L’innovability ci ha permesso di essere resilienti e affrontare il covid e adesso ci guida nel dare forma al nuovo mondo dopo la pandemia”. Così Fabio Tentori, Head of Enel Innovation Hubs, sintetizza il senso di Reshape, la nuova call internazionale lanciata dalla multinazionale italiana dell’energia e che scadrà il 30 settembre (qui il link per partecipare alle sei challenge).
Enel Innovation Hubs è la rete globale di open innovation con sedi in Italia, Spagna (da Madrid viene gestita l’Europa), negli Stati Uniti, Israele, Russia, Brasile e Cile. Per Enel Reshape è un pezzo dell’attività molto più ampia di una direzione dedicata proprio alla Innovability (fa capo a Ernesto Ciorra), che vede impegnata il gruppo guidato da Francesco Starace nella transizione energetica
Fabio, ci ricordi che cosa significa concretamente Innovability?
Siamo convinti che il mondo abbia una straordinaria opportunità di usare le tecnologie per contrastare il cambiamento climatico. L’innovazione, quindi, al servizio della sostenibilità. Innovability per Enel non è solo una dichiarazione di intenti, è un credo che guida tutte le decisioni di business. Il 95% degli investimenti dei prossimi tre anni, circa 27 miliardi, sono dedicati alla sostenibilità e anche l’innovazione aiuterà il Gruppo a raggiungere questo obiettivo. 14 miliardi andranno nella decarbonizzazione del settore energia, grazie anche all’uso delle tecnologie più innovative. 12 miliardi sono poi dedicati alla digitalizzazione dei nostri asset, specialmente delle reti oltre che di tutte le attività di ufficio e negli impianti.
Quale vantaggio vi ha dato l’Innovability durante la pandemia?
Grazie agli investimenti in innovazione degli ultimi anni abbiamo sviluppato una forte resilienza durante la pandemia. Per esempio, gli investimenti in infrastrutture smart ci hanno consentito di gestire a distanza la rete. Molte delle nostre attività core sono state remotizzate, l’uso dei droni e di robot ci permettono la manutenzione degli impianti riducendo l’intervento dell’uomo sul campo. Abbiamo sviluppato anche nuovi servizi digitali, come quello di EnelX che ha convertito la sua piattaforma di data analytics per la gestione della mobilità urbana in uno strumento di monitoraggio dei flussi di movimento durante il lockdown. Last but not least: Enel è la prima utility ad aver portato tutti i suoi dati nel cloud, scelta che ci permette di operare più velocemente, da remoto e in sicurezza.
Quanto è stata ed è importante la relazione con le startup?
Molto. Direi fondamentale. Tanti importanti progetti di Innovability sono stati resi possibili dalla collaborazione con startup. Negli ultimi quattro anni abbiamo avviato a livello globale oltre 300 collaborazioni e più di 50 di queste nuove imprese sono diventate nostri fornitori. Le abbiamo trovate in tutto il mondo, grazie al nostro network di Innovation Hubs. Le startup hanno creato un grande valore per noi e noi per loro: molte hanno già raggiunto lo stato di vere e proprie scaleup.
Con Reshape Enel cerca nuove startup. Che cosa troveranno in Enel?
Enel non investe nel capitale delle startup. Il nostro modello non lo prevede. Ma Enel è la migliore piattaforma per la crescita delle startup. Noi creiamo partnership di lungo termine che puntano a far diventare la startup fornitore di tecnologie o servizi per noi e i nostri clienti. Le aiutiamo nella fase di test e di sviluppo del prodotto, mettendo a disposizione le nostre competenze e i nostri laboratori, e se serve le sosteniamo nella ricerca di finanziatori. Ma ciò che offre Enel alle startup è un trampolino di lancio, un’occasione per scalare il business a livello globale. Non dimentichiamo che Enel fornisce energia a 70milioni di famiglie nel mondo e gestisce più di 46GigaWatt di energie rinnovabili.
A che cosa servirà Reshape a Enel? Che cosa vi aspettate dalle startup?
Cerchiamo soluzioni che ci aiutino nel trovare soluzioni per l’automazione degli impianti di energia rinnovabili come anche per aumentarne la sicurezza, per migliorare la digital experience dei nostri clienti come il modo di lavorare, in ufficio e a distanza, dei nostri colleghi. Adesso chiediamo aiuto alle startup per reimmaginare il nostro futuro e guidare la transizione energetica dopo il pesante avvertimento che ci è arrivato dal virus: dobbiamo accelerare il cammino verso un mondo più sostenibile e possiamo farlo grazie alle tecnologie e all’innovazione.