Un nuovo trend si sta affacciando con decisione nello scenario del retail contemporaneo: la compravendita di usato online. Fino a a qualche tempo fa i capi di abbigliamento considerati ormai vecchi, o comunque non più utilizzabili dal proprietario per varie ragioni, venivano gettati via, o al limite destinati ad associazioni benefiche. Negli ultimi anni, invece, hanno cominciato a prendere piede comportamenti che hanno alla base, oltre a un desiderio di guadagno personale (seppure limitato) e di risparmio sui costi, l’intenzione di riuso, riciclo e, in definitiva, di minor impatto ambientale sul pianeta. Da qui il fiorire di piattaforme che propongono compravendita di usato online: capi di vestiario, ma anche oggettistica e tutto quanto può essere messo in vendita. Sono luoghi virtuali che stanno in qualche modo sostituendo i vecchi mercatini dell’usato, ma che sono stati resi di agevole e immediata fruizione grazie al digitale e che finiscono per collocarsi nel più vasto ambito della circular economy.
Second hand, un mercato da 64 miliardi nel 2024
Il mercato del second hand sta crescendo di pari passo al mutato atteggiamento dei consumatori. Secondo un’indagine di Zalando, oltre il 60% degli intervistati ritiene importante che i propri capi di abbigliamento abbiano una seconda occasione piuttosto che finire in discarica. Le previsioni di GlobalData confermano il trend: il mercato globale del resale passerà da 28 miliardi del 2019 a 64 miliardi nel 2024, con una crescita annua media del 39%.
Cosa si può acquistare sulle piattaforme di usato online
Ormai si può mettere in vendita o acquistare qualsiasi genere di merce: dagli oggetti usati all’arredamento vintage, dai libri già letti agli autoveicoli di cui vogliamo disfarci. In tale scenario assumono rilievo le piattaforme per mettere in vendita o acquistare abiti, scarpe, borse, accessori e tutto quanto rientri nella più ampia definizione di abbigliamento. In questo articolo ci concentreremo in particolare sui alcuni dei siti e delle app specializzati principalmente in questo tipo di compravendita. Alcuni sono nati in Italia, altri negli Stati Uniti o in Europa. Ciascuno propone la propria modalità di compravendita. Ma, di fatto, il meccanismo alla base di queste app per la compravendita di abiti usati è analogo: gli elementi chiave sono eCommerce, social commerce e un nuovo modo di gestire la logistica.
Piattaforme di usato online: abbigliamento
L’usato di marca
Vestiarie Collective
Per chi possiede abiti e accessori di qualità e di marca, la piattaforma francese Vestiarie Collective può essere il luogo giusto. Co-fondata a gennaio 2019 da Maximilian Bittner, consente di mettere in vendita capi firmati, abiti, borse, scarpe e vari altri articoli non più nuovi (spesso di lusso) attraverso l’omonima app. È sufficiente creare un account, fotografare i capi che si vogliono proporre al pubblico, aggiungere una breve descrizione, caricare tutto online e rispondere alle richieste degli acquirenti che arrivano in-app. Si possono spedire le merci senza alcuna spesa, semplicemente recandosi presso un corriere indicato dalla società. La vendita dell’articolo è sempre gratuita. Per ogni vendita realizzata, Vestiaire Collective incassa il 12% dell’importo e applica una tassa del 3% per l’elaborazione del pagamento. Naturalmente, oltre ad essere un’occasione di proposta del proprio usato, lo è anche di acquisto di capi già indossati ma in buono stato. Vestiarie Collective rientra nell’ambito del social commerce, perché venditori e compratori possono seguirsi l’un l’altro e interagire come nell’ambito di un social netwok.
Rebelle
Sempre in ambito luxury e dintorni si muove Rebelle, piattaforma online per la moda di lusso second hand. Società tedesca fondata da Cécile Wickmann e Max Schönemann, la boutique piattaforma è presente in 28 Paesi europei e nel 2021 è approdata anche in Italia. Unisce al vintage di alto profilo l’offerta di capi contemporanei esclusivi. Si può entrare a far parte del mondo Rebelle caricando online i propri capi di abbigliamento in modo autonomo e veloce. Il venditore sceglie il prezzo dell’articolo, l’eCommerce trattiene da questo una commissione prima di pubblicare l’annuncio. I “congierce” di Rebelle.com si prendono cura del prodotto durante l’intero processo di vendita, dal controllo qualità alla creazione di descrizioni ad hoc, con shooting fotografici, fino al momento della spedizione. Quest’ultima costa 15 euro a capo, escluse le commissioni, mentre le spedizioni all’acquirente sono a carico di Rebelle.com. I controlli d’autenticità sono curati dai team aziendali per ogni singolo pezzo.
