“Il problema sorge quando i fatti non corrispondo allo schema… Non avevo un criterio per cercare e proprio la mancanza di un criterio mi ha permesso di individuare un oggetto risolutivo. Il criterio, lo schema può generare una specie di cecità selettiva..Le indagini ben fatte devono contenere sbavature sono sintomo di genuinità, il segno che il risultato è stato raggiunto nel modo corretto. Cioè, per tentativi, errori, altri tentativi”.
Queste parole non vengono da un manuale di management ma dalla “Versione di Fenoglio”, forse il romanzo più pedagogico di Gianrico Carofliglio, un manuale sull’arte dell’indagine. Irene Cassarino lo cita più di una volta nel suo libro “Mercati Infiniti” e mi ha convinto a leggerlo dopo un’interessante conversazione avuta su Linkedin per iniziativa del suo editore (Franco Angeli).
Che cosa sono i mercati infiniti?
Sono i mercati che ci sono già e non riusciamo a vedere o che ci saranno e non riusciamo a prevedere.. Quindi “Mercati infiniti”, sottotitolo “Modelli (pochi), storie (tante), strumenti (avanzati) per aziende ed organizzazioni che non vogliono chiudere mai”, è un libro sull’innovazione che propone punti di vista inusuali. Qui ne ricordo solo alcuni.
La tecnologia non definisce un mercato, quindi ha poco senso parlare di mercato dell’intelligenza artificiale o della blockchain ad esempio. Un mercato non è un segmento demografico e chissà quante volte abbiamo sentito e sentiremo parlare del mercato dei millennial. Perché il mercato è un problema da risolvere, magari grazie alla tecnologia. E spesso i problemi creati dai nostri prodotti sono la migliore risorsa per crescere e non un ostacolo, come spesso vengono considerati nelle organizzazioni aziendali.
Per fare innovazione bisogna quindi scoprire il colpevole, cioè il problema. Irene Cassarino, che è un’ingegnere votata all’innovazione, propone di farlo con gli strumenti dell’investigazione, quelli dell’FBI, quelli che abbiamo visto applicati in innumerevoli serie televisive. E CSI, Crime Scene Investigation, diventa Customer Scienfic Investigation. Perché al centro, lo sappiamo, deve essere he/him, il consumatore.
Fare innovazione non è facile, lo diciamo spesso qui su EconomyUp, perché trovare nuovi mercati è difficile. Il motivo? La “cecità selettiva” di cui parla il maresciallo Pietro Fenoglio nel romanzo-manuale di Carofiglio. Il problema numero 1 è il modo in cui funziona la nostra mente, ricorda la Cassarino: sul futuro, di solito, prendiamo decisioni di cattiva qualità.
La domanda, quindi, è come prendono le decisioni le aziende? Se lo fanno sempre e solo in base a schemi e criteri, difficilmente potranno scoprire nuovi mercati, fare innovazione. Nel libro “Mercati Infiniti” ci sono tantissimi storie, spesso simulate ma tutte vere, e molti strumenti. Ma c’è soprattutto il lavoro di un’innovation detective, che lavora come un agente dell’FBI per scoprire il colpevole (il mercato), partendo dalla scena del crimine, considerando moventi, alibi e depistamenti. E ce ne sono tanti anche dentro le aziende.
Dalla prossima settimana l’innovation detective Irene Cassarino racconterà le sue indagini in una nuova rubrica su EconomyUp. E saranno storie molto interessanti perché fare azienda è una responsabilità civile che prevede la crescita e la creazione di valore. E non è possibile farlo senza smascherare i colpevoli.