Giovedì 11 febbraio, con qualche giorno di ritardo rispetto al calendario a causa delle cattive condizioni metereologiche, sono finalmente cominciate le gare dei Campionati del mondo di sci Cortina 2021. Un’edizione destinata a restare nella storia perché è il primo evento sportivo di livello globale senza pubblico e tutto in digitale. Un laboratorio unico che sta permettendo di sperimentare modalità innovative nel rapporto con il pubblico ma anche nelle relazioni fra gli atleti. Abbiamo chiesto di raccontarci il lavoro che c’è dietro a Fabio Lalli, founder e Chief Business Officer di IQUUI, la società che per conto della Fondazione Cortina ha progettato la nuova dimensione digitale di Cortina 2021.
Lalli, in un post su Linkedin hai scritto di una lavoro durato due anni. A che cosa è servita questa preparazione?
Preparare l’avvicinamento verso un evento di questa portata ha significato avviare uno stretto rapporto con il cliente, ascoltare le le necessità e comprendere esattamente gli obiettivi che non si sarebbero fermati né sul presente di allora, visto che la collaborazione con Fondazione Cortina è iniziata nel 2019, né si sarebbero estinti con il Mondiale di sci alpino che si sta svolgendo in questo momento.
Quale è stato il lavoro fatto dalla tua società?
Il lavoro con Fondazione Cortina si è concretizzato con l’avviamento di una progettualità che non si è limitata allo sviluppo tecnologico dell’app, del sito, dell’integrazione dell’accredito e biglietteria e del Virtual Media Center, ma ha trovato la sua applicazione anche nel supporto strategico alla comunicazione e nella produzione di contenuti per l’avvicinamento e durante l’evento stesso. La narrazione di un evento così non poteva partire a ridosso dell’evento stesso, ma doveva partire da prima, per accompagnare l’evento verso le persone e viceversa.
Quali erano gli obiettivi e quali sono state le sfide principali per Cortina 2021?
Naturalmente inizialmente non eravamo pronti all’eventualità di un’emergenza globale che ci avrebbe costretti a resettare tutte le dinamiche studiate per l’evento programmato per marzo 2020. Tutte le soluzioni tecnologiche studiate avevano previsto la presenza del pubblico. Prendo come esempio funzionalità di prossimità e iniziative attivabili fisicamente sul posto, ma fino ad arrivare a tutta la parte di infomobility che oggi può essere sfruttata solo dal personale autorizzato a partecipare ai Mondiali, staff e volontari. Nel futuro prossimo sarà però già pronta a vantaggio di chi verrà a visitare il territorio di Cortina d’Ampezzo. La sfida più grande è stata quella di rideterminare la struttura tecnologica e fare in modo di studiare le soluzioni che, con lo slittamento dell’evento al 2021, in emergenza pandemia e con un distanziamento sociale in atto, avrebbe consentito ai fan di essere coinvolti nel mood delle gare e vivere per la prima volta in assoluto, un evento globale interamente in digitale.
Cortina 2021: i Campionati del mondo di sci come laboratorio di mobilità
Quali soluzioni sono state scelte per un grande evento sportivo senza pubblico?
Narrazione social, App, Sito e Virtual Media Center sono il core della strategia. In particolare App e VMC sono di fatto sono aggregatori di contenuto, dei connettori, dei ponti con tutti gli stakeholder di Fondazione Cortina, e sono la soluzione, l’infrastruttura tecnologica che permetterà di vivere l’evento, di raccontarlo, di farne parte anche lato sponsor e stampa e di dare valore all’attività sportiva, anche senza il pubblico e gli addetti ai lavori presenti sulle piste.
Come il digitale è entrato nell’organizzazione e nella gestione dell’evento e come nelle relazioni fra gli atleti?
La soluzione nella quale noi di IQUII crediamo, per ogni evento, è quella di consentire all’evento stesso di avere una doppia declinazione: digitale e fisica. Questo perché, soprattutto in un territorio come quello della conca ampezzana, lo sport diventa attivatore di tante altre attività legate alla riscoperta del territorio, alla valorizzazione delle imprese locali, alla guida attraverso uno scenario naturalistico che, grazie allo sport, trova nuova forza di espressività e di valorizzazione dell’economia locale.
La pandemia, però, ha fatto saltare questo equilibrio…
Certo, in questa situazione di emergenza il digitale si pone come elemento centrale, unica soluzione, per ora, per vivere l’evento e fare in modo che la presenza degli atleti e le loro imprese, possano essere valorizzate anche da remoto. L’esempio dello sviluppo della piattaforma Virtual Media Center ha permesso di ricostruire un’esperienza immersiva e inclusiva anche per coloro che creano la notizia, che devono avere un diretto contatto con le gare e che devono poter avere la possibilità di acquisire informazioni, ascoltare le dichiarazioni degli atleti, conoscere i coinvolgimenti dei partner, e raccontare l’evento stesso, senza essere presenti sul posto. Il Virtual Media Center è uno strumento che, di fatto, ha reso possibile il collegamento tra tutti i fornitori dei servizi legati al Mondiale, dagli owner del contenuto televisivo, agli sponsor, agli atleti, ai giornalisti e le testate che avranno, in un solo luogo, tutti gli elementi immersivi, tecnici e di contenuto, utili per distribuire poi una notizia la più completa possibile.
Che cosa ci resterà di questo Mondiale in termini di esperienza digitale?
I Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo sono il primo esempio di evento globale vissuto interamente da remoto. Ci resterà la grande conferma che il digitale è un’opportunità e non è più un elemento di progettazione collaterale che si può sottovalutare nella progettazione di un evento. Noi di IQUII e tutti quelli che partecipano, addetti ai lavori e non, stanno viendo un’esperienza unica per comprendere quanto che la tecnologia possa essere un valido aiuto allo sport, non soltanto attraverso le dinamiche che già conosciamo, per lo più legate ai social media, ma soprattutto come elemento abilitante di nuove esperienze e opportunità di business. Un fattore abilitante che porta verso il futuro, e che oggi è già in grado di valorizzare tutti gli sforzi di Fondazione Cortina impiegati per la realizzazione di questo Mondiale. Oggi mi sento di dire che i Mondiali sono il banco di prova per il futuro prossimo dei grandi eventi sportivi, che non potranno più prescindere da questa evoluzione digitale.