STARTUP INTELLIGENCE

Innovare nell’emergenza: ecco come sosteniamo l’effetto startup nelle imprese

L’emergenza coronavirus ha mostrato la necessità di superare i modelli rigidi, i silos organizzativi e i freni culturali per adottare la velocità e la flessibilità delle startup. Il 30 giugno è in programma il kickoff della settima edizione del progetto che ha accompagnato 80 aziende nell’incontro con oltre 285 startup

Pubblicato il 05 Giu 2020

Team Building Startup Intelligence 2019 ospiti del Gruppo Loccioni

Nel contesto di repentino inatteso cambiamento causato dall’emergenza sanitaria degli ultimi mesi, in cui le imprese tradizionali e le istituzioni sono disorientate, l’ecosistema startup sembra trovare vie per supportare la nuova quotidianità imposta. La bresciana Isinnova ha rilasciato pubblicamente il brevetto per stampa 3D delle valvole per i respiratori per i pazienti Covid-19, da installare su maschere da snorkeling; Ufirst sta fornendo gratuitamente l’app di gestione delle code agli esercizi commerciali.

Sono solo alcuni esempi di quello che possiamo chiamare “effetto startup”, che si spera possa essere valorizzato come patrimonio di sistema. L’Osservatorio Startup Intelligence sta dando voce a questi protagonisti con la rubrica “Un caffè con le startup nell’emergenza”, sulla piattaforma osservatori.net (all’interno di questo percorso).

Non è un effetto inaspettato perché conosciamo le startup e il loro DNA reattivo. Ora più che mai non si deve mollare sull’innovazione e le imprese tradizionali devono imparare a ragionare e ad agire proprio come le startup, in modo collaborativo. Anche Henry Chesbrough, padre del concetto di Open Innovation, in un recente articolo sottolinea che in tempo di crisi, come quello che stiamo vivendo a livello mondiale, la velocità è elemento cruciale, così come è cruciale saper collaborare perché questo può potenziare il progresso collettivo. Le imprese tradizionali devono imparare a uscire dai propri modelli rigidi, dalle procedure impaludate, superare al proprio interno silos funzionali, o ancor peggio culturali.

Questo è l’obiettivo dell’Osservatorio Startup Intelligence degli Osservatori Digital Innovation che in questi sei anni ha accompagnato oltre 80 imprese nell’affrontare i nuovi modelli di innovazione, nell’avvicinarsi con strumenti e metodo all’open innovation e all’ecosistema startup, sostenendo il ruolo dell’Innovation Manager.

Il progetto, realizzato in collaborazione con PoliHub, prevede ricerche dettagliate su startup italiane e internazionali, costante confronto con i ricercatori sugli scenari di innovazione, incontri di scouting con le startup più innovative (oltre 285 incontrate) e momenti di approfondimento su come sviluppare l’innovazione aperta e la cultura imprenditoriale in azienda con attività pratiche e di gruppo della community Innovation Manager.

L’Osservatorio Startup Intelligence ha analizzato oltre 13.000 startup a livello internazionale sui temi più di frontiera, dalla Circular Economy alla Realtà Aumentata, sono stati approfonditi temi come la cultura del fallimento e il design thinking, e ha dato spazio a tanta “experience sharing” tra le aziende partecipanti: A2A, Acea, ACI, Agos, Altroconsumo, Amadori, Angelini, BNP Paribas Leasing Solutions, Bper, BPM, Credem, Dompé Farmaceutici, E.ON, Edenred, Edison, Enel, Eni, Esselunga, Ferrovie dello Stato, Generali, Gruppo Hera, IGPDecaux, Inail, Janssen, Leonardo, Luxottica, MIPU, Novartis Farma, Pelliconi, Pirelli, Prysmian Group, Q8, Roche, Saipem, Sinelec, Siram, SisalPay, Sky, Tea, TIM, Unicoop Firenze, Vivigas Energia. Più di 600 manager hanno preso parte alle 10 giornate di lavoro dell’ultima edizione coinvolgendo numerose Line of Business!

Forti di questi risultati ripartiamo con il settimo intenso anno di lavoro, che vedrà il via con il kickoff del prossimo 30 giugno e avvierà le attività in ottobre perché, superato questo drammatico momento, le imprese che avranno saputo adottare nuovi modelli culturali e di gestione d’impresa possederanno un importante vantaggio competitivo rispetto a quelle che avranno solo cercato di limitare i danni.

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Alessandra Luksch
Alessandra Luksch

Direttore dell'Osservatorio Startup Thinking degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

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