Lampoo
Lampoo nasce “con lo scopo di incoraggiare le consumatrici ad estendere il ciclo di vita e preservare il valore di ogni capo di qualità, contribuendo così a costruire il futuro per una moda sostenibile”.
Basata a Milano e fondata a marzo 2020 da Enrico Trombini (ex Vente Privee), ha visto crescere il proprio fatturato e la propria base utenti in modo costante durante tutto lo scorso anno. I primi sei mesi del 2021 hanno registrato un giro d’affari che ha già oltrepassato quello del 2020. A luglio 2021 ha ottenuto un nuovo round di finanziamento da 6 milioni di euro da Proximity Capital e FG2 Capital.
Sulla piattaforma si possono vendere capi firmati usati, e acquistare vestiti, scarpe o accessori di seconda mano online. Un elemento che la distingue da altri concorrenti è l’apertura a dicembre 2020 del primo store fisico di Lampoo in perfetto stile omnicanale. Nella boutique in zona Brera a Milano le clienti possono non solo acquistare una selezione di borse, scarpe e accessori di lusso, ma anche portare i propri capi, che vengono valutati da personale qualificato, per essere destinati successivamente alla vendita sull’e-commerce o nel negozio stesso.
L’usato per tutti
Depop
Pioniera del reselling basata a Londra ma con “cuore” italiano (il fondatore Simon Beckerman ha un nome inglese ma ha avviato la startup presso l’incubatore H-Farm di Roncade, in provincia di Treviso), Depop è stata acquisita a giugno 2021 per 1,625 miliardi di dollari da Etsy, eCommerce di artigianato quotato al Nasdaq.
Depop è un marketplace di social commerce dove si trova di tutto: dagli abiti da uomo a quelli da donna, fino ai prodotti beauty o per bambini. C’è anche uno spazio per i brand che sono, solo per citarne qualcuno, Nike, Adidas e Zara. Per vendere è necessario aprire un conto PayPal. Dopodiché è sufficiente scattare foto ai capi da vendere, pubblicarli online, interagire con la community.
Vinted
Vinted è la piattaforma online gratuita che permette di vendere, acquistare, e/o scambiare capi d’abbigliamento, scarpe e accessori di seconda mano. Si rivolge a coloro che vogliono vendere vestiti, scarpe e accessori che non utilizzano più e per chi desidera acquistare capi di seconda mano in ottime condizioni.
Creata in Lituania nel 2008 da Milda Mitkute e Justas Janauskas, e lanciata negli Stati Uniti nel 2010, Vinted è ora disponibile in più di 20 paesi.
Svuotaly
Svotaly è una piattaforma italiana dedicata alla vendita online di vestiti usati ma che permette di creare inserzioni anche per capi d’abbigliamento nuovi, sia con cartellino sia senza. Il servizio è completamente gratuito e non vengono applicate commissioni per gli articoli venduti.
Svuotaly si definisce “una community del second-hand” che coinvolge gli amanti dei mercatini e utilizza un innovativo filtro basato sulle preferenze individuali. La piattaforma offre anche un servizio Premium che promette maggiore visibilità ai propri annunci e un report dettagliato sulle statistiche.
Armadio Verde
Fondata nel 2015 da David Erba ed Eleonora Dellera, armadioverde è il primo marketplace della moda second hand in Italia. Imperniato sui principi dell’economia circolare, è una piattaforma full service dove gli utenti possono rinnovare il proprio guardaroba – vestiti e accessori – senza dover preoccuparsi di seguire tutto il processo di compravendita. armadioverde, infatti, si occupa di tutto l’iter logistico al posto del cliente. Basta registrarsi sul sito e prenotare il ritiro dei vestiti, riempire una scatola con gli articoli (abbigliamento e accessori) che si vogliono rimettere in circolo e l’azienda si occuperà del ritiro gratuito direttamente all’indirizzo indicato. È importante selezionare solo capi di qualità e in ottime condizioni.
Zalando Second Hand
Da settembre 2020 Zalando ha lanciato la sua categoria “Second Hand“. In due anni la piattaforma online europea per la moda e il lifestyle è passata da 20.000 articoli a oltre 200.000 scelte, ed è disponibile in 13 dei suoi 23 mercati europei. Per celebrare l’anniversario in Italia, Zalando ha lanciato a settembre 2021 una campagna di marketing “Second Hand. Senza pensieri”. Nel nostro Paese i capi che hanno registrato successo nella categoria sono gli abiti, i jeans, le t-shirts e i top.