In Italia esiste una società di ingegneria che ha prodotto un videogioco con protagonisti i propri manager, e l’ha fatto grazie all’idea di un dipendente, che ha portato alla creazione di una nuova divisione, KGames: la società si chiama Kineton, è napoletana, sta lavorando su vari fronti, dai servizi per il mondo dei media all’auto del futuro, ma ci tiene a mantenere viva la sua parte più giocosa. Che, di fatto, è altamente tecnologica.
“L’area dedicata ai videogames di Kineton, KGames, nasce da una forte passione per i giochi ma anche dal desiderio di diventare società di prodotto” spiega Paolo Nappi, IT Manager di Kineton, a capo della factory che sviluppa i videogames. La sfida, per la giovane scaleup partenopea, sarà competere in un mercato in costante evoluzione, che punta a raggiungere 300 miliardi di dollari di introiti e quasi 3 miliardi di giocatori nel mondo nei prossimi cinque anni. I trend già emersi, e che stanno emergendo, sono vari: streaming, giochi social, realtà virtuale e aumentata, cloud gaming.
Kineton, da circa 6 mesi, ha deciso di lanciarsi nell’agone con KGames. E ha avuto riscontri positivi e richieste da parte di clienti importanti. Due le strade che ha scelto di seguire: l’autoproduzione e i lavori su commissione. La prima è caratterizzata da un esperimento di corporate entrepreneurship, il modello di open innovation che fa leva sulle competenze imprenditoriali dei dipendenti con l’obiettivo di entrare in nuovi mercati o lanciare nuovi prodotti e servizi. Tradotto nella pratica aziendale: quando la società ha deciso di autofinanziarsi per produrre il proprio videogioco, ha attinto anche alla creatività e all’inventiva dei dipendenti per riuscire a renderlo diverso da tutti gli altri. E così è stato.
Intanto Kineton sta lavorando per un noto broadcaster ad un gioco che ha come obiettivo principale l’engagement nell’ambito di una trasmissione televisiva. Si tratta di un game a turni e a squadre, al quale si può giocare tramite telecomando e smartphone. Per il momento, e in ragione di clausole contrattuali, l’IT Manager di Kineton non può anticipare di più. Ma si dice certo che le possibilità di interazione tra il mondo dei videogiochi e quello della televisione siano numerose e ancora tutte da esplorare. “Quando ci viene commissionato un videogioco – afferma – dobbiamo studiare il mondo dei clienti, i loro contenuti e proporre il gioco su misura. Questo cambia la fase di concept. Lo scopo finale resta produrre valore aggiunto per il cliente, sempre tenendo a mente che il suo core business non è il gaming, ma la pubblicizzazione dei prodotti”.
Kineton è pronta a lanciare sul mercato una collezione di giochi per il mondo HbbTV (Hybrid Broadcast Broadband TV), protocollo sviluppato dai maggiori produttori di televisori che permette di ampliare i contenuti di ogni canale televisivo, ricevibile via antenna terrestre o via satellite, tramite un collegamento a internet. In sostanza l’HbbTV consente di lanciare applicazioni interattive direttamente sui canali digitali. In questo ambito, l’idea del team KGames è creare una collezione di giochi che possano essere lanciati su tutte le tv compatibili con questo standard direttamente dal canale digitale terrestre. I giochi saranno completamente integrati con i circuiti pubblicitari. È il tema dell’adver-gaming, strumento di digital marketing che consiste in videogiochi contenenti un messaggio pubblicitario. La collezione di giochi per l’HbbTV dovrebbe essere pronta entro il primo semestre del 2021.