La pandemia da coronavirus può rappresentare per le aziende un test di resilienza e una spinta ad evolversi o magari a cambiare il modello di business: lo dice in questa video-conversazione Luca Rancilio, investitore proveniente da una famiglia di imprenditori che, con il multy-family office Cube3, investe su numerose aziende internazionali tra cui SpaceX, N26, Uber, Coursera, Deliveroo, Supermercato24, AirBnb. In tutto Cube3 può contare su un attivo di circa 27 milioni di euro e ha circa 80 investimenti, molti di questi “diretti” ma anche 17 “fondi” per un’esposizione del 18% in Italia, del 33% in Europa e del 49% in Usa e Israele.
Cogliere le difficoltà per ripensare l’imprenditoria
In questa conversazione con EconomyUp, Rancilio invita ad approfittare del momento storico che stiamo vivendo, pur drammatico in termini umani ed economici, per “cambiare e reinventarsi“. “L’esito più scontato è la digitalizzazione delle cose – dice – ma a mio parere siamo in una sorta di Rinascimento, in cui ripensare a quello che facciamo come imprenditori. Il mio senior advisor, John Denniston, che è nel Cda di Google e ha guidato il Kleiner Perkins Caufield & Byers Green Growth Fund, mi ha detto: “Sai qual è per noi americani la greatest generation, la generazione più forte? Quella della grande depressione del 1929″.
Cogliere le difficoltà per ripensare alla supply chain
“Quando ho investito in Supermercato24, non avevo certo immaginato una problematica del genere, con la gente chiusa in casa che ordina la spesa online per necessità, la vedevo più come un’opportunità. Ma oggi, se uno dovesse investire in una catena di supermercati fisica o su una realtà che porta la spesa a casa, quale modello è più ‘seduto’ sull’innovazione? È ridicolo anche porsi la domanda. Analogamente occorre ripensare la supply chain in chiave di verticalità, vicinanza e sostenibilità di una filiera. Si pensa sempre al cibo, ma non c’è solo il cibo. Tutto quello che avrà una tracciabilità vera di filiera avrà anche un modello di storytelling raccontabile. Chi non lo capisce è già fuori dal mercato”.
Cogliere le difficoltà per diventare più europei
“È il momento dell’Europa” dice Rancilio, invitando a pensare “europeo”. “Un aneddoto: siamo investitori di un fondo inglese, Seedcamp, che, tra le altre cose, è investitore seed di Revolut (fintech che offre una carta di debito prepagata, cambio valuta, cambio di criptovaluta e pagamenti peer-to-peer). Tre mesi fa ero nell’ufficio di questa signora di Seedcamp e le ho chiesto: ‘Ma come ha fatto quello di Revolut a venire qua?’ Risposta: ‘Ha mandato una email e ha fatto una selezione’. Anche un campionissimo ha seguito la procedura. E poi è il momento di quello che io chiamo ‘l’occhio della tigre’. Se riesci ad andare su un palcoscenico più vasto e giocarti le tue carte questa è l’occasione”.
Cogliere le difficoltà per diventare più agili
Uber ha recentemente acquistato Lime (monopattini elettrici). “Ero investitore di Lyft, la rivale di Uber, e siamo usciti con soddisfazione” rievoca Luca Rancilio. Il 29 marzo 2019, nel giorno dell’IPO della società americana che mette in contatto autisti e passeggeri con un’app, lui, unico italiano ad aver puntato soldi sulla startup (1 milione di dollari nel 2015), ha rivenduto le quote con conseguente guadagno. “Abbiamo ancora una piccola quota di Uber” prosegue. “La ritengo un’azienda fortissima. A Milano l’abbiamo conosciuto come un signore in giacca e cravatta con la berlina nera e ora si sposta nel campo della micromobilità. È un animale grande, avrà fatto anche tanti errori, ma non sta fermo. Ecco l’importanza dell’agilità”.
“Un altro grande animale di cui siamo investitori è AirbBnb. Certo, in quel caso è diverso. l’Italia è un Paese con le sue tradizioni e seduto su concetti come ospitabilità, cibo e socialità che non è facile ripensare. Ma non è il momento di piangersi addosso. Bisogna fare tesoro dei momenti di difficoltà”.
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