Lorenzo Pireddu (Uber): siamo partner delle città per la smart mobility

Lorenzo Pireddu (Uber), ecco perché siamo un partner delle città per la smart mobility

Il Country Manager di Uber per l’Italia, Lorenzo Pireddu, spiega come la società californiana si stia evolvendo per diventare una piattaforma di mobilità multimodale e integrata. Come? Attraverso le auto, ma anche i monopattini, le bici e l’integrazione con il trasporto pubblico

Pubblicato il 11 Mar 2020

Lorenzo Pireddu, Country Manager di Uber Italia, racconta la nuova strategia della ex startup californiana, nata per chiamare un autista da smartphone e oggi attrezzata per trasformarsi, nel nostro Paese, in una piattaforma multimodale e integrata con il servizio pubblico. Uber ha lanciato a fine 2019 un servizio di bici elettriche in sharing, Jump, e a Torino ha integrato nella sua app i taxi della città.

Lorenzo Pireddu arriva in Uber dopo un’esperienza di oltre 4 anni in GotU.io, società di tecnologie di marketing che sviluppa advertising iperlocale e soluzioni di markerting per retailer, partner e aziende locali. Qui ha ricoperto il ruolo di Direttore Commerciale prima e Country Manager della sede di Los Angeles dal 2016 in poi. Dopo aver conseguito la laurea presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi ha iniziato la sua carriera presso 77Agency, realtà che propone soluzioni e strategie integrate di digital marketing. Nel 2008 si è trasferito ad Amsterdam dove ha aperto e diretto la sede di 77Agency di Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.

“Il ruolo di Uber – spiega Lorenzo Pireddu in questo video – è connettere tramite la multimodalità, che significa spostarsi dal punto a al punto b attraverso una combinazione di mezzi. Stiamo portando avanti questo concetto con le automobili, che sono la base della nostra attività, ma anche con i monopattini elettrici e le biciclette introdotte in tante città europee, tra cui Roma, e attraverso l’integrazione con il trasporto pubblico, già introdotta a Lisbona”.

Il responsabile di Uber Italia sottolinea poi che la società “si propone come un partner delle città: c’è un dialogo molto aperto di condivisione dati – conclude – per riuscire ad offrire l’opzione di trasporto migliore”.

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