Lo aveva annunciato a maggio, lo ha fatto a dicembre: Banca d’Italia ha inaugurato il suo Milano Hub, il polo tecnologico dedicato al fintech preannunciato dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in occasione delle sue annuali Considerazioni finali.
Bankitalia e la sede fintech a Milano: che cosa ne pensano le startup
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Milano come centro di innovazione digitale
Il nuovo hub è stato inaugurato il 3 dicembre 2020 nella storica sede lombarda della Banca d’Italia in via Cordusio, a pochi passi da Piazza Affari. Obiettivo dell’iniziativa è accompagnare la transizione digitale del nostro sistema finanziario.
Al momento dell’inaugurazione Visco è tornato a ribadire: “I nostri sforzi restano orientati a sostenere lo sviluppo di un’economia digitale diffusa e sicura, a dare supporto ai progetti innovativi promossi dal settore privato e ad assicurare che famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche ne traggano il massimo beneficio. Intendiamo valorizzare la principale piazza finanziaria del Paese, quella di Milano, quale centro di innovazione digitale di respiro europeo”, commenta il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.
Come funziona Milano Hub
Sarà un centro di collegamento e confronto fisico e virtuale per progetti a elevato contenuto tecnologico. Le iniziative verranno analizzate fin nelle fasi di disegno e sviluppo prima dell’accesso al mercato: un percorso aperto e volontario che vedrà coinvolti anche tecnici ed esperti universitari e dell’industria. La sede iniziale sarà quella milanese della Banca d’Italia, ma non è escluso che in futuro possa avere un distaccamento a sé. “Il personale è già in sede e altri li raggiungeranno a Milano. Per ora l’apporto di colleghi da altre sedi è in remoto, ma appena sarà possibile sarà in presenza”, ha detto Visco.
Già dal 2017 Bankitalia aveva creato un canale fintech digitale, ora mette in campo una struttura fisica.
20 progetti al vaglio degli esperti
Ci sono già, scrive il Sole24Ore, 20 progetti già al vaglio dei team di esperti della Banca d’Italia che ne stanno valutando il potenziale innovativo e di compatibilità con l’attuale quadro regolatorio. Non è ancora dato di sapere i nomi, ma sono note alcune delle aree di riferimento: uso di tecnologie blockchain/DLT per rendere più efficienti alcuni processi dell’industria finanziaria e nuove tecniche di machine learning e di utilizzo di Big data per la letture automatiche di norme o analisi di tipo macroeconomico.
Oltre all’intervento di Vincenzo Visco, ha parlato Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale, che ha aggiunto: “Il dialogo con le altre banche centrali sul tema delle tecnologie digitali e degli sviluppo dei mercati finanziari e degli intermediari bancari è costante” riferendosi a hub analoghi già attivi in Irlanda, dove il focus è sull’analisi dei dati, e nei Paesi Bassi, dove si lavora sui sistemi di pagamenti istantanei.
“La nascita di Milano Hub, un luogo fisico e virtuale in cui tutti gli attori del processo di sviluppo tecnologico italiano possono interagire e partecipare, rappresenta uno snodo fondamentale nel progetto di rinascita del Paese” ha sottolineato Luigi Nicolais, professore emerito della Scuola politecnica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ex ministro per l’Innovazione e oggi presidente di Materials, la prima azienda ad entrare a far parte di Milano Hub.
Il mondo delle banche – ha sottolineato Abi in un nota – è pronto a una organica ed efficace collaborazione. Secondo l’associazione di palazzo Altieri sono tre i settori sui quali ci potrà essere una partecipazione: l’attivazione di progetti pilota in uno scenario di moneta digitale di banca centrale; l’identificazione del cliente e accesso digitale ai servizi bancari; il miglioramento dell’efficienza dei controlli antiriciclaggio.