionisti con anni di esperienza in implementazione di software di vendor stranieri, in Italia e all’estero.

Innovazione a portata sia dell’IT che del business

Proprio grazie a questa esperienza e alla ricerca di soluzioni innovative per efficientare i propri processi nasce Omnia BPM. La piattaforma, infatti, è stata sviluppata dal team di Omnia come soluzione da utilizzare internamente.

Tuttavia, l’esigenza del team di Omnia – che Vitale spiega essere quella di “avere una soluzione che permettesse di efficientare i processi senza dover, ogni volta reiventare la ruota” – era tra le principali problematiche in materia di innovazione anche per i clienti dell’azienda e per questo la soluzione è stata poi lanciata sul mercato.

Una soluzione innovativa perché, contrariamente agli altri BPM presenti sul mercato, consente di creare applicazioni sia process-driven che data-driven. La piattaforma Omnia, infatti, non gestisce solo i dati o solo i processi, ma combina il meglio dei due mondi in un’unica soluzione.

Omnia BPM offre agli utenti tre diverse componenti, o livelli di utilizzo: Piattaforma applicativa, BPM e l’ecosistema delle smart application. Livelli che si integrano nativamente tra di loro, per un’innovazione semplice e veloce.

Questo consente alle aziende che adottano la piattaforma di scegliere il livello di utilizzo a seconda delle necessità, intervenendo con rapidità sulle aree critiche e preservando gli investimenti fatti in precedenza. Infatti, grazie a un’architettura basata su standard, la piattaforma si integra facilmente con altri sistemi già presenti nell’ azienda come ERP, CRM, soluzioni per la supply chain e molto altro.

Omnia PBM è quindi una soluzione flessibile e scalabile: le aziende, infatti, possono anche decidere di iniziare con una piccola funzionalità o prototipo e, all’occorrenza, estendere anche a tutto il sistema informativo aziendale. La flessibilità riguarda anche l’erogazione: la piattaforma può essere infatti erogata on-premise o su cloud pubblico, privato, ibrido o sul multi-cloud.

L’innovazione disruptive di Omnia BPM

L’approccio low-code della piattaforma permette di velocizzare lo sviluppo delle applicazioni e ridurre gli errori umani di scrittura del codice. Ma per offrire un’innovazione ancora più semplice, veloce e a portata di tutti, la piattaforma è composta anche da un ecosistema di smart application: applicazioni pronte all’uso, costituite da moduli (tanti mattoncini lego) che semplificano lo sviluppo di applicazioni basate sulla piattaforma.

Inoltre, molte applicazioni possono essere sviluppate in modalità drag and drop, unendo i mattoncini e rendendo così il processo innovativo a portata di tutti. Questo consente di valorizzare l’esperienza anche del personale che non ha grandi competenze in materia di sviluppo, ma con competenze importanti in determinati processi o aree di business.

Grazie a una riduzione drastica del tempo di time to market (oltre 35 volte più veloce rispetto ad uno sviluppo ad hoc nella configurazione di un software specifico), la piattaforma Omnia permette alle aziende di adottare un approccio di innovazione continua, in grado di rispondere ai cambiamenti della domanda e di promuovere la competitività aziendale.

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Michelle Crisantemi
Michelle Crisantemi

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