TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Anna Tampieri (Enea Tech): “È il momento del ricercatore manager”

Enea Tech dovrà raggiungere “una sovranità tecnologica italiana” per la “liberazione del potenziale inespresso del nostro Paese” dice in un’intervista a CorCom la presidente Anna Tampieri. Che evidenzia l’importanza di una nuova figura professionale: il ricercatore manager. Già partita la prima call

Pubblicato il 04 Mar 2021

Anna Tampieri, neo presidente di Fondazione Enea Tech

Il ricercatore manager è la figura professionale che dovrà emergere dal lavoro della Fondazione Enea Tech, secondo la sua presidente Anna Tampieri, che in un’intervista rilasciata a Federica Meta su CorCom dice: “Dovrà avere capacità di sintesi multidisciplinare ispirata ad una visione che lega la ricerca scientifica allo sviluppo di innovazione resiliente, in grado di generare valore per lo sviluppo economico del nostro paese”.

“Liberare il potenziale inespresso del nostro Paese” nel mondo delle tecnologie. Nell’intervista Anna Tampieri delinea la strategia della fondazione di diritto privato lanciata ufficialmente a novembre 2020 per supportare lo sviluppo di tecnologie strategiche per la competitività dell’Italia. Con un plafond di 500 milioni di euro, Enea Tech si propone di effettuare interventi tra i 100mila euro e i 15 milioni di euro per startup, pmi, spin-off e altri tipi di imprese attive nei settori Green, Energy e Circular Economy, Healthcare Technology, Deep Tech e Information Technology. Al centro il trasferimento tecnologico, ovvero tutte quelle attività che abilitano il passaggio di un’idea o un progetto dalla ricerca scientifica al mercato.

Nell’intervista Anna Tampieri (che nel suo compito è affiancata da Salvo Mizzi nel ruolo di direttore) indica innanzitutto gli enti ai quali si ispira la struttura di Enea Tech: il modello americano delle grandi Agenzie Federali statunitensi (Darpa) e di agenzie europee (Eic). In questo caso la missione della Fondazione è “contribuire a espandere il tessuto produttivo italiano”.

Ricordando la prima call lanciata il 16 febbraio 2021 per “entrare in contatto con le migliori idee, tecnologie, team di ricerca e aziende che stanno lavorando sulle innovazioni del futuro”, Tampieri spiega che, per vagliare le proposte, verrà usato il  modello Espa: Esplorazione, Sperimentazione, Accelerazione.

Per riassumere gli obiettivi fondamentali di Enea Tech, la sua presidente indica il raggiungimento di “una sovranità tecnologica italiana, l’attrazione e valorizzazione di ricercatori e scienziati anche attraverso il rientro dei cervelli, la liberazione del potenziale inespresso del nostro Paese, penso ad esempio anche ai livelli ancora insufficienti di imprenditorialità femminile. E poi non possiamo non fare riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite”.

Per quanto riguarda i settori sui quali investirà Enea Tech, nel settore Salute il focus è sulle “tecnologie con una previsione di crescita esponenziale come l’Intelligenza Artificiale, la Robotica, Internet of Things, la Realtà Aumentata“. Nel DeepTech sarà rivolta attenzione alle “tecnologie emergenti, come quelle quantistiche, nel presidio dei servizi di Difesa e Sicurezza, nello sviluppo di microelettronica e fotonica” Ma anche “la filiera aerospaziale, la robotica industriale e la meccanica avanzata”.

Green Energy e Circular Economy identificano tecnologie ed innovazioni nei settori della transizione energetica, del trasporto elettrico, dell’ottimizzazione della rete, dell’idrogeno, della riforestazione, dell’agricoltura rigenerativa, della biologia sintetica, del riciclo e dei nuovi materiali.

Infine l’area Information Technology interverrà su infrastrutture digitali (6G, 7G), “swarm satellites”, web 5.0, sovranità e portabilità dei dati, Realtà Aumentata / Realtà Virtuale per formazione e cultura, Intelligenza Artificiale e Big data per le filiere industriali, aumento della potenza di calcolo, crittografia nelle infrastrutture critiche monetarie, riconoscimento biometrico e quantum computing.

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