INVESTIMENTI

Venture capital 2020, effetto Covid: calo dei round a 240 milioni ma 12 nuove exit

Nei primi 6 mesi del 2020, rileva ScaleIT, i round di venture capitalist italiani ed internazionali su aziende tech italiane ammontano a poco più di 240 milioni di euro rispetto ai 313 milioni dello stesso periodo 2019, in calo del 23%. I protagonisti: Banca Idea, Milkman, Genespire. Tra le exit la più rilevante è Tannico

Pubblicato il 02 Lug 2020

Venture capital 2020

Anche il venture capital viene colpito dall’effetto coronavirus in questa prima parte del 2020. Calano i round di investimento in startup e scaleup nei primi 6 mesi dell’anno, ma, a sorpresa, si contano 12 nuove exit, anche se di importo moderato. A rilevarlo è ScaleIT, piattaforma nata per favorire l’incontro tra gli investitori internazionali interessati a realtà ad alto potenziale nel suo Osservatorio sugli investimenti Venture Capital.

Venture capital 2020: round in calo del 23%

Nel primo semestre dell’anno il mercato italiano del Venture Capital ha naturalmente risentito dell’impatto Covid-19 registrando una flessione del 23% sull’ammontare investito complessivo in confronto allo stesso periodo del 2019. Infatti, i round registrati dai Venture Capitalist italiani ed internazionali, su aziende tech italiane, o fondate da italiani e con sede anche in Italia, ammontano a poco più di 240 milioni di euro rispetto ai 313 milioni dei primi 6 mesi del 2019.

Analizzando l’andamento sull’intero periodo, si evidenzia che il calo è stato più marcato nel primo trimestre con una riduzione del 33% (86 milioni di euro versus i 127 milioni del primo trimestre 2019), mentre nel secondo trimestre il calo si è ridotto del 17% (€153 M contro €185 M del Q2 2019). Considerando l’impatto che la crisi da Covid-19 ha avuto sull’economia e sulla società a livello globale, la flessione al momento appare piuttosto contenuta. Inoltre si rilevano segni di una certa dinamicità del mercato.

ScaleIT ha analizzato con particolare attenzione i round che coinvolgono gli investitori internazionali e quelli su scaleup ovvero i mega round.

Approfondendo l’analisi sul primo tema, nei primi 6 mesi del 2020 i dati dei round partecipati da investitori internazionali mostrano una riduzione degli investimenti del 32%, quindi maggiore rispetto al calo del mercato rispetto ai primi 6 mesi del 2019, passando da 109 milioni (Q1-Q2 2019) ai 74 milioni (Q1-Q2 2020). I primi 6 mesi del 2019 avevano infatti visto la presenza di importanti round internazionali, su tutti quello di Brumbrum partecipato da Accel Partners. L’andamento è stato però molto disomogeneo tra il primo trimestre, dove la flessione è del 49% (da €82 M del 2019 a €42 M del 2020), al secondo trimestre dove addirittura c’è un incremento del 23%, nonostante i volumi del secondo trimestre siano più bassi (da €26 M del 2019 a €32 M del 2020). Il maggior calo degli investimenti internazionali può essere una naturale conseguenza del Covid-19 che non ha favorito nel breve la chiusura di deal con investitori più lontani dalle aziende dove alcuni elementi di due diligence, come quella sul team, possono essere più difficili quando la distanza fisica e del network è maggiore.

Round su scaleup e mega-round: nel 2020 calo del 32%

Banca Idea, Milkman, Genespire

Passando invece all’analisi del contributo dei round più importanti sul totale del mercato (ovvero la focalizzazione su scaleup e mega round), si è registrato un calo anche in questo caso del 32% ovvero maggiore del mercato (da €198 M del 2019 a €134 M di quest’anno). Tra questi top deal spicca il round da 45 milioni di euro su Banca Idea di pochi giorni fa, partecipato tra gli altri da 360 Capital Partners, Gruppo Sella, Generali e Micheli & Associati.

Roberto Nicastro lancia Banca Idea: 45 milioni per un progetto fintech dedicato alle pmi

Altri deal significativi sono il Serie C da 25 milioni su Milkman sempre con 360CP, P101, Vertis e Poste Italiane, il round da 16 milioni sulla biotech Genespire da parte di Sofinnova. Meno rilevante per dimensione ma invece molto significativo per gli investitori è il Serie A da 6 milioni fatto da Commerce Layer con Benchmark come lead investor insieme ad altri fondi della Silicon Valley.

Venture capital 2020: scaleup italiane in difficoltà

Lorenzo Franchini, founder di ScaleIT, aggiunge: “A completamento dell’analisi è opportuno fare alcune considerazioni. Negli ultimi tre anni il mercato delle startup in Italia è cresciuto sensibilmente. Se si prende come parametro le startup innovative registrate all’albo, si rileva che sono passate in tre anni da 7.400 a circa 11.000 (+48%). Nello stesso periodo invece le scaleup sono in numero pressoché costante, tra le 100 e 120 unità. La forte diminuzione di peso sul mercato dei top 10 round potrebbe quindi riflettere un primo indicatore di un mercato che stenta a produrre soprattutto scaleup che possano aggiudicarsi round Serie A-B-C da almeno 5-10 milioni”.

Venture capital 2020: 12 exit, spicca Tannico

Molto vivace infine il semestre sul fronte delle exit con ben 12 operazioni. Il valore delle exit tuttavia non è ancora altissimo. La più notabile risulta infatti l’acquisizione del 49% di Tannico da parte di Campari per 23 milioni di euro.

Campari acquisisce il 49% di Tannico (enoteca online) per accelerare l’ecommerce

Le altre exit sono del semestre sono:

  • ADmantX acquisita di Integral Ad Science (exit del dicembre 2019, finalizzata nel 2020)
  • Audiens acquisita da NHN
  • Beintoo acquisita da Publitalia ’80
  • Checkout Technologies acquisita da Standard Cognition
  • Fluidmesh acquisita da Cisco
  • Inventia acquisita da Crif
  • LybraTech acquisita da Zucchetti
  • Moneymour acquisita da Klarna
  • NIKE GROUP acquisita da Accenture
  • Plurima spa acquisita da Siparex
  • Xenialab acquisita da INGO

L’edizione 2020 dello Showcase ScaleIT, solitamente programmato in autunno, non avrà luogo per effetto della pandemia e delle misure di distanziamento sociale necessarie. ScaleIT proseguirà nel suo ruolo di osservatorio del mercato e ponte tra i VC internazionali, le scaleup italiane e dell’Europa Sudorientale e i propri corporate partner.

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