Venerdì 19 marzo, all’interno della Milano Digital Week, viene presentato il libro di Andrea Briganti Anticipare il cambiamento, sostenibilità chiave della crescita aziendale pubblicato da CinqueSensi Editore (qui ci si può registrare all’evento). L’autore, che è CEO di CPA, società di servizi di ACIMGA-Confindustria, l’associazione dell’Industria della Carta e della Grafica di cui è general manager, nel volume analizza gli impatti sociali, ambientali, finanziari che la sostenibilità avrà sulle aziende, con attenzione particolare ai temi dell’innovazione e dell’Industria 4.0. Le aziende devono imparare a muoversi in un nuovo contesto e i manager hanno di fronte una sfida decisiva: gestire quello che viene definito il Sustainability Mix. Ecco in anteprima il capitolo del libro in cui Briganti mette la digital trasformazione al centro del paradigma della sostenibilità.
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Sostenibilità oggi è la keyword più diffusa in abbinamento a termini quali produzione, ambiente, sviluppo. Per ogni attore della scena economica rappresenta una scelta obbligata che investe direttamente i comportamenti di un’azienda e incide sull’intero insieme dei suoi rapporti. Ma soprattutto, aiuta a creare valore.
E proprio l’azienda è al centro del paradigma della sostenibilità, non più solo come elemento della supply chain che si caratterizza per l’efficienza nel flusso operativo, sia esso di produzione o di erogazione di servizi, o per la capacità di generare profitti. Nel paradigma della sostenibilità, l’azienda ha assunto la collocazione evoluta di organizzazione che impatta sui tre tipi di dinamiche già indicate, che convenzionalmente sono così definite:
- sociali – che riguardano l’organizzazione del lavoro, il marketing territoriale, la contrattualistica, il benessere dei dipendenti
- economiche – come soggetto che deve produrre marginalità positiva, è un operatore economico il cui ultimo fine è mantenersi nel tempo e fare profitto
- ambientali – in base al modo in cui l’azienda si rapporta all’ambiente, sia esso inteso per l’aspetto naturale, sia come elemento di stakehol- dership ovvero l’ecosistema di portatori d’interessi che vivono nell’in- torno dell’azienda.
Abbracciando e praticando la sostenibilità, le aziende sono di fronte alla straordinaria occasione di costruire futuro, purché siano pronte a mettersi in discussione: il nuovo paradigma impone la rilettura analitica di tutto quanto fatto finora.
Prestare attenzione solo all’efficienza e all’efficacia del proprio processo produttivo, al prodotto e alla marginalità, non basta più. La leva per riuscirci è rappresentata dalla “digital transformation”, che coinvolge ormai ogni aspetto del contesto sociale. L’azienda deve individuarla e saperla azionare per leggere e intercettare l’opportunità di guardare all’ecosistema esterno, praticando sostenibilità lungo le tre direttrici – sociale, economica, ambientale – che oggi aprono strade a infinite opportunità verso i clienti e nei confronti degli investitori.
Andranno rivisti gli obiettivi e acquisite nuove e specifiche competenze: vincerà chi avrà avuto la capacità di attrezzarsi per praticare virtuosamente la sostenibilità. La risposta del mercato sarà tanto migliore, quanto più equilibrato sarà il mix di questi elementi.
Oltre all’orizzonte esterno sempre più ampio, l’azienda dovrà dimostrarsi capace di leggere e dialogare con il contesto di riferimento interno, diventato più articolato e interconnesso. Se si sviluppano queste abilità, si diventa attori di sostenibilità ambientale anche al di là del prodotto, come espressione di value proposition del brand, aumentando così anche il profitto. Il numero di realtà affermate, non solo grandi imprese, che oggi riescono in questo intento è in continuo aumento.