Alla ricarica dell’auto elettrica ci pensa Google Assistant. Lanciato inizialmente con un supporto limitato per i dispositivi domotici più semplici, dal termostato alle luci, dalla tv agli elettrodomestici, Google Assistant si è arricchito con il passare del tempo di funzioni sempre più complesse e versatili, arrivando a supportare 60 diversi tipi di dispositivi smart. L’ultima in ordine di tempo, implementata da pochi giorni, riguarda i caricabatterie: ogni caricabatterie connesso all’assistente di Big G sarà quindi ora mostrato con un’icona che rappresenta un caricabatterie.
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Ma la vera novità è che nella documentazione rilasciata dagli sviluppatori Google non si limita a citare, tra i dispositivi che possono essere connessi, i soliti caricabatterie per cellulari: vengono inseriti anche esempi come serrature smart, dispositivi come gli aspirapolvere e perfino le auto elettriche.
“Ok Google, carica la mia auto”
Perché, secondo le note tecniche, le nuove specifiche dell’Assistant sono relative a dispositivi in grado di caricare altri dispositivi (cioè i normali caricabatterie), dispositivi che possono immagazzinare energia (cioè qualsiasi dispositivo che abbia al proprio interno una batteria) e infine dispositivi che possono ricaricare altri dispositivi (cioè le batterie stesse).
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Il nuovo comando permette di iniziare e terminare la carica, di verificare il livello di carica del dispositivo connesso (in percentuale, in tempo di scarica e perfino in miglia di percorrenza) e di sapere quanto tempo è ancora necessario per la carica completa. Insomma, potrebbe essere presto possibile caricare la propria auto elettrica in garage semplicemente dicendo all’assistente: “Ok Google, carica la mia auto”. Oppure verificare la carica: “Ok Google, quanto tempo manca per la ricarica completa dell’auto?”
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