Anche Deutsche Bank e Morgan Stanley potrebbero aggiungersi alle banche che hanno deciso di entrare nel campo innovativo delle criptovalute. Nei giorni scorsi era stata la storica Bank of New York Mellon a preannunciare un deposito di Bitcoin per i suoi clienti, contemporaneamente alla decisione di Mastercard di supportare determinate criptovalute direttamente sul suo circuito. E, ancor prima, già PayPal e Visa avevano aperto alle cryptocurrencies. Ora anche il grande istituto bancario tedesco e la banca d’investimento americana decidono di scommettere sulla valuta digitale.
La svolta nei pagamenti digitali: dopo Paypal e Visa anche Mastercard apre alle criptovalute
Deutsche Bank e la custodia di asset digitali
Deutsche Bank (DB) intende fornire un servizio di custodia per le grandi istituzioni finanziarie che vorranno investire nelle criptomonete. L’istituto fornirà un servizio di custodia, Deutsche Bank Digital Asset Custody: una piattaforma digitale per i clienti istituzionali per conservare i propri asset digitali. Inoltre DB punta alla realizzazione di una piattaforma di trading dei token per unire gli asset digitali con i servizi bancari tradizionali.
Morgan Stanley valuta le criptovalute
La Counterpoint Global investiment unit di Morgan Stanley (MS), che gestisce 150 miliardi di dollari di investimenti, potrebbe investire in Bitcoin, scrivono Bloomberg e Coindesk. La banca dovrà prima approvare al suo interno la scelta di investire in Bitcoin e quindi sottoporre la questione al regolatore americano. Morgan Stanley ha già investito in Bitcoin attraverso la società MicroStrategy (MSTR), di cui la banca americana detiene l’11% delle azioni. Ma in questo caso si tratterebbe di un investimento più diretto.
Dall’inizio della pandemia il valore delle criptovalute ha visto un’impennata. Il Bitcoin è entrato nei portafogli tradizionali come riserva di valore. Anche il geniale imprenditore Elon Musk si è messo in gioco quando Tesla è entrata con decisione nel mercato dei Bitcoin acquistando Bitcoin per un valore di 1,5 miliardi di dollari. Intanto le autorità stanno valutando il fenomeno e gli eventuali rischi di sistema.