FINTECH

Il digital banking per piccole imprese e professionisti: Tot, la startup nata con il sostegno di Banca Sella

Fondata da Doris Messina, Chief Innovation Officer di Banca Sella, con Bruno Reggiani e Andrea Susta, Tot è una piattaforma di digital banking per professionisti e piccolissime imprese. Obiettivo: 50mila clienti entro i primi tre anni

Pubblicato il 09 Mar 2022

I tre co-founder di Tot Doris Messina, Andrea Susta e Bruno Reggiani

Debutta sul mercato dei digital banking una nuova startup fintech, Tot, che propone una soluzione di digital banking pensata per piccole imprese e professionisti.  “Noi abbiamo la componente tecnologica e una grande attenzione alla user experience e ai nostri clienti e proponiamo prodotti di diversi soggetti, con una logica di banking-as-a-service”, dice Doris Messina, CEO e co-founder della società con Bruno Reggiani e Andrea Susta.

Tot, che cos’è e che cosa offre

Tot è una piattaforma di digital banking che offre:

  • un conto di pagamento che consente al cliente di eseguire una serie di operazioni che comprendono la possibilità di pagare gli F24, effettuare bonifici SEPA e internazionali, e a breve le altre operazioni di pagamento (Riba, C-Bill, bonifici Swift, PagoPA);
  • una Carta di Credito Visa Business collegata al saldo disponibile sul conto corrente. Attraverso Tot, all’occorrenza, è possibile attivare un plafond dinamico e l’addebito fino a 60 giorni, rendendola di fatto una carta di credito “dual mode”. Un prodotto unico in Europa che unisce così da subito la componente banking a quella del credito, fondamentale per il mondo delle imprese; un’assistenza disponibile via chat sul sito e via email, per rispondere a qualsiasi bisogno.

Come nasce Tot e chi sono i founder

Tot è il risultato di un insolito (per il panorama italiano) percorso di corporate entreprenurship.  Doris Messina è Chief Innovation Officer di Banca Sella e conosce bene quindi i temi della trasformazione digitale dei servizi finanziari. La cosa non deve sorprendere, perché non è la prima volta che l’istituto di credito lascia spazio all’imprenditorialità interna. “Banca Sella ha tanti progetti e tate sfide da affrontare contemporaneamente, io ho colto questa del digital banking per piccole imprese e professionisti come una sfida attuale e non volevo rischiare di arrivare tardi. Per ridurre i tempi ho proposto di affrontarla da imprenditrice e ho trovato il favore della banca e del Gruppo”, racconta Messina a EcononyUp.  E Banca Sella rappresenta il primo seed investment per Tot.

Per l’impresa Doris Messina ha scelto due co-founder che di fintech ne sanno. Bruno Reggiani ha esperienze in Tinaba e Beesy ed è stato il country manager Italia di Penta, la neobank tedesca che si è ritirata dal mercato italiano nel luglio 2020. Andrea Susta arriva invece da Fabrick, la piattaforma di Open banking lanciata dal Gruppo Sella.

Il target e gli obiettivi della nuova fintech

Tot, che ha già raccolto investimenti per 2 milioni di euro e ha un team di circa 20 persone, ha una licenza minima come “agente in attività finanziaria” ed è iscritta allOAM (il Registro degli Agenti e Mediatori). Il modello è quello del banking-as-a-service: grande attenzione alle esigenze del mercato e alla user experience, focus sulla tecnologia per poi distribuire prodotti e servizi di altri partner, a cominciare da Banca Sella.

Il target è in una fascia di mercato che non trova ancora una adeguata offerta si servizi finanziari digitali, soprattutto liberi professionisti, piccolissime imprese. Nei primi tre anni l’obiettivo è arrivare a 50mila clienti.
“Appoggiandoci a istituti finanziari italiani possiamo dare un valore aggiunto che un soggetto internazionale non riesce a dare”, spiega Doris Messina, che ricorda quanto ancora tante incombenze siano molto locali (dagli F24 alla relazione con l’Agenzia delle Entrate) e difficilmente affrontabili per una scaleup europea (come conferma il ritiro di Penta).

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati