CORPORATE ENTREPRENEURSHIP

KGames: così una società di ingegneria inventa un videogioco con i manager protagonisti

Kineton, scaleup napoletana specializzata in software, ha creato una divisione dedicata ai videogiochi, KGames, che lavora per un noto broadcaster ma ha anche prodotto un game in propri, K-Hero. Puntando sulla creatività dei dipendenti e coinvolgendoli nelle dinamiche del gioco

Pubblicato il 16 Nov 2020

K-Hero, il videogame prodotto dalla divisione K-Games di Kineton

In Italia esiste una società di ingegneria che ha prodotto un videogioco con protagonisti i propri manager, e l’ha fatto grazie all’idea di un dipendente, che ha portato alla creazione di una nuova divisione, KGames: la società si chiama Kineton, è napoletana, sta lavorando su vari fronti, dai servizi per il mondo dei media all’auto del futuro, ma ci tiene a mantenere viva la sua parte più giocosa. Che, di fatto, è altamente tecnologica.

“L’area dedicata ai videogames di Kineton, KGames, nasce da una forte passione per i giochi ma anche dal desiderio di diventare società di prodotto” spiega Paolo Nappi, IT Manager di Kineton, a capo della factory che sviluppa i videogames. La sfida, per la giovane scaleup partenopea, sarà competere in un mercato in costante evoluzione, che punta a raggiungere 300 miliardi di dollari di introiti e quasi 3 miliardi di giocatori nel mondo nei prossimi cinque anni. I trend già emersi, e che stanno emergendo, sono vari: streaming, giochi social, realtà virtuale e aumentata, cloud gaming.

Kineton, da circa 6 mesi, ha deciso di lanciarsi nell’agone con KGames. E ha avuto riscontri positivi e richieste da parte di clienti importanti. Due le strade che ha scelto di seguire: l’autoproduzione e i lavori su commissione. La prima è caratterizzata da un esperimento di corporate entrepreneurship, il modello di open innovation che fa leva sulle competenze imprenditoriali dei dipendenti con l’obiettivo di entrare in nuovi mercati o lanciare nuovi prodotti e servizi. Tradotto nella pratica aziendale: quando la società ha deciso di autofinanziarsi per produrre il proprio videogioco, ha attinto anche alla creatività e all’inventiva dei dipendenti per riuscire a renderlo diverso da tutti gli altri. E così è stato.

K-Hero – questo il nome del gioco– è popolato di personaggi ispirati ai membri dell’azienda, uno per ogni reparto (direzione, amministrazione, marketing, IT ecc. ecc), che, in questo scenario immaginifico, si trasformano in cavalieri e maghi. “È un gioco 2D che vuole richiamare alla mente classici come Supermario ma anche altri moderni, un mix di generi insomma” chiarisce Paolo Nappi. Il gioco presenta cinque diversi scenari con una serie di livelli caratterizzati da ostacoli da superare e tesori da scoprire. Ogni personaggio è in grado di costruire il miglior percorso piazzando alcuni blocchetti lungo il cammino per superare le insidiose trappole e raggiungere punti inaccessibili. Gli eroi del videogioco, cavalieri e maghi, possono sferrare i loro attacchi, i primi con le armi, gli altri a distanza, ma anche essere bloccati. Il titolo è disponibile su smartphone e tablet per i sistemi Android e iOs.

Intanto Kineton sta lavorando per un noto broadcaster ad un gioco che ha come obiettivo principale l’engagement nell’ambito di una trasmissione televisiva. Si tratta di un game a turni e a squadre, al quale si può giocare tramite telecomando e smartphone. Per il momento, e in ragione di clausole contrattuali, l’IT Manager di Kineton non può anticipare di più. Ma si dice certo che le possibilità di interazione tra il mondo dei videogiochi e quello della televisione siano numerose e ancora tutte da esplorare. “Quando ci viene commissionato un videogioco – afferma – dobbiamo studiare il mondo dei clienti, i loro contenuti e proporre il gioco su misura. Questo cambia la fase di concept. Lo scopo finale resta produrre valore aggiunto per il cliente, sempre tenendo a mente che il suo core business non è il gaming, ma la pubblicizzazione dei prodotti”.

Kineton è pronta a lanciare sul mercato una collezione di giochi per il mondo HbbTV (Hybrid Broadcast Broadband TV), protocollo sviluppato dai maggiori produttori di televisori che permette di ampliare i contenuti di ogni canale televisivo, ricevibile via antenna terrestre o via satellite, tramite un collegamento a internet. In sostanza l’HbbTV consente di lanciare applicazioni interattive direttamente sui canali digitali. In questo ambito, l’idea del team KGames è creare una collezione di giochi che possano essere lanciati su tutte le tv compatibili con questo standard direttamente dal canale digitale terrestre. I giochi saranno completamente integrati con i circuiti pubblicitari. È il tema dell’adver-gaming, strumento di digital marketing che consiste in videogiochi contenenti un messaggio pubblicitario. La collezione di giochi per l’HbbTV dovrebbe essere pronta entro il primo semestre del 2021.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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