Cambiano le città e cambia il modo in cui ci muoviamo nelle città. Le tecnologie, soprattutto quelle digitali, sono l’ingrediente fondamentale delle Smart City e creano nuove opportunità per diversi segmenti di mercato: uno di questi è l’Out of Home, cioè la comunicazione pubblicitaria “fuori casa”, i cartelloni che sono sempre più ricchi e potenti.
Ne abbiamo parlato con Alex Buzzetti, co-Founder e General Manager di Blimp, il “dirigibile” nato nel 2017 all’interno della Enteprises Factory e-Novia all’insegna del motto Good Data, Better Decision. La startup, infatti, usa l’intelligenza artificiale e i big data per interpretare i comportamenti dei cittadini e le loro esigenze. Dati raccolti grazie a una rete di sensori installati nelle principali città italiane.
La missione di Blimp è di realizzare tecnologie per portare i metodi e le metriche del web nel mondo fisico, con sensori in grado di analizzare flussi di persone negli spazi pubblici. Come funziona il vostro prodotto e come si concilia con le esigenze di privacy?
Blimp è un servizio che si basa su una tecnologia di sensori brevettati che monitorano pedoni e veicoli, ricavando analisi di dati utili. La privacy è quindi un tema centrale per noi, se consideriamo il monitoraggio video e la relativa tutela dell’immagine che viene catturata. Il primo aspetto da evidenziare è proprio che l’immagine viene per noi trasformata direttamente in un numero. Questo viene poi associato a una serie di dati, che noi andiamo a trattare esclusivamente in maniera aggregata. Con questa modalità, non incorriamo in rischi legati alla violazione della privacy dei cittadini.
Inoltre, insieme al DPO (Data Protection Officer, ndr.) abbiamo affrontato la questione con tavoli di lavoro che hanno coinvolto altri player interessati a questo tipo di rilevazioni. E grazie a questo lavoro abbiamo preparato anche un whitepaper dedicato proprio al tema privacy.
Quali sono i mercati su cui operate maggiormente?
I mercati interessati dalla nostra tecnologia si possono raggruppare in tre macrocategorie: Out of Home Advertising, che permette di utilizzare i cartelloni digitali come se fossero pagine web con contenuti sponsorizzati scelti in base all’audience; Retail, che si occupa di effettuare rilevazioni per determinati negozi o brand, analizzando dati come le reazioni alla vetrina, il tasso di conversione dell’affluenza dei pedoni nella zona in effettiva vendita. O ancora i prodotti che interessano maggiormente i visitatori del negozio; Smart City, che analizza i dati prodotti dai cittadini al fine di rendere la città più efficiente sotto diversi punti di vista.
Sicuramente uno dei focus principali per Blimp è la conversione dei cartelloni digitali in veri e propri spazi web. Analizzando le diverse tipologie di persone che frequentano una certa zona in determinate fasce orarie, si può veicolare un certo contenuto creativo. O anche analizzare il sentiment e l’attenzione rispetto a un certo tipo di advertising.
Recentemente avete stretto una partnership con la concessionaria di pubblicità Media One che gestisce, tra l’altro, gli spazi pubblicitari in oltre duemila stazioni italiane, nelle aree di servizio del Gruppo Autostrade e nell’aeroporto di Fiumicino. Quali sono le metriche che andrete a monitorare?
Media One è appunto uno dei nostri clienti principali, presente in diverse zone del territorio nazionale. Per loro andremo ad analizzare audience e clientela out of home, profilando il livello di attenzione e l’efficienza del contenuto creativo. Queste informazioni permetteranno poi di fare determinati ragionamenti per rendere le campagne più efficaci.
Qual è stata la vostra esperienza nel 2020, l’anno della pandemia? Come avete utilizzato la vostra tecnologia?
Il 2020 è stato un anno particolare per tutti. Noi di Blimp abbiamo usato la nostra tecnologia per effettuare rilevazioni volte a far fronte alla diffusione del COVID-19. Non solo nella città di Milano, grazie ai trecento sensori distribuiti in città, ma anche dentro determinati stabilimenti produttivi.
In particolare, il flusso di informazioni urbane ci ha permesso di pubblicare diversi report volti a monitorare la reazione dei cittadini alle diverse misure di contenimento dei contagi (coprifuoco e zona rossa). In base alle rilevazioni effettuate possiamo affermare che la zona rossa ha rappresentato la restrizione più efficace ma, allo stesso tempo, a mano a mano che si prolungava oltre le due settimane continuative, tendeva a scendere la paura di contagio. Abituandosi alla “nuova normalità”, i cittadini diventavano meno rigorosi nel rispetto delle regole e tutto ciò portava a un relativo aumento del tasso di circolazione pedonale e veicolare.
Altro dato interessante, oggi il traffico nelle zone del centro è aumentato dell’11% rispetto al periodo pre-pandemia, mentre quello pedonale si è ridotto del 60%. Sicuramente il blocco dell’Area C, i parcheggi gratuiti e il timore di affollamento nei mezzi pubblici ha fatto crescere l’uso delle autovetture private.
Quali sono i vostri piani di sviluppo? E quali i settori più caldi?
L’Out of Home è sicuramente il settore più caldo, perché è in forte espansione e sta portando a una rivoluzione nel mondo pubblicitario. Le richieste aumentano e Blimp, dopo il consolidamento in Italia, si aprirà al mercato francese e a quello spagnolo.
Altro punto focale sono le Smart City: oggi siamo presenti nell’area milanese e nel Comune di Rimini. Fenomeni come lo smart lightning (l’illuminazione elettrica in base all’afflusso di persone) o lo smart parking sono sempre più interessanti. Agevoleranno la vita del cittadino e i dati saranno sempre di più al centro di ogni attività.