Internet economy

Come diventare “guide” digitali del Made in Italy (a 1000 euro al mese)

Fino al 28 maggio laureandi e neolaureati possono candidarsi per una delle 104 borse di studio di sei mesi messe in palio da Google e Unioncamere per aiutare le piccole e medie imprese ad andare sul web. Che cosa serve e come si partecipa

Pubblicato il 28 Apr 2014

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Diventare sherpa digitali per le aziende del Made in Italy: è l’opportunità offerta a 104 giovani in tutta Italia da Google e Unioncamere, nell’ambito del progetto comune “Made in Italy: Eccellenze in Digitale”, realizzato con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.

Si aprono oggi le candidature per 104 borse di studio a giovani neolaureati o laureandi che per 6 mesi dovranno operare all’interno di 52 Camere di Commercio per affiancare le piccole e medie imprese nel percorso verso la digitalizzazione. Ognuno di loro riceverà 6000 euro per sei mesi di lavoro.

Al progetto, che si inserisce all’interno della campagna e-Skills for jobs della Commissione Europea, ci si può candidare fino al 28 maggio su www.eccellenzeindigitale.it/form-borsisti. Il bando completo è disponibile su www.unimercatorum.it.

L’aspirante formatore dovrà dimostrare, attraverso una prova scritta e un colloquio, di avere competenze di economia, marketing e management, competenze digitali orientate al web marketing, conoscenza dei processi di internazionalizzazione e padronanza almeno della lingua inglese.

La selezione delle richieste sarà svolta da Unioncamere, che poi organizzerà la prova scritta e i colloqui. Per i 104 prescelti seguirà un periodo di formazione realizzato da Google e Unioncamere insieme all’Ice. Al termine, si ipotizza dopo l’estate, i giovani affiancheranno le imprese del territorio, facendo base nelle diverse Camere di Commercio. Già nel bando i candidati dovranno indicare qual è il territorio nel quale intendono operare, anche perché, sottolineano a Google, una componente importante della loro attività sarà la conoscenza del tessuto imprenditoriale locale.

In pratica cosa sarà richiesto agli sherpa digitali? Mappare la situazione dell’imprenditoria locale, far conoscere alle imprese le opportunità a loro disposizione, ma anche aiutarle a costruire un portale, o avvicinarsi a Internet se partono da zero, o a incrementare la loro presenza sulla Rete se già hanno esperienza di e-commerce.

Le oltre 100 borse di studio messe a disposizione oggi sono la prosecuzione di un progetto pilota, chiamato Distretti sul Web e sviluppato nel 2013 sempre da Google e Unioncamere, che ha coinvolto 20 giovani digitalizzatori e ha permesso di raggiungere importanti obiettivi: 8.500 le imprese contattate in 6 mesi, 2.400 quelle direttamente coinvolte in seminari, workshop, attività “door-to-door”, il 20% delle quali assistite dai 20 giovani nei percorsi di digitalizzazione con servizi personalizzati. Significativi anche i risultati ottenuti dalle aziende che hanno preso parte al progetto. Alcune delle storie sono disponibili su www.eccellenzeindigitale.it.

Non è tutto: dei 20 giovani selezionati, 12 hanno già trovato un posto di lavoro adeguato al proprio profilo e, in alcuni casi, di respiro internazionale, oppure hanno scelto di dar vita a una start up innovativa. Mentre gli altri otto giovani stanno vagliando delle opportunità all’interno dei distretti in cui hanno operato, o progettando di avviare delle attività nell’ambito del web-marketing.

“Dopo l’esperienza pilota realizzata nel 2013, decolla oggi una nuova e più articolata iniziativa che coinvolgerà i territori a maggior presenza di produzioni di punta del nostro made in Italy – ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere. – Già il progetto Distretti sul web dello scorso anno ci ha rivelato che quando si mette in moto la creatività, la voglia di fare innovazione e la capacità di rimboccarsi le maniche si possono dare risposte concrete sia ai nostri ragazzi, sia alle nostre imprese, tante delle quali hanno una vera e propria ‘sete’ di strumenti che siano in grado di renderle più competitive. E’ tempo di lanciare il cuore oltre la crisi, immaginando – è questo l’obiettivo concreto che ci poniamo – di portare sul web tutte le eccellenze che fanno grande ed unico il made in Italy”.

“Siamo convinti che il digitale possa giocare un ruolo fondamentale nella crescita economica del nostro Paese – ha dichiarato Fabio Vaccarono, Country Managing Director di Google in Italia – promuovendo, tra le altre cose, le eccellenze dall’artigianato e dall’agroalimentare Made in Italy sui mercati internazionali. Le cento borse di studio annunciate oggi rappresentano un importante tassello di questo progetto che, grazie alle competenze dei giovani digitalizzatori, aiuterà le piccole e medie imprese italiane a essere più competitive cogliendo le opportunità offerte dal web. Il progetto pilota sviluppato lo scorso anno ha dimostrato che le aziende che si aprono al digitale riescono a far cresce il proprio business e a far conoscere l’eccellenza italiana nel mondo. Google è un alleato fondamentale delle imprese del Made in Italy per vincere nell’economia digitale”.

“L’iniziativa è eccezionalmente coerente con gli obiettivi che ci siamo dati e gli strumenti che abbiamo messo in campo per aumentare il grado di internazionalizzazione del nostro sistema imprenditoriale. – ha dichiarato Carlo Calenda, Viceministro dello Sviluppo economico – Vogliamo aumentare di oltre 20mila unità il numero delle pmistabilmente esportatrici e agire su competenze digitali e potenzialità del canale e-commerce: significa aggredire una delle aree in cui le nostre imprese si mostrano in ritardo rispetto ai concorrenti internazionali. Scontiamo un gap dimensionale: aggiornare le conoscenze delle piccole imprese è proprio quello che stiamo facendo con il roadshow promosso dal Ministero (a cui partecipa attivamente lo stesso sistema delle Camere di Commercio), per rendere consapevoli le PMI che i mercati offrono enormi possibilità di crescita e che le aziende possono contare su strumenti di supporto pubblico ai processi di internazionalizzazione”.

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