LA FUSIONE

Just Eat Takeway acquisisce Grubhub, nasce un colosso del food delivery

Just Eat Takeaway, l’azienda anglo-olandese che fornisce l’app per la consegna di cibo a domicilio, ha acquisito la rivale americana con un accordo del valore di 7,3 miliardi di dollari. La nuova società raggiungerà oltre 70 milioni di clienti in tutto il mondo. Fallite le trattative con Uber

Pubblicato il 12 Giu 2020

Just Eat Takeaway compra Grubhub

L’anglo-olandese Just Eat Takeaway ha raggiunto un’intesa per l’acquisizione del colosso americano delle consegne di cibo Grubhub: è probabilmente la mossa che rivoluzionerà il settore del food delivery, creando un nuovo leader mondiale al di fuori dei confini cinesi.  L’operazione, del valore complessivo di 7,3 miliardi di euro, prevede per gli investitori dell’azienda Usa 0,6710 azioni di Just Eat Takeaway per ogni titolo di Grubhub che viene così valutata 75,15 dollari per azione. La transazione, che necessita ancora dell’approvazione degli azionisti di entrambi i gruppi, dovrebbe essere completata entro il primo trimestre del 2021.

L’impennata del mercato durante la pandemia

Il “matrimonio” tra i due big del delivery food non poteva avvenire in tempi “migliori”: si calcola infatti che la pandemia da Covid-19, che ha costretto a casa milioni di persone in tutto il mondo e provocato la chiusura dei ristoranti, abbia fatto impennare le consegne di cibo a domicilio del 40% durante i mesi di marzo e aprile. Ma parliamo di un settore in forte espansione anche prima del lockdown: secondo la società di analisi Kantar, nel 2019 il mercato delle consegne da asporto è cresciuto di quasi il 20% ed entrambi i colossi hanno sfiorato i 3 miliardi di dollari di ricavi.

Secondo gli analisti però, per crescere bisognerà consolidare il mercato, che oggi conta sempre più player attivi a livello mondiale. I margini di profitto in questo settore sono infatti molto limitati e la concorrenza per accaparrarsi i ristoranti più popolari è spietata.

Il nuovo gruppo punterà quindi a quattro mercati di riferimento: Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Olanda, e raggiungerà oltre 70 milioni di clienti per un totale di 600 milioni di ordini all’anno. Un’affare per Just Eat: solo sei mesi fa l’azienda britannica, dopo il via libera dell’antitrust, era stata acquisita dall’olandese Takeaway per 6,3 miliardi di sterline.

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Ora con questo accordo potrà mettere piede nel redditizio mercato a stelle e strisce, ampliando di fatto la sua presenza globale, già consolidata in paesi come Australia, Brasile, Canada e naturalmente la natìa Europa.

Just Eat Takeaway e Grubhub: l’incontro di due visionari

La storia delle due società è molto simile e si sviluppa in parallelo in due continenti diversi. Entrambe infatti nascono all’inizio degli anni 2000 quando il mercato era ancora agli albori.

“Matt e io siamo due veterani delle consegne di cibo” ha dichiarato l’amministratore delegato di Just Eat Takeaway Jitse Groen, che ha fondato la sua start up quando era ancora uno studente universitario. “Abbiamo avviato le nostre rispettive attività a inizio secolo ed entrambi crediamo che solo aziende di alta qualità possono sostenere il nostro settore”. “Quando Grubhub è stata fondata- ha invece dichiarato il suo capo Matt Maloney- il settore dell’asporto online negli USA praticamente non esisteva ancora. Dopo appena due decenni queste due start up pionieristiche hanno dato vita ad un unico leader globale. Questo perché condividiamo virtù ed obiettivi, come la valorizzazione dei ristoranti indipendenti”.

Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti di Grubhub andranno ad accaparrarsi il 30% del nuovo gruppo. Maloney diventerà il direttore delle operazioni del nuovo gruppo in Nord America, mentre il CEO di Just Eat, Jitse Groen, rimarrà a capo della nuova società, che farà base ad Amsterdam.

La fusione mette in ginocchio Uber

Il gruppo Usa guidato da Maloney era nel mirino del leader mondiale di noleggio di auto con conducente tramite app, Uber. Nel 2014 l’azienda di San Francisco si è lanciata nel settore del delivery con l’app Uber Eats. Secondo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, il prezzo proposto da Uber era troppo basso: 1,925 azioni per ogni titolo di Grubhub, valutandola a un prezzo medio di circa 70 dollari per azione. Secondo Bloomberg invece, le due società si erano quasi allineate su un prezzo, ma erano rimaste in contrasto su altre questioni, tra cui le sanzioni fissate negli accordi di acquisizione. Inoltre l’intesa non sarebbe probabilmente piaciuta all’antitrust statunitense. Ad ogni modo, allargare questo settore si è rivelato particolarmente urgente per Uber con lo scoppio della pandemia, che da un lato ha fatto impennare la richiesta del delivery food, ma dall’altro ha fatto crollare l’attività principale, cioè quella del trasporto automobilistico privato. Secondo gli analisti, con la fusione si sarebbe arrivati a coprire quasi il 45% del mercato americano delle consegne. Perdere la partita è stato quindi un duro colpo per l’azienda di San Francisco, che a maggio ha annunciato il taglio di oltre 6 mila posti di lavoro a causa delle misure restrittive imposte dai governi dei vari paesi. Solo nel mese di aprile ha visto infatti ridurre le sue attività di noleggio con autista dell’80 per cento.

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Valentina Valente
Valentina Valente

Giornalista e tv reporter, ha lavorato per diverse reti televisive e giornali di carta.

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