Viviamo giorni “compressi”. La vita in casa, tra lavoro e cura domestica, tempi lunghi per fare la spesa e cura dei figli, scuola a distanza e ricerca di notizie utili, ansia e preoccupazioni, è tutta “occupata”. Rimangono poco tempo e, soprattutto, spazio mentale per pensare a preparare il futuro. Almeno per me è così.
Bisogna uscirne. Per questo ti segnalo un evento che apre al futuro: “Start the future. Pandemia, sfide globali e innovazione digitale”.
L’evento online è aperto a tutti e sarà il 7 aprile. Entro il 2 aprile puoi partecipare alla call e presentare un tuo progetto oppure chiedere di essere presente come ascoltatore.
La call è aperta a Startup, investitori, ONP, imprese sociali, ricercatori, giornalisti, aziende, agenzie di marketing e comunicazione, cittadini. Possono partecipare anche ricercatori, investitori, agenzie di marketing e comunicazione, policy maker, giornalisti, accademici, innovatori e chiunque abbia un’idea, un progetto, una testimonianza da condividere che possa contribuire ad individuare opportunità per affrontare i contesti emergenziali a livello internazionale.
È un modo per guardare avanti, agendo dal basso, senza burocrazia o formalismi inutili. È lo stesso fremito che anima i makers di tutto il mondo, al lavoro per dare il loro contributo in questo momento di emergenza mondiale. Del resto un maker per definizione “fa”. Sono un segno di speranza, come racconta in questo pezzo Riccardo Luna.
La loro azione è una sorta di “Operazione Dynamo”, come a Dunkerque nel 1940. La stessa modalità di azione evocata da Alessandro Rosina per produrre finalmente le mascherine che servono al Paese.
Ci si può muovere anche stando a casa. “Prodigi” della tecnologia, animati dalla forza imprescindibile dell’essere umano. E andiamo avanti!