Viviamo in un’epoca dove i dati fanno sempre più parte delle nostre vite. E anche le organizzazioni, dal canto loro, si trovano ad operare in un contesto dove gestire i dati è sempre più complesso:
- Aumentano le diverse tipologie di dati: non solo dati strutturati – ovvero quelli che comunemente vediamo conservati in forma tabellare nei nostri Database – ma anche dati di sensori, immagini, audio e video, dati social, …
- Aumentano le fonti da cui i dati vengono raccolti: non solo dati codificati e creati internamente all’organizzazione, ma anche dati acquisiti dall’esterno, in formato Open o acquistato da altri enti;
- Aumentano le normative che regolano la gestione dei dati, in particolare quelli personali, come il GDPR, la sua “cugina” Cinese PIPL (Personal Information Protection Law), la circolare 285 nelle banche o il recente regolamento DORA, …
- Aumentano gli attacchi cyber, che mettono a rischio le informazioni riservate dell’organizzazione e richiedono di adottare misure di sicurezza sempre più sofisticate a protezione dei dati.
L’altra faccia della medaglia, quella che giustifica gli sforzi per muoversi in un ambiente cosi complesso, è il crescente numero di opportunità che hanno le organizzazioni di sfruttare i dati a disposizione, per conoscere meglio i propri clienti, offrire nuovi servizi e in definitiva per competere sul mercato con una marcia in più.
Come è possibile sfruttare le opportunità abilitate dai dati per accelerare la trasformazione digitale? E quali sono le maggiori sfide che le organizzazioni incontrano nel gestire i dati? Domande alle quali proveremo a rispondere insieme a Fabio Oberto, Head of Innovation & Data di Prelios, nel prossimo incontro del percorso Digital Transformation Tool in programma lunedì 09 maggio alle ore 17, condotto da Giovanni Iozzia, direttore di EconomyUp, dal titolo “Il ruolo dei dati nella Trasformazione Digitale” (clicca qui per registrarti al videotalk).
Il ruolo dei dati nel percorso di trasformazione digitale
La trasformazione digitale è prima di tutto un percorso di trasformazione organizzativa, che riguarda i processi interni e il modo in cui l’organizzazione eroga i propri servizi. Qual è il ruolo dei dati in questo percorso? Tutti i processi di business e i servizi erogati dall’organizzazione si basano su dati di vario genere, che vengono creati, gestiti e utilizzati dalle applicazioni software che abilitano i servizi e i processi interni. Va da sé che il ruolo del dato deve essere centrale nel percorso di trasformazione e la sfida vera è riuscire a valorizzarli gestendoli come un vero asset aziendale.
Potremmo dire che i dati possono supportare il percorso di trasformazione secondo due direttrici.
La prima è supportare la crescita dell’organizzazione in termini di profittabilità, integrazione e diversificazione dei servizi, o posizionamento sul mercato. Si tratta di usare i dati per “giocare in attacco”, ottenendo insight coi quali cogliere opportunità di business. In questo caso le organizzazioni si possono dotare di capacità di analisi del dato, modellazione, creazione di algoritmi o monetizzazione dei dati stessi.
La seconda direttrice è mitigare i rischi dell’organizzazione. Si tratta di usare i dati per “giocare in difesa”, per proteggere le informazioni aziendali, rilevare frodi o assicurare la compliance normativa. Ciò avviene tipicamente standardizzando le informazioni, curando l’integrità dei dati, la sicurezza delle informazioni e dei sistemi.
Data Strategy: comunicare il ruolo dei dati
Con la Data Strategy le organizzazioni decidono come utilizzare i propri dati coerentemente alle priorità e alle risorse disponibili.
La Data Strategy definisce in modo chiaro e comunicabile come l’organizzazione intende sfruttare i dati per realizzare la Business Strategy, e indica di conseguenza le capability di governance e di gestione dei dati di cui l’organizzazione si deve dotare per raggiungere i suoi obiettivi.
Creare una Data Strategy significa quindi esplicitare il ruolo dei dati rispetto agli obiettivi di business e renderlo comunicabile in modo chiaro a tutta l’organizzazione
Cosa deve contenere una Data Strategy efficace
Innanzitutto, la Data Strategy parla di Business prima ancora che di dati. E’ quindi importante in prima istanza identificare bene quali obiettivi di business, tra tutti quelli della Business Strategy, possono trarre beneficio da un utilizzo intensivo dei dati.
In secondo luogo, bisogna chiedersi quali dati sono funzionali al raggiungimento di quegli obiettivi, sia per capire se quei dati sono presenti o meno all’interno dell’organizzazione (nel qual caso va capito come recuperarli), sia perché è su questi dati – e solo su questi dati – che l’organizzazione dovrà concentrare gli sforzi di gestione per aumentarne la qualità, la disponibilità e la fruibilità: gestire i dati è un costo e le energie vanno impiegate nella giusta direzione.
Il passo successivo è chiedersi di quali capacità e risorse si deve dotare l’organizzazione per gestire correttamente e sfruttare quei dati: devo dotarmi di capacità di analisi del dato? Di modellazione dei dati? Security e protezione? Probabilmente dovrò dotarmi di una combinazione di tutti questi fattori, ma è importante definire in che misura e con che proporzione tra le diverse componenti.
Le sfide delle organizzazioni nella gestione dei dati
Una recente indagine condotta da Dataversity a livello internazionale sui trend in ambito Data Management ha evidenziato le maggiori difficoltà e le sfide che le organizzazioni incontrano nel gestire i dati in modo da poterli effettivamente metterli a valore per il business. Non mancano nelle prime posizioni della classifica elementi organizzativi e culturali: al primo posto la presenza di “Data Silos”, che rende difficile la comunicazione tra le diverse funzioni aziendali, fino ad arrivare all’utilizzo di un linguaggio differente, a seconda del dipartimento, nel riferirsi agli stessi fenomeni; al terzo posto lo “Skills shortage”, a indicare che le persone rimangono uno degli ingredianti fondamentali, anche quando si parla di dati.